#JE SUIS CHARLIE ma anche # JE NE SUIS PAS CHARLIE e soprattutto # JE SUSIS BOKO HARAM

Musica  consigliata  
Ho  preferito aspettare , cari lettori\ lettrici   ,prima di scrivere ho lasciato trascorrere  qualche  giorno  dal nefasto e luttoso evento di Parigi    sia   onde  evitare  accuse  di speculazione \  strumentalizzazione , per non urtare   quella naturale indignazione   e  di profonda tristezza  che  ci assalito tutti . Anche me  .  Questo slenzio  \pausa  di  rigflessione   mi da la possibilità  di  poter scrivvere a mente fredda  e non a caldo (e magari scrivere cose  errate  o  d'essere frainteso  (   come  mi è capitato  recentemente  , ma  questa  è un altra  storia   e  chi mi segue  anche  su facebook   e  su twitter   dove  vengono condivisi i post  del blog  e di facebook in automatico ,  conosce  già la vicenda  ) a  rispondere  pubblicamente  ad  alcuni email all'indirizzo  del  blog  ( redbeppe@gmail.com )
Infatti  in  questi  giorni   per  i mie post    e  condivisioni   su facebook    ed  alcuni   qui   sul  blog   ( 1,2,3 ) ho ricevuto le  consuete   email :   I)   cariche  d'odio   verso  il popolo e la cultura mussulmana  e  gli stranieri   in generale  o peggio su  gli italiani\e  che decidono di  convertirsi o sono  convertirti a tale religione ., II)   di malpancisti :  tiepidi  cioè con cui si può discutere  e ragionare  perché pronti  a  scusarsi   quando un informazione che hanno  è sbagliata  ed  a   cambiare idea   perché si metto indiscussione .  Caldi   cioè il contrario     ., 3  )  dei  non   sono razzista  ma  ...  4)  critiche distruttive   ed  insultanti  verso me   che  parlo di coesistenza    fra  noi e loro  ( oltre che  le altre religioni  )  ed  invito a non generalizzare , 5) domande  \ dubbi del tipo   ma  tu sei pro o contro #Charlie visto ciò che pubblichii e condividi su Facebook  e  Twitter  ?  non tinstai contraddicendo  ? 
Alle  prime  4  non    intendo replicare  \  rispondere   in quanto ho già più volte  risposto  \ replicato  direttamente     ed  indirettamente  ( con storie   ed news   che le  smentivano o riducevano  le loro spesso insulse  critiche ) . 
  Replico  volentieri  invece    , cosi  ne  approfitto   per  chiarire meglio   il mio pensiero alle ultime  .   Chiarendo   che non sono  solo  Charle H ma  anche  Boko  Haram  perchè  come dice  la   un mmmagine riportata  all'interno del post , che  ho  condiviso  << contro l'omologazione ed il facile oblio!!!E forse vale la pena anche ascoltare la musica che muore ogni volta che si massacrano intere popolazioni di villaggi, regioni e stati del mondo dimenticato:




 contro l'omologazione ed il facile oblio !!!
da  https://www.facebook.com/DocentiControLaLeggeAprea/


Dopo  questa  spero esaustitiva   premnessa  Iniziamo    dal primo principio di quella  che   chiamano  contraddizione 

 #JE  SUIS  CHARLIE  a  360°   cioè  a  per  tutte le  vittime  di barbarie  e fanatismi  ( indipendentemente  dalla religione     che li applica \ li mette  in atto   ) . Condivido  inoltre  quanto  dice  giustramente 
Ivan Zzi Stica purtroppo quando si iniziano a imporre limiti e divieti alla libertà si scade spesso e facilmente in regimi dittatoriali. Le dittature sono caratterizzate proprio dalla mancanza di libertà di parola e di critica. Altra cosa invece sono i limiti del codice penale, ma anche quelli cambiano con l'evoluzione della pubblica morale e devono essere aggiornati
  in questa  discussione  sul mio fb  . Sostengo  C.H : 1)  pur  considerandolo  come  le  ultime due annate   di  quelo che era,il settimanale  sartirico  Cuore  , cioè  volgarità gratuita


dal numero speciale  di  Charlie  Ebo edito in italia  ,  nonostante il boicotaggio    dei media  allineati ed  ipocriti   dail fattoquotidiano del  15\1\2015
Ovviamente  , sia le  due  canzoni  suggerite  , che la  vignetta    ivi contenuta  , NON DEVONO ESSERE PRESE ALLE LETTERA  ,  in quanto   coe  mi è sucesso su fb  dove  ho riportato la stessa  vignetta
  • Daniela Carta Si sono fatti ammazzare per quello??????? Ma cosa dici???? Non esiste una giustificazione per questi omicidi!!!!
  •  (...) 
  • Giuseppe Scano  . concordo con te   carissima Daniela Carta. il mio riportare la vignetta di C.H e la canzone di Faber moriere per le idee era  c'era  del sarcasmo  . Ed ha dato , specie da chi non capisce il sarcasmo \ satira , a certe interpretazioni capziose  o  spaventrate 
    2)   affermo  che  il  Pontefice    non ha  tutti i torti  nelle  sue  ultime  dichiarazioni  . Perchè
la libertà  (  di  Satira  , di parola  ,  ed  a volte  di blasfemia ,  )    non significa   mancanza  di rispetto . Quindi    si può  e  ed  è uin dirittto   scherzare    anche  sulle   religioni   \  sui culti , perchè  : <<
ogni religione, senza sense of humour, diventa fanatismo.>> ma  cercando  d'evitare  il più possibile  gli insulti   e le denigrazioni .  Infatti  anche lo stesso pontefice esponente  di  una grande religione  qualìè  il  cattolicesimo   ha  ironizzato  
www.unionesarda.it   Venerdì 16 gennaio 2015 19:15



Purtroppo però esauriti quei sentimenti pro JE SUIS CHARLIE H e metabolizzati ( o quasi ) gli eventi , non ci resta che tornare alla nostra quotidianità fatta da piccoli e grandi problemi che portano altrove il nostro pensiero fino a quando non ci sarà qualche altro evento Nazionale o Internazionale da commentare ( sia qualunquisticamente \ demagogicamente \ qyualunquisticamente che seriamente ) Ma non prima d'aver  spieggato  anche   perchè  # JE NE SUIS  PAS  CHARLIE 


Cio' non significa che rinnego   quanto ho detto nelle  righe  precedenti  , anzi le  rafforza  .
Infatti    del  primo aspetto   condivido solo la lotta a  360 °   , la  solidarietà non pelosa ed  ipocrita  strumentale  .
Infatti l'eccido di Parigi è  stato usato : 1)  da  politici   politicanti  che  non vogliono sporcarsi le mani    vedi traffico  d'armi o meglio i cosidetti   master  of  war 



  e    e fanno  fare il lavoro  sporco ad  altri ai lord  of  war



 e  sono doppi contro  il terrorismo  islamico  prima  lo crei  e   poi    lo combatti    è spiegato benissimo  nella scena dell'interrogatorio   del protagonista   del secondo video   .  E  poi usi  le masse  (vedi schema    sotto   )    per  coprirti le spalle  e   rifarti una verginità 


2)  da  quei partiti  e  gruppi  exenofobici   che  strumentalizzino per  farsi propaganda tali vicende , snaturando  l'identità dela rivista  ed  usandola  a  loro uso  e consumo  come   dimostrano  alcuni manifestanti  il 10 gennaio a brescia



  3)   le manifestazioni  ( parlo del caso italiano    di  quello Francese   non so che  dire  )   di solidarietà  fper  C.H   fatta  a cui  hanno partecipato  a gente    che  , capita  in tutti  i  movimenti ci sono sempre  stati e  ci saranno  ,   che   si svegliano solo  ora    e prima 
 si muovono solo  per  i fatti internazionali    perchè  fa
tendenza  ,mentre  in itralia   come dicono qesti  due  articoli   ( nonostante  la  faziosità  ideologica  del primo  )
da http://www.qelsi.it/2015/quellidiosincrasia-italiana-nei-confronti-di-liberta-di-satira-e-di-opinione/

Di Riccardo Ghezzi, il
Immagine 4L’italia ama la libertà di satira? È disposta a difenderla?
La risposta è no, in effetti. Se ci sono dei distinguo e dei dubbi persino sulla solidarietà al Charlie Hebdo, va da sé che ben pochi italiani sarebbero disposti a difendere una satira sgradita. La campagna “Je suis Charlie” non è stata compresa da tutti: taluni l’hanno interpretata come un’adesione totale alla linea editoriale del giornale, irriverente e spesso blasfemo, ed hanno preferito smarcarsene. “No, io non sono Charlie”. Charlie offende le religioni, il sacro, il divino, i credenti. Ma “io sono Charlie”, in questi giorni, voleva dire semplicemente “io condanno il terrorismo, condanno la censura, lotto per la libertà di satira anche se detesto quel tipo di satira”. Difficile chiamarsi fuori, dopo una strage come quella di Parigi. Si può accusare di ipocrisia o di voler “seguire una moda” chi aderisce alla campagna, ma certo non contrastare l’iniziativa. Invece qualcuno l’ha fatto, nonostante il sangue versato, il terrorismo islamico che non gode di grande simpatia in Italia e in Europa, il pericolo liberticida.
Ebbene, la satira deve pur sempre avere dei limiti, secondo alcuni.
C’è anche il rovescio della medaglia: chi si schiera per la libertà di satira solo quando fa comodo. Chi solidarizza con il Charlie Hebdo perché dall’altra parte c’è il terrorismo islamico e l’Islam in senso lato, ma non sprecherebbe una sola parola o un solo gesto per difendere un comico o un vignettista sgradito. In rete sta girando un articolo particolarmente interessante che parla proprio di questo: “Charlie Hebdo, l’ipocrita difesa della satira di un’Italia che ama la censura”, scritto da Charlotte Matteini per il suo blog “Licenza politica” e pubblicato sulla testata on line “Fanpage.it”.  [...  continua  nell'url sopra  ]
 e  da   http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/12/charlie-hebdo-e-la-liberta-di-satira-i-servi-furbi/1332144/
 Eppure non è poi così difficile capirlo che difendere la libertà di espressione non significa condividere tutto quello che pensano, dicono, scrivono e disegnano quelli che se ne avvalgono. Non è poi così difficile capire che difendere la satira senza limiti non vuol dire che chi la fa non possa avere limiti (tutti ne abbiamo, e sono unici al mondo: dipendono dallo stile, dalla cultura, dall’educazione, dalla sensibilità, dall’eventuale fede di ciascun individuo). Vuol dire che quei limiti non possono e non devono essere fissati per legge, con tanto di sanzione a chi li viola: fermo restando il Codice penale per punire chi commette violenze, o istiga a commetterle, ma non chi esprime un pensiero, foss’anche il più bieco e ributtante. Giovedì a Servizio Pubblico e venerdì sul Fatto ho ricordato come i nostri politici e i loro servi hanno risolto in Italia il secolare dibattito sulla satira: abolendola dalla Rai. Sabato un poveretto con le mèches che scrive su Libero mi ha accusato di aver fatto “senza vergogna” un “odioso paragone tra l’editto islamico e quello bulgaro”, cioè di aver messo sullo stesso piano “la vostra industrietta macinasoldi e le vostre barzellette sporche” con “la satira vera, quella degli ammazzati di Parigi”. Poi ha ripetuto la vecchia barzelletta dei programmi di Luttazzi e di Sabina Guzzanti “morti da soli” perché “non facevano ascolti” (uahahahahahah). Se ogni tanto capisse ciò che legge e ascolta, il tapino scoprirebbe che non ho fatto alcun paragone (“quella di Parigi è una tragedia, in Italia siamo sempre alla farsa”, ho detto). Ho semplicemente sbeffeggiato l’ipocrisia di una classe politica e giornalistica, con e senza.[ .. continua  nell'url sopra  ]

non si  muovono  ed  accettatono la censura o la satira  padronale .3)   dai  giornali maistream ipocriti    che  si dicono tutti  Je suis   Charlei , versando fiumi d'inchiostro e  di  bit  ,  ma   poi  non hanno il coraggio   di diffondere la   ristampa  del numero del giornale francese   vittima del  vile  attacco    cosi pure  stanno  zitti  e  non ne parlano a  differenza   dei media  internazionali   quando  un quotidiano  rivale , l'unico in italia insieme  al  giornale ad  averlo fdistributo ,  ed  usano  la congiura del silenzio   o peggio un uso strumentale    del boicotaggio  .  Ecco cosa  è  successo  . da  http://www.nextquotidiano.it/charlie-hebdo-boicottaggio-dei-furbetti-in-italia/  del 15\1\2015

Marco Lillo sul Fatto oggi scrive che i quotidiani italiani negli ultimi giorni «hanno cercato di boicottare la pubblicazione di Charlie Hebdo in Italia, in allegato con il Fatto Quotidiano».  NON CI SI PUÒ PROFESSARE sostenitori di un giornale nascondendola sua pubblicazione solo perché rischia di far vendere qualche copia in più al concorrente. Non si può dire di combattere contro la censura islamica se poi si censurano le vittime per interessi commerciali. Non si può citare Voltaire e poi nascondere un giornale scritto da chi piange mentre disegna Maometto o addirittura rubargli le vignette. La verità è che c’è un freno più potente della censura e della paura ed è il veleno della concorrenza commerciale e della logica del profitto.La voglia di uccidere il tuo concorrente (Il Fatto) prevale sulla voglia di far vivere un giornale a cui hanno sparato e che rischia la chiusura ed è minacciato come Charlie Hebdo. Il punto è che questa miope ricerca del profitto a tutti i costi(se portata all’eccesso) smentisce i valori più profondi sui quali si basa la nostra società.

E  poi l'ultima  , non per  questo la meno importante 
  che  esistono morti  di Serie  A (  quelli di parigi  )  e  morti di serie B  ( quelli in Nigeria  )   sempre  uccisi  dai fondamentalisti  . Quindi     ecco    che    oltre  JE SUIS  CHARLIE   sono anche


 in quanto  noi  occidentali , ovviament esenza  generalizzare , ci ci ricordiamo del terrorismo quotidiano solo quando i morti si fanno dalle nostre parti  o    muore  qualcuno\a  di noi  in quei paesi.  Infatti  



  Quindi    come potete  vedere  da quel che  ho scritto  fin qui  cari lettori\trici ,l'ambiquita \ contraddizione   di cui mi accusate  non  cosi rilevante  .

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