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a volte nella pattumiera si trovano tesori . Pensionato trova buoni per 1,5 milioni di euro nella spazzatura

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da  https://www.caffeinamagazine.it/italia /  12 febbraio 2019/  È stato attratto da alcuni vecchi documenti nella spazzatura vicino a un cassonetto, e ha controllato. È stato così che Gaetano Cannavò, 83enne di Belpasso e residente a Messina, ha scoperto un tesoro in buoni fruttiferi emessi negli anni Trenta e Quaranta. Buoni del valore di 5mila lire ciascuno. L’uomo, dopo aver denunciato il ritrovamento, non ha avuto riscontro dagli eredi ed è così diventato titolare dei buoni. Cannavò si è così ritrovato titolare di un patrimonio che, ha detto ad Askanews, gli servirà per una vecchiaia serena, oltre che per fare un po’ di beneficenza.Il pensionato si è già messo in contatto con due avvocati, Sara Gitto e Ilaria Napolitano del Foro di Roma, che tuteleranno i suoi interessi. A loro ha dato mandato di agire per recuperare la somma presso Poste italiane e ministero delle Finanze, obbligati in solido a “onorare” tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica it

11 settembre 1973-11settembre 2013 e 11 settembre 2001-11 settembre 2013

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  da  repubblica  online del (11 settembre 2013)   Il console parmigiano che salvò i cileni dal golpeRoberto Toscano ricorda i drammatici giorni del colpo di Stato dell'11 settembre 1973. Appena 30enne, secondo segretario dell'ambasciata italiana, accolse 600 rifugiati in fuga dalla dittatura militare. "Ci volle coraggio ma ci prendemmo la responsabilità di agire" di RAFFAELE CASTAGNO VEDI ANCHE ARTICOLO Il Cile 40 anni dopo il golpe di Pinochet: un Paese prigioniero del suo passato Quando Roberto Toscano arrivò in Cile, nel 1971, non aveva neppure 30 anni. Il suo trentesimo compleanno lo festeggiò due settimane dopo il golpe dell'11 settembre 1973 che segnò la drammatica fine dell'esperienza del governo, democraticamente eletto, di Salvador Allende. All'epoca era agli inizi di una brillante carriera diplomatica. Secondo segretario dell'ambasciata italiana di Santiago, insieme all'incaricato di affari Piero De Masi, salvò