Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta tradizione

Nuoro La signora di pasta, fagioli e cozze mezzo secolo di Trattoria Sardegna Semplicità e lentezza: i due ingredienti della cucina di Tonina Siotto

Immagine
   Nuova  sardegna  12\2\2023    Nuoro In una città che cambia e non sempre in meglio, loro sono una certezza. Un approdo sicuro da 50 anni. Un conforto per molti grazie alla semplicità e alla gentilezza che non passano mai di moda. Mezzo secolo di piatti preparati con lentezza (da sua maestà la “pasta e fagioli con cozze” un vero evergreen ad altri in menù) che qui è una virtù capace di dettare i giusti tempi, quelli della cucina di una volta. Qui, da Tonina Siotto e Ciriaco Demitis, titolari della storica Trattoria Sardegna nel centro di Nuoro, in via D’Azeglio, in una zona dalla toponomastica risorgimentale, la frenesia non era di casa prima, figuriamoci ora che i due gestori vanno sulla settantina e hanno deciso di offrire i loro servizi solo a pranzo. Per i coniugi si tratta di centoquarantaquattro primavere in due portate bene, anzi di più, anche grazie ai ritmi di un lavoro, confermano loro stessi, che li tiene in forma, con la mente fervida e il passo deciso

Il fabbricante di suoni perduti Mondo Usai, 53 anni, l'artigiano speciale di Seneghe

Immagine
anche se mi sento come la  video intervista da me   fatta  ne sono per  un identità aperta  e non chiusa   ,  elogerò sempre  chi coltiva  la memoria  ed  il proprio passato   come la  storia  qui sotto Il fabbricante di suoni perduti Mondo Usai, 53 anni, l'artigiano speciale di Seneghe  unione sarda del 19 febbraio 2011 LORENZO PAOLINI SENEGHE L'uomo che fa parlare le zucche con le canne, i tergicristallo (meglio, l'anima di metallo coperta dalla plastica) con le interiora del maiale (debitamente essiccate). È solo questione di tempi e modi. Ma prima o poi tutto, sollecitato nel modo opportuno, rimanda a suoni variamente articolati. Guai ai rifiuti abbandonati, ai legni che riposano a bordo strada, al metallo che va arrugginendosi. Mondo Usai, 53 anni, artigiano speciale (una guida turistica tedesca lo colloca fra le attrazioni isolane, il che ha imposto a sorpresa una disponibilità a farsi visitare come se fosse Saccargia), ha sviluppato un radar. Con

Mostra Fotografica "Sardegna, un altro pianeta" a Milano

Ciao a tutti. Chiunque dovesse trovarsi a Milano il 28 febbraio e 1 marzo e, sardo o no, dovesse amare particolarmente quella magnifica terra che è la Sardegna, potrebbe essere interessato a visitare la mostra fotogafica "Sardegna, un altro pianeta". Verranno esposte quarantacinque fotografie del maestro Franco Fontana e di due giovani fotografi, Paolo Bianchi e Sveva Taverna. Franco Fontana mostra il paesaggio sardo con i suoi colori e la sua forza primitiva. Paolo Bianchi le donne e le maschere, simbolo di una terra arcaica in perenne conflitto con la modernità, mentre Sveva Taverna si concentra su volti e persone, i loro legami e i loro rituali. La mostra si terrà presso la Società Umanitaria, in via San Barnaba 48 a Milano il 28 febbraio e il 1 marzo. L'orario è dalle 10 alle 18 e l'ingresso è libero. Una piccola anteprima la si può avere qua .

Senza titolo 1138

<…NATALE CON CHI VUOI!>     SENTITE A ME! FIN D'ORA. PER IL PROSSIMO NATALE, NON SFORZATEVI DI OSSERVARE   LA TRADIZIONE CHE RECITA : <NATALE CON I TUOI…> !   FA’ COME PER PASQUA: <… PURE NATALE CON CHI VUOI!>   Passate le feste... Questo è uno scritto, sempre purtroppo riproponibile, da me edito nel gennaio 1994   Quello stato d’animo  confuso e vagamente  depresso che segue le feste è forse un’occasione per interrogarsi   ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^          Le feste – non  esitiamo a dirlo – sono ormai  un  dramma  sociale; qui infatti l’uomo condensa tensioni  d’ogni  natura,  superiori   alla   propria quotidiana portata per un  intero anno. Le festività natalizie non vengono colte come occasione di riscoperta del proprio prossimo  da amare come sé stessi: è che, per amare il proprio prossimo come se stessi, bisognerebbe innanzitutto amare, vale a dire capire, e accettare, sé stessi come si è.          Ma le feste natalizi

Prosegue l'opera di

Immagine
"La Civiltà Cattolica" rompe il silenzio. Su Romano Amerio   Era il più autorevole e colto rappresentante della critica alla Chiesa in nome della Tradizione, eppure per decenni fu come vietato discutere il suo pensiero. La rivista dei gesuiti di Roma ha rotto il tabù. Autorizzata dall'alto di Sandro Magister dal sito http://chiesa.espresso.repubblica.it ROMA, 23 aprile 2007 – Su "La Civiltà Cattolica", la rivista dei gesuiti di Roma stampata col previo controllo e l'autorizzazione della segreteria di stato vaticana, è uscita una recensione che segna la fine di un tabù. Il tabù è quello che ha cancellato dalla pubblica discussione, per decenni, il pensiero del più autorevole e colto rappresentante della critica alla Chiesa del XX secolo in nome della grande Tradizione: il filologo e filosofo svizzero Romano Amerio (nella foto), morto a Lugano nel 1997 a 92 anni di età. Amerio, che pure fu sempre fedelissimo alla Chiesa, condensò le sue critiche in due v