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Ferrara, Albrindisi l’antica osteria che si difende dagli spritz: «Qui niente intrugli»

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Per un giorno basta  parlare di  femminicidi e stupri   parliamo di  cose più allegre    anzi beviamoci su  visto che  la storia d'oggi  riguarda proprio un osteria  antica    di Ferrara  . Ne trovate la storia   nell'articolo  sotto ( e nei  link   citati sotto    nell'asterisco * )  preso da  https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/ristoranti-locali/  del 31 agosto 2019 Ferrara, l’antica osteria che si difende dagli spritz: «Qui niente intrugli» «Al brindisi» è il posto più antico del mondo nel suo genere. E si beve solo vino                                      di Natascia Celeghin FERRARA «Ci provano sempre a chiedere intrugli. Il segreto? Non cedere mai, mai a cole e cose varie». All’ombra del castello estense di Ferrara sorge l’osteria più antica del mondo, “anti-spritz” e altri intrugli moderni. Si chiama “Al brindisi” e può vantare e raccontare quanto ha visto accadere e bere in secoli e secoli di storia nella città della nobile famiglia Estense. Feder

Vigne del futuro e antica balentia

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colonna  sonora   Nanneddu Meu  procurare  e moderare  leggi  anche  https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2012/05/03/contadini-con-la-laurea/41595/ http://www.lacanas.it/2012/06/15/agricoltura-sostenibilita-e-indipendentismo/ Credevo che l'uso dei buoi per arare fosse scomparso   e retaggio  di un passato   ormai  scomparso  o rimasto  solo nelle feste  folkristiche   che   non ritorna  più , invece , leggo con stupore , questi due articoli  di Luca Urgu   (  il  titolo del  post   d'oggi    è preso dal   secondo   articolo  )   da  http://www.lanuovasardegna.it/speciale/la-mia-isola   inserto settimanale    della  nuova sardegna   che  a  Mamoiada    c'è ancora  chi produce  vino    all'antica  e   chi usa  l'aratro  con i buoi    anzichè il trattore  o  altri mezzi moderni    per  arare le  vigne       Ecco il    primo  Franco, l’ultimo dei massajos di Mamoiada È l’ultimo di sos massajos di Mamoiada. E da quella male

Fontanelle: «Prosecco troppo sfruttato» e il giovane enologo emigra in Abruzzo Nicola Dan lascia l’azienda di famiglia a Lutrano e va a lavorare sui vini abruzzesi

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questa  storia  che  riporto oggi  conferma quanto detto nel post  precedente    rispetto  a prosecco  che ormai ha  , o quasi saturato il mercato  vinicolo in veneto  e   rischia  di fare  una  cosa  simile  in friuli  , vedere  le  puntate  di report  in merito . da   http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2018/01/05/ Fontanelle: «Prosecco troppo sfruttato» e il giovane enologo emigra in Abruzzo Fontanelle. Nicola Dan lascia l’azienda di famiglia a Lutrano e va a lavorare sui vini abruzzesi «Marca al top nella valorizzazione del prodotto ma esagerando si rischia il crollo»  FONTANELLE. L’enologo trevigiano in fuga dal Prosecco: «Vino perfetto, ma occhio allo sfruttamento commerciale eccessivo. La bolla rischia di scoppiare». Un periodo di sei mesi in Abruzzo per imparare a gestire una cantina.                            Nicola Dan, 21enne di Lutrano, ha fatto il percorso inverso rispetto a quello che la diversissima tradizione enologica di Veneto e Abruzzo consig

ma è possibile che noi sardi e noi italiani ci facciamo fregare tutto ? «I francesi valorizzano il Cannonau, per noi è come se non esistesse»

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 fonte unione sarda del 18\11\2012  «I francesi valorizzano il Cannonau, per noi è come se non esistesse» L’enologo Enzo Biondo chiama in causa il mondo vinicolo sardoIl vitigno tipico della Sardegna,in Francia conosciuto come Grenache,«viene valorizzato più dai transalpini che dai sardi».La denuncia è dell’enologo Enzo Biondo:«Ce lo teniamo caro,ma non lo sfruttiamo per niente » Pur essendo un vitigno nato nell’Isola, sono i produttori d’Oltralpe a puntare sulla produzione del Cannonau,che loro chiamano Grenache. Oggi è il vitigno più coltivato al mondo con 360 mila ettari: 80 mila sono in Francia e appena 7.500 in Sardegna . IL  vino rubato .«I francesi valorizzano il Cannonau,per noi è come se non esistesse» L’enologo Enzo Biondo chiama in causa il mondo vinicolo sardo Interessati una ventina di comuni La Marmilla rilancia la coltura dei mandorleti In Marmilla sono 850 gli ettari impiantati a mandorleti. Ma la metà è abbandonata. Il raccolto è poco remunerativo e