Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta talebani

Accolta dai talebani una giornalista neozelandese incinta che non riusciva a rientrare nel suo paese per le regole anti-Covid

Immagine
   canzone  suggerita Guns N' Roses - Don't Cry anche i duri , i fanatici \ fondamentalisti hanno un cuore anche hanno un cuore . Tale gesto sarà pure propaganda per mostrarsi democratici all'occidente ed al resto del mondo , ma è un bel gesto.   Ed  è  quello     che  è  successo     recentemente   a questa  giornalista   Neozelandese  Accolta dai talebani una giornalista neozelandese incinta che non riusciva a rientrare nel suo paese per le regole anti-Covid  Charlotte Bellis in una foto dal suo profilo Instagram   Charlotte Bellis, collaboratrice del New Zealand Herald ha raccontato la sua paradossale vicenda. Aveva denunciato il trattamento riservato da Kabul alle donne, ma ora è stata aiutata. Unico consiglio: "Non dire che non sei sposata"   di   Enrico Franceschini LONDRA - Una giornalista incinta neozelandese costretta a chiedere asilo al regime dei Talebani in Afghanistan perché le severe norme sulla quarantena le impediscono di tornare nel suo paes

anche con la cultura si può fare la rivoluzione il caso di Agnese vittoria trans, nella sua tesi di laurea racconta i diritti negati e le donne afgane

Immagine
da repubblica  del  27\10\2021 “Sono Agnese e sono trans, nella mia tesi di laurea racconto i diritti negati”                                       di Salvo Palazzolo Agnese Vittoria CATANIA - "Quando arrivai in città per frequentare l'università nessuno voleva affittarmi una stanza", racconta. "Al telefono, mi dicevano che il posto era disponibile. Poi, quando mi vedevano, sostenevano l'opposto". Agnese Vittoria ne ha fatte tante di battaglie contro le discriminazioni. All'anagrafe ha ancora un nome maschile, ma rivendica quello che chiama il suo "diritto a una vita normale". Dopo l'iscrizione alla facoltà di Scienze della comunicazione, ha chiesto al senato accademico un libretto col suo nome. L'ha ottenuto? "Certo. Un gesto di grande attenzione da parte dell'istituzione universitaria. Direi, un caso raro. Perché spesso le istituzioni sono indifferenti rispetto a certi temi. O, peggio, non comprendono. Questa volta no, è sta

la paranoia del linguaggio inclusivo e del politicamente corretto lancia una shitstorm contro la vignetta di Andrea Bozzo scherza chiaramente sul fatto che i talebani impongano lo ɐ,

Immagine
di cosa stiamo parlando Monica Cirinnà        1 a 6 t s t   a l r r s g o m S s t o   p d s o r c a u n l e l e   s o u r g e i o r o s d s   e 1 d t 6 g : 5 i 4 g n    ·  Di fronte alla tragedia che si sta consumando in Afghanistan, c’è chi ha tempo e fantasia di ironizzare, dimenticando che accanto alle donne afghane, che già stanno soffrendo moltissimo, a essere colpite saranno anche le persone LGBT+. Dario Accolla e Caterina Coppola spiegano bene, in questo articolo, quanto profonda sia l’incoerenza e la contraddizione di chi, per invocare la difesa delle donne, dimostra un radicato pregiudizio omotransfobico. che riptrende  il paranoico    articolo  di   https://www.gaypost.it/ .     Ma  prima  di  riportare   il   post  da  cui ho  appreso tale  news    vorrei   sentitamente  ringraziare  Senatrice Monica  Cirinà , Gaypost, Dario Accolla e Caterina Coppola. Di cuore. Perchè sino ad oggi non conoscevo  , se non sporadicamente  , la raf

SE OGNUNA DI NOI di ©Daniela Tuscano

Immagine
Che fare? È l'angosciante e rabbiosa domanda che sale sulle labbra di ognuna di noi, nel constatare ancora una volta non la resa dell'Occidente, non la ferocia talebana né la religione prostituita ai giochi di potere, ma la totale indifferenza nei confronti delle donne, di tutte le donne. Perché attenzione, non si tratta solo delle afghane. La loro tragedia ci tocca da vicino perché le prossime saremo noi, lo saremmo già qualora la cosiddetta "Realpolitik" lo esigesse. A qualsiasi latitudine. Noi proclamiamo: #AfghanistanWeCare, dell'Afghanistan c'importa. Kabul è la Shoah delle donne, cui dovrà seguire una Norimberga. Sarà un gran giorno, allora, e sarà vendetta e sarà giusto. Sul banco degli imputati non vorremmo vedere solo gli orrendi barbuti ma anche i loro complici, i firmatari degli sciagurati accordi di Doha. Con i/le collaborazioniste a vario titolo asservite.  Sì, ma questo dopo, se sarà possibile, obietterete. Ma ora? Cosa facciamo, ora? Ora, abbiam

sciacallaggio ed ignoranza dei media sulla strage di nizza e sulla tragwedia ferroviaria in puglia

Immagine
 in sottofondo  DADO Canta la notizia: "Ninna nanna... per Nizza" la primna  è sulla  strage   di Nizza  http://www.alessandrocascio.com/?p=2841   condivisa    da pino scaccia Attentato di Nizza – Il fake della bambola e del bambino On 15/07/2016 by alecascio Una bambina e il suo bambolotto? L’ennesimo caso di sciacallaggio mediatico. Io questa bambola l’ho vista ieri notte durante la diretta. Il cameraman l’ha inquadrata da vicino, ma non c’era alcun corpo accanto ad essa. La bambola è stata presa dal fotografo e messa accanto a un corpo morto per scattare la foto simbolo della strage. I giornali l’hanno sbattuta in prima pagina, il fotografo l’ha venduta bene in barba a qualsiasi codice deontologico del giornalismo. Miliardi di dollari in informazione in mezza giornata: a chi volete che freghi, quindi, dei morti? Sotto vi ho fatto un’analisi dell’assurdità della foto. Per verificare dovete cercare le immagini in diretta di ieri, ore 2.00 circa, di sky T

Ira

  Questo edificante video è andato in onda domenica scorsa, durante il contenitore tv Domenica 5 (Canale Cinque), in fascia protetta e in un orario di massimo ascolto. Ecco come i cittadini di Montalto di Castro (Viterbo) commentano lo stupro di una ragazzina , avvenuto un paio d'anni fa: Aggiungiamo, a titolo puramente informativo, che uno dei "bravi ragazzi" è casualmente nipote dell'esimio Sindaco , il progressista Salvatore Carai , il quale ha pagato le spese legali per tutti, a partire dal caro congiunto. E i "bravi ragazzi" ora son fuori, a godersi la vita. D'altro lato, secondo il Primo Cittadino del Pd (la misoginia è molto democratica e se ne impipa del colore politico), non esistono stupratori italiani: chi brutalizza le donne sono solo i romeni, che - testuali parole - "lo stupro ce l'hanno nel sangue" . Conclusione del fine sillogismo? La solita: la femmina se l'è cercata . E si divertiva pure! Su Facebook sono sorti mo

Benedizioni

Immagine
In questi giorni non posso dedicarmi al blog come vorrei. Ed è un vero peccato, perché di cosette interessanti ce ne sarebbero parecchie, e sarebbe anche il caso di soffermarvisi un poco. Dacché, appunto, non mi è del tutto possibile, mi limito a qualche lapidario commento. Innanzi tutto sul neopresidente Barack Hussein (a lato, con la moglie Michelle) . Il quale, per aver semplicemente manifestato di voler rispettare la volontà delle donne che abortiscono (ché questo è il VERO senso dell'abolizione delle norme oscurantiste del suo predecessore W.) si è beccato le infiammate reprimende del Vaticano . Conosciamo tutti a menadito la strenua battaglia d'un pugno di maschi celibi, misogini e saccenti contro le esecrande assassine che osano violare la legge divina e, soprattutto, la potestà dell'uomo sul loro corpo-contenitore. In nome della Vita, certo. Forse dovremmo rettificare con "integrità della stirpe" . Già. Perché non è forse ozioso ricordare che l'aborto