Censura preventiva allo stadio: approvato l’albo degli striscioni


 da  http://www.ilqualunquista.it

Dalla nuova stagione calcistica non sarà più possibile recarsi allo stadio portando con sé un cartellone con su scritto: “Ciao mamma!”. Pena, sequestro preventivo dello striscione sovversivo. Se si vuole salutare la propria madre sperando che qualche telecamera riprenda il cartellone bisogna prima accedere al sito dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, compilare dei moduli ed iscrivere il messaggio “Ciao mamma!” nell’albo nazionale degli striscioni. Non è detto che l’efficiente commissione dell’ente approvi e accetti l’iscrizione all’albo di un semplice saluto volto ad un proprio genitore perché potrebbe sempre riscontrare qualche messaggio criptico volto ad istigare l’odio tra tifoserie.
Non si sa mai.
La misura restrittiva dovrebbe servire a mettere da parte quei pochi di buono che definiscono i partenopei “colerosi” o partenopei che sono convinti che “Salerno puzza di merda“, quelli che portano svastiche o inneggiano al nazismo o al fascismo. Ma siamo sicuri che l’Osservatorio isoli esclusivamente queste forme comunicative? E se qualcuno volesse criticare aspramente il governo Monti? Oppure il vecchio governo Berlusconi con il suo ministro Maroni, autore di uno dei provvedimenti più inutili della storia italiana (la tessera del tifoso)?
E se qualche ultras burlone si divertisse a prendere in giro Pato evidenziando la sua relazione con Barbara Berlusconi? Cosa ci sarebbe di male? Ovviamente nulla, ma l’ente preposto alla verifica di questi messaggi senza dubbio respingerebbe l’inserimento di uno sfottò del genere all’interno della graduatoria.
Questo provvedimento alimenta la censura preventiva. Siamo certi che gli striscioni recanti offese o diffamazioni continueranno a campeggiare nelle curve (entrano costantemente bombe carta e petardi, figuriamoci un pezzo di carta), mentre “Ciao mamma” scomparirà dal momento che nessuno si prenderà la briga di registrare una tale amenità.
Quando non si riesce a fronteggiare i “violenti” si applica la censura.
Davide Ferrante

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