I social media e l’amplificazione del reale



 da http://www.sanpotitonews.it/i-social-media-e-lamplificazione-del-reale/admin il 19 gennaio 2016 in Politica


da Guendalina a Sandulli, la politica si fa in anonimo, come dire, “mi vergogno di ciò che dico e di ciò che penso e non posso prestare la mia faccia ai miei pensieri”
La tecnologia e la comunicazione hanno cambiato profondamente la vita quotidiana di tutti noi. L’altro giorno parlando della situazione sampotitese un amico sosteneva che oggi la politica si fa tutti i giorni, anche perché i social media fanno talmente parte del nostro quotidiano, che qualunque affermazione o frase o citazione fatta nel mondo reale o in quello virtuale ha un poderoso impatto anche nell’altro, con effetti sia positivi, sia negativi.
È una frase che mi ha fatto molto riflettere, considerando anche i numeri straordinari di lettori che abbiamo raggiunto col nostro giornale; questa non vuole essere un’autocelebrazione, ma se i nostri contatti unici sono più di centomila, continuando a crescere, e i sampotitesi in tutto il mondo saranno non più di 3500/4000, considerando terze e quarte generazioni, vuol dire che il web riesce a trasportarti in dimensioni che vanno molto aldilà di quello che noi riusciamo a percepire.
Credo allo stesso modo che sia importantissimo confrontarsi costantemente con quello che succede in Italia, nel mondo, e nelle altre realtà, piccole o grandi che siano. Non dobbiamo mai commettere l’errore di pensare che quello che succede lontano dal nostro paesino non possa coinvolgerci, perché siamo distanti km e km; non possiamo ignorare quello che è successo e continua ad accadere, ad esempio, nel Mediterraneo in questi anni, con le traversate dei profughi, perché anche la nostra comunità viene coinvolta dagli eventi e non potrebbe essere diversamente poiché il mondo è sempre più globale; oppure ignorare le stragi di tipo terroristico che la cultura occidentale, non solo attraverso le vittime, sta subendo in questo periodo, né il grande tentativo che Papa Francesco sta provando a compiere nel riformare, nella struttura e nell’anima, la chiesa cattolica.
Tutto ciò, come sopra detto, non può non avere riflessi nel nostro piccolo, a San Potito.
La redazione sta tentando, con risultati che il pubblico poi dirà, di capire come sta cambiando la nostra società, come vivono oggi i nostri compaesani, chi sono i nuovi sampotitesi, qual è la situazione dei commercianti, proprio per discutere su come vivere al meglio la nostra comunità. Le nostre posizioni non sempre vengono condivise, menomale direi, ma il nostro scopo è quello di creare una dialettica perché ci sia nel nostro piccolo paese un confronto vivo, affinché la nostra continui ad essere una comunità e non un dormitorio. Ben vengano i confronti anzi da tempo stiamo cercando ed invitando altre persone a scrivere sul giornale in modo che la discussione resti sempre accesa, per poter allargare il nostro campo di azione e di vedute.
Naturalmente, riceviamo dai nostri avversari politici, che dimostrano spesso di non saper andare oltre la loro piccola visione del mondo, attacchi e repliche. Voglio risponderne a due in particolare.
Per primo al consigliere di maggioranza Gerardo Cataldo che sulla pagina diario elettorale per esporre le sue vedute politiche e per screditare il nostro lavoro, ricorre alla metafora di un sogno; nel suo delirio onirico è facile capire come sia più vicino a Salvini che a De Gasperi.
Poi a Guendalina, altro fake inventato da chissà chi, che nella pagina sempre fake di Alfonso Sandulli ci accusa, come giornale, di aver intentato una crociata contro il nostro parroco Don Antonio; aldilà delle mie personali credenze religiose credo che Don Antonio non abbia bisogno di avvocati difensori, ha tanto da dire e tanto da dare a questo paese e credo possa favorire un confronto sereno fra le parti come domenica, ad esempio, ha mostrato di fare il suo capo spirituale Papa Francesco.

Commenti

Post popolari in questo blog

s-come-selen-sposa-s-come-sara-sex due destini che s'incrociano

"Meglio in cella che testimone senza scorta" Ex pentito della banda di Is Mirrionis ruba un furgone e si autodenuncia in questura

la canzone preghiera dei cugini di campagna racconta di Jole ed Ettore, i fidanzatini sassaresi lei morì di leucemia, lui si uccise