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Dorgali, distruggono i lampioni del parco Le mamme li accompagnano dal sindaco che li ha nominati amministratori della località turistica di Cala Gonone., Sanluri, invia all'amica una foto osé Lei: "Pagami o la pubblico su Facebook"

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  fonte degli articoli  unione sarda   del 13\2\2015   La prima   come da   titolo è  successa a  Dorgali . Ed  è importante  perchè dimostra  che  in una società  sempre  più allo sbando o meglio  : << (....)  In questa terra senza più fiumi\In questa terra con molti fumi\Tra questa gente senza più cuore \ E questi soldi che non hanno odore \E queste strade senza più legge\E queste stalle senza più gregge\Senza più padri da ricordare\E senza figli da rispettare.(...)  >>   Hanno distrutto i lampioni del parco Palmasera a Cala Gonone, località turistica sulla costa orientale della Sardegna, e le mamme di sette ragazzini, tutti al di sotto dei 14 anni, Cala Gonone responsabili dell'azione, hanno portato i loro figli dal sindaco di Dorgali, Angelo Carta, per autodenunciarsi. Ed il primo cittadino - che è anche consigliere regionale del Psd'Az - per "punizione" li ha nominati amministratori di Cala Gonone. A raccontare il fatto è lo

Il giovane centrocampista dell’Atalanta Primavera, Alberto GrassiCalciatore espulso per razzismo sconta la sua pena tra gli immigrati

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in  sottofondo   Francesco De Gregori - La leva calciStica della classe '68  Su     http://www.dirittiglobali.it    foto  comprese , eccetto la  prima  scatata  con il  mio smartphone direttamente  da  repubblica  cartacea  .  trovo   questa  storia   presa  da  la Repubblica  5 aprile2014 Squalificato per aver detto “vu cumprà” a un avversario ghanese Il giovane centrocampista dell’Atalanta Primavera, Alberto Grassi, ha scelto di fare il volontario per dimezzare la punizione PAOLO BERIZZI, SORISOLE (BERGAMO)  TRENTACINQUE giorni all’alba, e Franti sa che non può sgarrare. Dietro la lavagna della vita sta scoprendo che il centrocampo è popolato da «vu cumprà», però quelli veri. Senza tetto, giovani detenuti, drogati, malati di Aids e emarginati sbarcati a Lampedusa ai quali il reprobo adesso serve da mangiare e porta i vestiti che la gente imbuca nei cassonetti di raccolta. «Ho sbagliato, ma non sono razzista. Mai stato. Il compagno di squadra con cui mi trovo