sdoganamento sempre più massiccio della pornografia . IL libro Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne di Claudia Attimonelli (Università Aldo Moro di Bari) e Vincenzo Susca (Université Paul-Valéry, Montpellier)


per  chi volesse  approfondire  oltre alla lettura    del libro 

Si è presentato nel  dicembre scorso a  Bari (libreria Laterza) il libro Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne (edizioni Mimesis, Milano 2016, pp. 148, euro 14) degli studiosi pugliesi Claudia Attimonelli (Università Aldo Moro di Bari) e Vincenzo Susca (Université Paul-Valéry, Montpellier). Con loro, la semiologa Patrizia Calefato (Università Aldo Moro), la giornalista Anna Puricella (Repubblica) e il filosofo della politica Giuseppe Cascione (Università Aldo Moro). Il libro analizza il mondo che ci circonda nell’era digitale: selfie maliziosi, Youporn, Grindr, sexting, online dating, scenari politici traboccanti di umori e allusioni sexy, performance oscene, dedali a luci rosse ed estetiche morbose.
Ora che  tanti libri, tra narrativa e saggistica, poesia e fotografia, si occupino oggi scopertamente ( e  senza  filtri  in maniera  esplicita  \  diretta   corsivo mio )   ---  come giustamente  afferma  il quotidiano corrieredelmezzogiorno.corriere.it  --  del «porno» è sintomo evidente di uno sdoganamento e di una diffusione della pornografia bene al di là di quella nicchia (nel senso di luogo riposto e chiuso a chiave) in cui fino a qualche anno fa il fenomeno era costretto. I nuovi media digitali hanno agevolato la fruizione di massa della pornografia, abbattendo le barriere censorie che prima frenavano l’utente medio. Ma, soprattutto, tali mezzi hanno consentito di condividere enormi quantità di materiali autoprodotti, abbattendo esplicitamente la barriere spettatore/spettacolo, promuovendo l’interazione quotidiana con pratiche porno erotiche digitali e imponendo così la nuova pornografia come acceleratore formidabile del processo di transizione verso quel «post-umano» col quale alcuni studiosi interpretano i cambiamenti più significativi dei nostri tempi.
feck-art-melbourne-10-592185_tnLa pornografia non è cosa nuova, ma il suo affiorare pubblico è stato mortificato da oltre cinque secoli di culto dell’individuo moderno e della sua necessaria separazione dall’oggetto, di mente astratta, di decoro borghese e capitalistico così intimamente connesso alla diffusione di un’etica protestante, a sua volta alimentata dal censorio silenzio tipografico della stampa. Oggi quest’ordine va rompendosi, l’umano (e l’umanesimo) tramonta e lascia spazio, complici appunto le nuove tecnologie, affiorate già con la seconda rivoluzione industriale, a una nuova carne e alla sua espressione. Da tale premessa, argomentata storicamente nel primo dei quattro capitoli che compongono il libro, muove la disamina intorno alle culture porno condotta dai due studiosi.
Premetto   che non  ho     fintio  di leggere   ( ma  lo   sto  fcendo con piacere    tanto che  credo  , come spesso mi accade  con opere  letterartiue     e  non splo , intervistwerò gli autori   )   desumo    da :    i curricula degli autori  da questa loro breve  intervista  e  da alcune recensioni internet  ( I II ) l'ultima  in particolare che si tratta   libro   transdisciplinare che, sovrapponendo la focale della sociologia dell’immaginario di Susca a quella semiologica dell’Attimonelli, offra  rispetto   ad  altr libri   un approccio screziato, tirando dentro filosofia, cultura visuale, mediologia, estetica e molto altro, a volte con un divagante entusiasmo citazionistico che distrae dall’argomentare, ma stimola.



<< Il libro non è un saggio accademico bensì una mappatura provvisoria di un paesaggio in continua  mutazioni  e  sviluppo nel quale >>    sempre  secondo   questo articolo  << il soggetto moderno, moribondo, perde pezzi, cedendo al dominio dell’Altro. In questo orizzonte «pornoculturale» domina la pratica del selfie e, con essa, di ogni spasmodica condivisione in rete dell’esperienza, nell’atto stesso, se non prima, di essere vissuta e razionalizzata. Un attentato alla privacy del soggetto che, come in un film di Cronenberg, dà il benvenuto a una nuova carne.>>  sempre  più avvolgete secondo la mia  esperienza  da  ex porno dipendente    rispetto   a 30\40 anni  fa quando   almeno  era  netta  la separazione fra erotismo e pornografia  .Infatti



Unico diffetto  (  segnalato sulle    rispettive pagine  fb  degli autori  ) ,  senza niente  togliere  all'importanza  e alla serietà  delllo studio  in questione  fatto da  Caludia  e  Vincenzo  ,  è quello  che  : 1) il libro  si  poco diffuso  cioè  pubblicato per uan casa editrice   "  per  addetti   e  simpantizzanti    di   sociologia  e   non  al  largo pubblico  a  cui  andrebbe  fatto leggere   visto l'aumentare  di  devianze  soprattutto   fra gli adolescenti      di  sex bullismo  , pedo pornografia  ,   violenza  sessuale   \  stupri  ,  rapporti sessuali    e gravidanze precoci  ,   e  dai fenomeni analizzati dagli stessi  autori  nel loro libro e  nelle  loro  interviste   da me  riportate  ., 2)   il  non aver  creato una  pagina  web    come ha  fatto  G,antonio Stella   con il libro : l'orda   quando  gli albanesi eravamo  noi  ( le tematiche  più  extra libro   contenute  nelll'operachat con i lettori   ) o  un pagina  sui  social

Risultati immagini per vincenzo susca e  claudia attimonelli
gli autori  
 Prima  di concludere  posso affermare  con cognizione di causa che lo sconfinamento della pornografia sta diventando sempre più massiccio e sempre in sia come evidenziano Attimonelli e Susca sia coem sembrano testimoniare altri studi e d'indagini sui tale fenomeno : 1) http://www.agoravox.it/Porno-Impero.html ., 2) gli studi economici in particolare il 7 capitolo di . Loretta Napoleoni in Ecnomia canaglia qui il linro in pdf 3) gli studi ( vedere sopra video ) di Naief Yehya, http://www.sitosophia.org/recensioni/homo-cyborg-di-naief-yehya/ in particolare questa http://archivo.eluniversal.com.mx/cultura/2013/naief-yehya-pornocultura-949830.html anche se l'autore che citi si occupa più delle questioni legate alla violenza del porno
.Non so che altro aggiungere    quanto dicono gli autori  in quarta  di copertina


 Dalla  patina opaca   e  sgranata delle antiche fotografie  erotiche dove il bianco ed  il nero   aumentava il mistero del proibito  , alle fasce   nere  a copertura  degli occhi  , bocche  ed  organi genitali dei manifesti  cinematografici   e delle riviste  hard  , fino alla contemporanea   tecnica del pixel che rende illeggibile  una parte   del'immagine  : nella pornocultura  la  carne  censurata diminuisce   a fronte di quella  esposta   e  offerta in glorioso so sacrificio  .Se in questo passaggio tutto sembra   originato  dall'anelito  verso  il piacere ,  si tratta   tuttavia di un  sentimento ambivalente  ,cosi  come  ambiguo è il benessere  che ne  innesca e ne conclude  i moti :  esso avvolge  di sè il soggetto   nel mentre  esso   viene meno , nel  suo venire meno  
buona lettera  , anzi buon viaggio "  in fondo alla  carne  "






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