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DIARIO DI BORDO N °27 ANNO II .Matteo Concetti, suicida in carcere a 25 anni. La mamma: «Me l'aveva annunciato. Ammazzato dallo Stato»., In cella da quasi due anni per soli due euro, l’incredibile storia di Kelvin.,

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Antonio Pio Guerra    • www.leggo.it   15 ora/e «Mio figlio è morto per colpa loro, lo Stato l’ha ammazzato». La mamma di Matteo Concetti ci riceve fuori dall’obitorio dell’Inrca. È sera, ormai sono passate quasi ventiquattr’ore dalla morte di suo figlio. Piange ma non molla Roberta Faraglia, che da vent’anni vive a Rieti e lavora in ambito sanitario. Annuncia battaglia perché «questa è una tragedia che si poteva benissimo evitare». Se è vero che esiste un sesto senso materno, la signora Roberta aveva capito che qualcosa non andasse già la mattina di venerdì, quando ha incontrato per l’ultima volta suo figlio in una stanza di Montacuto. Le parole choc della mamma «A me e a suo padre ha detto: io mi impicco» racconta. Una precisa volontà manifestata anche agli agenti penitenziari. «Se mi riportate lì sotto (in isolamento, ndr) io mi ammazzo. Ho paura, non ci voglio stare» le parole pronunciate secondo sua madre. Perché Matteo soffriva anche di disturbi psichiatrici e faceva dei sogni st

se questo è un uomo

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http://comune-info.net/2013/12/se-questo-e-un-uomo/ Se questo è un uomo di Mario Spada* Qualche bambino potrebbe scrivere a Babbo Natale : “per Natale vorrei vedere mio nonno ma sta chiuso in una gabbia . Perché non vai a prenderlo con la slitta e lo porti da me?” Ma non credo che questa lettera sarà mai scritta perché è consuetudine nascondere ai bambini le colpe dei grandi, perché il nonno non uscirà mai dalla gabbia, perché Babbo Natale non si occupa  dei cattivi. Il nonno è  “cattivo per sempre”, un mafioso,  o un camorrista, o un sequestratore sardo, arrestato 30 anni fa e chiuso in un carcere senza alcuna speranza di uscirne perché sottoposto al regime del cosiddetto carcere ostativo,  non può fruire dei benefici di cui qualunque  ergastolano  può godere . La colpa è  di non essere un collaboratore di giustizia e la condanna è quella di “essere murato vivo”. Può capitare a chiunque, come è successo per caso a me, di imbattersi in alcu

Un altro suicida, ma non era gay e non merita le prime pagine

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fra le tante fesserie e storture che scrive questo portale finalmente ne dice una giusta anche se detta in modo quasi razzista e omofobo e  parla  alla pancia della gente da http://www.qelsi.it/2013/ 14 agosto, 2013 | Permalink | Archiviato in: Giustizia e Società Un muratore di 52 anni si è ucciso in una vallata del Piemonte. Non era gay, dunque nessuna prima pagina dei quotidiani. Non è stato ucciso da un’amante. Dunque nessuna informazione televisiva. Non era un immigrato in arrivo dalla Libia. Dunque nessuna solidarietà da ministri o presidente della Camera, nessuna preghiera del Papa. Ha lasciato un biglietto in cui ha spiegato che non ce la faceva più economicamente. Dunque da non far sapere in giro. Perché i media son tutti impegnati a raccontare che l’Europa è uscita dalla recessione, che tutto va bene purché il governo resti in carica. Giorgio Napolitano assicura che aprire una crisi politica sarebbe fatale. Per il muratore piemontese è stato fatale

LETTERA APERTA A VALENTINA NAPPI sul suo post del suo blog del 10\5\2012t del

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Spett  Valentina  Leggendo il tuo blog , pieni di spunti  e argomenti interessanti   che  permettono di conoscere meglio la  tua persona  e non identificarti solo  come  un attrice  , mi   chiedo  ma   che  cavolo lo fai un blog  ) non permetti alla  gente  , anche  con moderazione o sotto registrazione  , di commentare. Lascio qui il mio commento  al tuo ultimo post                                         suicida a Pompei io non provo nessuna pena  Non provo nessuna pena per la persona che oggi si è suicidata a Pompei lasciando una lettera contro Equitalia. Nessuna pena. Solo disprezzo. Puro disprezzo. E disprezzo anche il vescovo, che ha proferito le seguenti, a mio avviso squallide, parole: ”La gente si sente abbandonata. Anch’io durante la supplica ho detto di sentirmi abbandonato dalle istituzioni. Anche Gesù sulla croce si è lamentato: sono vicino e solidale ai familiari di quest’uomo”.   Accostamento indegno.   Specie perché si tratta di un suicida, e a parlare è