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Visualizzazione dei post con l'etichetta umanità

diario di bordo n°6 anno I . centro destra fra no castrazione chimica ed l'onda lunga del caso Vanacci ., Altro che Lukaku Benvenuto Azmoun Con Taremi ha sfidato il regime iraniano

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da il FQ  del 4\9\2023   CI RISIAMO I cruenti stupri estivi che hanno riempito le cronache di fine Agosto hanno riaperto il dibattito sulla castrazione chimica. Sorvolando sull’assoluta inutilità di un trattamento farmacologico applicato alla risoluzione di un problema culturale, esistono anche considerevoli aspetti etici che spingono ad interrogarsi sull’ipotesi di un intervento simile. Nonostante la proposta infatti parta dalle file della maggioranza con un disegno di legge depositato dalla Lega, anche all’interno della maggioranza stessa si levano numerose voci critiche. Rita Dalla Chiesa si fa portavoce della posizione di Forza Italia, mettendo in luce tutte le contraddizioni che una coercizione somatica ad opera dello Stato porta con sé: “Se s’introduce la castrazione chimica lo Stato fallisce. Uno Stato non può intervenire sul corpo di un individuo, nel modo più assoluto. Ci sono altre cose che dovrebbero aiutare a far sì che tutto quello che sta succedendo, che è veramente una c

Nicoletta Parisi, ha 80 anni, calabrese, vive a Botricello (Catanzaro),offre la cappella di famiglia per i bambinbi morti nel naufragio di Crotone

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Questa donna straordinaria si chiama Nicoletta Parisi, ha 80 anni, calabrese, vive a Botricello (Catanzaro), e quello che ha fatto è una autentica boccata di ossigeno e di umanità, dopo tanto orrore.Quando ha visto le immagini strazianti dei 67 migranti morti sulle coste di Crotone, ha compiuto un gesto commovente: ha offerto la propria cappella di famiglia per dare una degna sepoltura a ognuno dei bambini morti così lontani da casa, accanto a suo marito. Si è chiesta solo una cosa: "Cosa posso fare io per queste piccole creature morte in mare senza aver potuto capire il gesto delle loro madri che era quello di portarli via da una civiltà crudele? Mi è tornato alla mente mio zio disperso in Russia, che non ha mai potuto essere sepolto. Voglio che a questi bambini sia data questa possibilità. Noi fondamentalmente su questa terra siamo tutti profughi e tutti abbiamo necessità di avere la Misericordia divina. A mio marito ho detto: non sei più solo, avrai tanti bambini a farti compag

Certi uomini di © Daniela Tuscano

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Adesso che il Mondiale è archiviato, è tempo di riflettere. Si è trattato - l'abbiamo ripetuto più volte - di una delle peggiori edizioni di sempre: per l'avida pavidità della Fifa, pronta a eludere diritti umani e '"inclusività" davanti ai fiotti di denaro d'un Qatar sbrilluccicante d'intolleranza, fasti sardanapaleschi e tormento di lavoratori-schiavi. Abbiamo assistito al dramma dell'Iran, subito eliminato, non dal gioco ma dalla vita: molti calciatori persiani sono stati incarcerati, a volte giustiziati, per aver manifestato solidarietà ad Ahsa Amini e a tutte le donne e ragazze oppresse dagli ayatollah. Perché l'ombra che incombeva su questi match virili era un'ombra, anzi un velo, femminile. Sono stati Mondiali brutti ma simbolici, Mondiali di traverso, Mondiali non detti: dove chi ha vinto, non necessariamente sul campo, è stato uomo solo grazie a donne. Sono stati uomini i già nominati iraniani (ma pure l'equivalente squadra di pall

Milano, è costretto a lasciare il lavoro per una malattia: i colleghi gli pagano i contributi fino alla pensione

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E’ la storia di Benedetto Santangelo, 66 anni, una vita dedicata a lavorare per il gruppo Cofle, che si è ritrovato ad affrontare una malattia che gli ha impedito di proseguire la sua attività in azienda Una malattia improvvisa lo costringe a ritirarsi dal lavoro a pochi mesi dalla pensione, ma la solidarietà dei colleghi corre in soccorso per evitare il licenziamento. E’ la storia di Benedetto Santangelo, 66 anni, una vita dedicata a lavorare per il gruppo Cofle, che si è ritrovato ad affrontare una malattia che gli ha impedito di proseguire la sua attività in azienda. Senza poter raggiungere la completa copertura economica per i restanti mesi. "Benedetto ha lavorato con noi per oltre trent’anni, non potevamo voltargli le spalle nel momento del bisogno”, ha spiegato la titolare dell’azienda. Che appena è venuta a conoscenza della malattia, si è subito premurata di collocare Benedetto in una posizione di lavoro più tranquilla. L’azienda si trova a Trezzo sull’Adda, nel Milanese, e

«IN FILA ALLA CASSA, UNA DONNA HA BISOGNO, UN SIGNORE L’ AIUTA CON DISCREZIONE»

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  Riporto un testo così come l’ ho letto, senza  modifiche   o aggiunte ,  perché pur essendo   una  storia  che girà nel web  ,  dice  tutto  .Racconta  di come   Al tempo del Coronavirus, le file al supermercato non sono state solo teatro di litigi e baruffe. “In fila alla cassa, il display segna 26,80€, la faccia stranita: "Ah scusi ho dimenticato il bancomat, ho solo 25€ tolgo qualcosa". Nel piccolo carrello non ci sono patatine o cibi inutili, vedo pane, pasta, latte, pomodori, carta igienica. L'imbarazzo per chi è distante appena un metro è palpabile, il volto di una mamma poco più che 50enne è corrucciato, deve scegliere cosa sottrarre ai propri figli. È così che assisto al più bel film italiano, reale più che neorealista, poco dietro un altro signore in fila: "Scusi, le è caduto qualcosa" La signora è sorpresa, a terra c'è una banconota da 10 euro, sa bene che non le appartiene

Una cabina telefonica come casa, Iasmina salvata dagli abitanti del suo quartiere

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  REPUBBLICA 9\5\2021 A Mirafiori Sud, periferia di Torino. Per due settimane una donna rom ha dormito in un metro quadrato Chiedeva l'elemosina Iasmina, un volto diventato familiare tra i torinesi che frequentano il mercato di via Cesare Pavese, quartiere Mirafiori Sud, ultimo lembo di città tra la vecchia fabbrica e le campagne che sfiorano l'autostrada. Chiedeva l'elemosina e se ne andava. Dove chissà. E il giorno dopo tornava. Una routine che a un certo punto si è interrotta e gli abitanti del rione l'hanno vista, a sessant'anni, che si sistemava per la notte dentro una vecchia cabina telefonica caduta in disuso. Per due settimane ha creato in quel metro quadrato protetto da quattro vetri il suo giaciglio. In molti l'hanno avvicinata, hanno raccolto il suo racconto di donna rom, con una situazione personale complicata, che aveva avuto dissidi con la propria famiglia e che per quel motivo non tornava al campo. "Guarda che stanotte mi sono affacciato dal

capita che gli zingari violentemente osteggiati e maltrattati possano integrarsi benissimo e diventare simbolo di una città . il caso di Pamela diventata uno dei simboli di Olbia

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Lo  so    che  ogni  volta  che   parlo di  rom   e  zingari  , mi      si vede   ridurre  il numero degli iscritti odele persone cher   seguono i miie aggiornamenti sia  qui  che  sui miei social , perchè  come testimonia  anche   questa puntata  di una trasmissione di lenner   ci  sono  molti sia a  destra  che a  sinistra  duri a  morire , ma   a me non  importa  . Io racconto, per  chi  mi vuole  ascoltare  e leggere  , storie   degli ultimi  e degli   emarginanti . E   chi mi dice  perchè  dico  ascoltate  o riascoltate se  non o  avete  capito bene   anima salve  di  de  Andrè    ed in particolare  l'appendice  di  avevamo gli occhi troppo belli da  www.galluraoggi.it Si è spenta Pamela, la storica “zingara” diventata uno dei simboli di Olbia 3 OTTOBRE 2019 Si è spenta questa notte, nel campo di Sa Corroncedda di Olbia, una delle figure più note tra gli “zingari” di Olbia. Aveva quasi 62 anni Pamela, ma come osservano in molti è come se avesse vissuto pe

ma la gente sa solo insultare anche pesantemente e personalmente coloro che hanno opinioni differenti su temi etici ( e non solo ) ? toxic shitstorm rieviuta per iun pos pro sentenza costitutizionale a favore di marco cappato su caso Dj fabio

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in sottofondo musiche   di  Erik Satie - Gnossiennes 1,2,3 Va bene ed è comprensibile che tali tematiche etico/ morali  siano contrastanti ed "divisorie " ma arrivare all'insulto  anche pesante del tipo : non capisci un 🤬🗯️💭💩, non dire ..... Oltre agli ormai " classici" comunista , miscredente ,ecc . Proprio non ci sto ed ribadisco anche a costo di ricevere un ulteriore  fango o  tempesta di merda tossica (  toxic shitstorm ) il mio pensiero approfondendo questi stato di una mia follower   Twitter da me condiviso su  Facebook  Va bene che  il  suicido     sia  che  sia  fatto  per  vigliaccheria o  per  nobili  intenti :   evitare    che durante le torture  faccia il  nome  dei compagni di lotta   ,  perchè  ci si   è arresi , ecc  è  sempre  una  sconfitta .Come  è vero   che il suicido indotto  e   quindi  anche  quello assistito  è un reato - il suicidio assistito - punito dal "fascistissimo" codice Rocco del 1930: da 5 a 12

cio' che dovrebbe essere normale diventa speciale . il caso di Trapani, mamme fanno da baby sitter alla bimba dell’ambulante donna sulla spiaggia

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in una  nazione   dove  sui media a   causa  dei politicanti che   parlano alla   pancia  o  usano il fenomeno  immigrazione  per  cercare  voti e consenso   ed     fanno  più notizia i crimini degli immigrati o  gli atti   di razzismo  nei loro confronti o  anche  succede  anche  queste  dei turisti    e  di bambino adottati  di  colore    , un evento come  quello riportato sotto      da  https://www.tpi.it/2019/08/25/mamme-baby-sitter-ambulante-spiaggia-trapani/ Trapani, mamme fanno da baby sitter alla bimba dell’ambulante donna sulla spiaggia L'italiano non ha bisogno di grandi gesti, la solidarietà femminile non ha colore o etnia. Ci si aiuta con naturalezza e spontaneità Di Lara Tomasetta 25 Ago. 2019 Trapani, mamme fanno da baby sitter alla bimba dell’ambulante L’Italia quella bella oggi la racconta Desirè Nica, una ragazza di Roma che, in vacanza a Trapani, ha potuto testimoniare come la parte migliore del nostro Paese esiste e non si vergogna di fare la parte da “buonist

"Fatemi vedere il mare per l'ultima volta": e l'ambulanza si ferma sulla spiaggia

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in sottodondo   J. S. Bach: Goldberg Variations - Aria & Var. 1 - Jozsef Eotvos, guitar Una  storia   bellissima   quella  riportata  sotto  e  che  iunsieme  a  quest'altra   Mezza Europa in ambulanza per portarla a morire a casa: il gesto di un'infermiera e di due volontari U n gesto pieno di umanità ! d'immensa  grandezza  cosa  sempre  priù rara  ..sono queste le notizie che fanno aprire il cuore. Almeno fossero un poco più frequenti questi gesti..........sicuramente vivremmo tutti molto meglio. Almeno fossero un poco più frequenti questi gesti..........sicuramente vivremmo tutti molto meglio. Almeno fossero un poco più frequenti questi gesti..........sicuramente vivremmo tutti molto meglio. Almeno fossero un poco più frequenti questi gesti..........sicuramente vivremmo tutti molto meglio. Almeno fossero un poco più frequenti questi gesti..........sicuramente vivremmo tutti molto meglio. Ora speriamo solo che qualche magistrato in vena di notorietá non ci veda un

chi lo ha etto che per vincere bisogno arrivare primi e altre storie di umanità ai margini maltrattate da burocrazia fake news -bufale e da hater -odiatori

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da http://iltirreno.gelocal.it/livorno/sport/2017/12/09/ L’onda perfetta di Mattei, è quarto al mondiale di adaptive surf Livorno, Massimiliano protagonista in California ai campionati iridati con la nazionale italiana: «Emozioni uniche, avanti così » di Eva Bertolacci LIVORNO. Obiettivo raggiunto, anzi, più che raggiunto per  Massimiliano Mattei   che torna dal Mondiale di adaptive surf di San Diego con addosso la medaglia di rame, primo italiano a raggiungere un risultato del genere in questa disciplina. Una medaglia che vuol dire quarto posto, ma se si pensa a come è stato raggiunto vale molto di più. «Quando sono arrivato in finale – spiega Mattei dopo il Mondiale californiano per diversamente abili – ho gareggiato contro un americano, uno spagnolo e un danese. Loro hanno la fortuna di vivere vicino all’oceano e di potersi allenare lì tutti i giorni, io no. Inoltre la mia lesione è diversa: loro hanno un minimo di sensibilità alle gambe, mentre io no. Non siamo abbastanz