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30 milioni d'euro . ora sappiamo quanto costa un amico mafioso

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  Inizio      questo  post      con   questa  citazione    cinematografica  “Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.Domani ci saranno i funerali. Voi non andateci, lasciamolo solo. E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo. Ma non perché ci fa paura, perché ci dà sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia. E tu Peppino non sei stato altro che un poveroilluso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu miscato cu niente!”                              dal film    I    cento  passi   L’ultimo atto del Berlusconi privato è stato anche il più coerente con il Berlusconi politico. Tra i lasciti ci sono 30 milioni di euro donati nel suo testamento a un condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa: Marcello Dell’Ut

testamento © Daniela Tuscano

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Le guardi e non hai scampo, non sono dipinti, sono profezie realizzate, la Chyniere che si squarcia come una Madonna nera e poi sviene in chiesa, annullata in un urlo munchiano, e la povera crista nera di botte, la sindone del femminicidio, la Federica spolpata, anch'essa con un grido ultimo, digrignato per l'eternità. La prima ha perso un amore, gliel'ha strappato via l'infame furia del razzismo, la seconda ha perso per amore, per un'altra infame furia dalla stessa radice. Signori, questo è l'odio. L'odio per il diverso, l'odio per la donna, anch'essa diversa, anch'essa da punire. Emmanuel, il marito di Chinyere, è stato trucidato semplicemente perché era lui, perché era nero, perché occupava lo stesso suolo, respirava la stessa aria del suo assassino. Perché aveva una moglie che non ha tollerato di sentirsi chiamare scimmia, perché non lo voleva lui, perché la dignità non ha prezzo, perché curvarsi non si può e non si deve più. Fr

Si ammalò poco prima della diffusione del vaccino. Dopo la morte la sorpresa: la scienziata Elena Cattaneo, senatrice a vita, nominata erede

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Ecco un esempio  in cui  la solitudine non è  separazione dal mondo:ma partecipazione  in  esso  .  Peril  protagonosta della storia  che leggerete  nele righe seguenti   la  solitudine  e  la relativa morte  è stata la conclusione nobile di un'esistenza.  Una testionianza  che  conferma  quando diceva  un  poeta    cantautore    questa  canzone     e in questo discorso  Non riuscendo  piàù a scrivere di tale vicenda  , senza  farmi venire le lacrime a  gli  occhi  , copio ed  incollo  l'articolo di repubblica  di oggi 19\6\2016   "Lascio tutto alla ricerca". La generosità di Franco che ha lottato contro la polio Si ammalò poco prima della diffusione del vaccino. Dopo la morte la sorpresa: la scienziata Elena Cattaneo, senatrice a vita, nominata erede                                  di MICHELE SMARGIASSI   BOLOGNA - Calligrafia veloce ma sicura: "Lascio ogni mio avere, beni mobili e immobili, alla dottoressa Elena Catt

anche nella morte c'è la vita La toccante storia di Athena Ochard e del suo specchio \ diario ritrovato dopo la sua morte a 13 per un tumore alle ossa

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  non ricordo se la nuova  sardegna o l'unione  sarda La  vita   non è  solo  una famiglia  numerosa  .  come   questa    La matriarca che voleva farsi suora Adesso ha 91 anni e ben 126 discendenti Peggy Koller e i suoi discendenti (foto da twitter) A 91 anni è una delle donne più prolifiche degli Usa, con un numero record di discendenti: 126 per l'esattezza, tra figli, nipoti, pronipoti. E con cinque altri piccoli in arrivo da parte di seconde nuore, figlie di figli e così via. La singolare storia di Peggy Koller, di Blue Bell in Pennsylvania, corredata di foto della sua 'tribù, è balzata sulle pagine di tutti i giornali Usa. E racconta che in realtà la donna da giovane voleva farsi suora. Ma, cresciuta da figlia unica, una volta sposatasi decise che i suoi figli avrebbero avuto fratelli, sorelle e un 'senso di famiglia' grande e rassicurante. Peggy abbandonò l'idea del convento nel 1942 per sposare William Koller, morto alcuni anni orsono