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'IL PUGILE DEL DUCE', ECCO IL DOCU-FILM SULL'ATLETA NERO OSCURATO DAL REGIME

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e  poi   dicono  che il fascismo non era  razzista  . La storia incredibile, sepolta e riscoperta dalla polvere degli archivi, di Leone Jacovacci: un pugile tecnicamente perfetto, agile, intelligente e potente. Leone parlava perfettamente quattro lingue, cinque col romanesco. Era italiano e forse anche fascista. Sicuramente non antifascista. Aveva un solo problema: era un italiano nero dall  sito dell'ansa   ROMA  10 marzo 201710:50  NEWS Quel pugile 'nero' del Duce ignorato da Mussolini In sala il documentario di Saccucci dedicato a Leone Jacovacci Nonostante il titolo, Il pugile del Duce, non c'è neppure l'ombra di Mussolini nei 90 minuti del docu-film di Tony Saccucci, in sala con l'Istituto Luce dal 21 marzo 2017 (Giornata mondiale contro il razzismo). Perché questa storia vera, quanto incredibile, di Leone Jacovacci, campione europeo nel 1928, nasconde qualcosa che il regime volle censurare: il pugile, tanto amato dalle piazze, era infatt

anche le donne fanno calcio

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Dalla    rubrica  di concita di repubblica  del  4\3\2017  La risposta di Repubblica sport a una mamma                            Giulia, giocatrice della Roma, categoria Esordienti I dubbi di Silvia, mamma di una calciatrice, e la risposta di Angelo Carotenuto, capo dello sport di Repubblica Ho riflettuto a lungo se inviare o no questa lettera..… forse perchè, leggendo le altre storie, un po’ mi sono vergognata: ma come, si parla di difficoltà a trovare lavoro, di lettere di licenziamento in bianco, di minacce in caso di gravidanza (tra l’altro, provate sulla mia pelle) e tu stai qui a frignare perché il calcio femminile non viene trattato con la stessa dignità di quello maschile? Ma come ti viene in mente? Parlare di calcio vuol dire non avere spessore, figuriamoci lamentarsi per quello femminile! Ma poi ho guardato la foto di mia figlia, 13 anni, vestita con quei pantaloncini troppo grandi per le sue gambette fine e ho ripensato al sorriso ingenuo quando, dopo una partita terri

A Torino la squadra peggiore d’Italia: “Perdiamo, ma sempre con il sorriso”

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proprio le parole di quest'inno sono adatte a questa vicenda da " sfigati " storie disney di paperino e paperoga . Altro che le grandi squadre di serie che ad ogni sconfitta trovano sempre una scusa o la devono far passare per vittima, questa squadra di sicuro sarà la migliore perchè accetta le sconfitte e dalle sconfitte si diventa i migliori, al contrario di chi vince sempre, perchè chi vince sempre spesso  non sa  rialzarsi Inoltre  le  sconfitte  insegnano  come dice  una puntata  di un famoso cartone animato  se  nel caso non riusciste  a vederlo lo trovate   qui  su  http://www.dailymotion.com/it A Torino la squadra peggiore d’Italia: “Perdiamo, ma sempre con il sorriso” La Crocetta ha il record di ko e gol subiti su mille squadre di Terza Categoria. Ma il tecnico scommette sul primo successo: «Ci divertiamo e non molliamo neanche sotto 12-0»                                  La formazione della Crocetta al debutto s

Nardò e gli 11 metri di capitan Vicedomini

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leggendo la news che troverete sotto mi soni ritornate in mente oltre i miei classici ricordi d'infanzia : 1)il cartone Holly e Benji, due fuoriclasse ., 2) La Compagnia dei Celestini un romanzo di Stefano Benni , edito da Feltrinelli nel 1992.Da questo racconto è stata liberamente tratta una serie a cartoni animati di co-produzione italo-francese: Street Football - La compagnia dei Celestini   3)    il bar sport  sempre  di Benni e     queste  due  canzoni    che  canticchio  mentre    finisco di  copia ed  incollare  l articolo d'oggi Francesco De Gregori - La leva calciStica della classe '68 L igabue-Una Vita Da Mediano da http://www.leccezionale.it/2016/03/07/nardo-e-gli-11-metri-di-capitan-vicedomini/                                             Carlo Vicedomini, capitano del Nardò NARDO’- “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, così Francesco De Gregori, nella celebre canzone “La leva calcistica della classe 1968” desc

Renée Richards, il primo atleta a cambiare sesso e la prima a lottare per il diritto di giocare

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colonna  sonora Portishead - Glory Box  Enrico Ruggeri - Trans   Fabrizio de Andrè - Princesa   The Smiths - The boy with the thorn in his side Garbage - Beautiful Garbage - Cherry Lips  The Velvet Underground«Lady Godiva's Operation» e  le  sei canzoni contro l'omofobia  citate  ed  analizzate  in questo mio precedente  post   fonte repubblica del 30\11\2015 Ha vissuto metà della sua vita da uomo e l'altra metà come donna. E oggi, a 81 anni, dice di "non avere rimpianti". Ricorda la battaglia per potersi iscrivere all'Us Open nel '77 ("Fu la Corte suprema a darmi ragione") diventando, suo malgrado, "bandiera di un mondo che voleva dignità". Tra pregiudizi di istituzioni sportive e colleghe("In fondo avevano solo paura di perdere il loro guadagno") e pochi episodi di solidarietà. "Ma non volevo essere la pioniera" di EMANUELA AUDISIO NEW YORK - TRANSAMERICA  ha 81 anni. Quara

SUCCESSO COMPLETO di © Daniela Tuscano

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  ti potrebbe interessare http://www.lultimaribattuta.it/32003_us-open-pennetta-e-vinci-riscrivono-la-storia-del-tennis Di sport non capisco nulla, nel senso che ne ignoro le tecniche; ma il colpo di genio, l'arte, il cuore, quelli sì, arrivano a tutti, pure ai profani. Dietro ogni "gioco" c'è una sacralità (si pensi alle antiche Olimpiadi) e una storia, la storia d'un paese. Incisa nelle facce, negli sguardi dei protagonisti. Quelle di Flavia Pennetta e Roberta Vinci, le trionfatrici dell'U.S. Open, le due Eva contro Eva senza malizia, son vere e, dunque, raccontano molto. Di se', di noi. Due facce normali. Di femmine normali, che incroci per strada e saluti, che escono con gli amici, si divertono e studiano e però coltivano un grande sogno. Più spigolosa Roberta, con quegli occhi senza cigli, indice d'una spontaneità ossuta, più morbida Flavia, ma entrambe simili, fin nello chignon, che se ne infischia della seduzione per consentire la praticit

Uccisa da un tumore a soli 15 anni La pallavolo SARDA piange Beatrice Lopez

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Proprio mentre   finivo  di fare  copia ed  incolla   di questo articolo che trovate  sotto   e    riordinare l'impaginazione     per  radio sento   Morte per  un  amica  \  Morte per  S.f   canzone    che  qui ripropongo sia  nella versione originale  dei Nomadi     sia  in quella   di Guccini  . https://www.youtube.com/watch?v=i079KmULCOY -  Nomadi  in  una  versione  \  rarissima  una  poco conosciuta e difficilmente trovabile in giro) https://www.youtube.com/watch?v=x1ixVcgsquo - Guccini La  vita  è implacabile   sara  dura  rincominciare  e  che bisogna  mandare a  fncl  i presagi di  morte    ma  davanti a tali  fatti   , non bastasse la morte   qualche  giorno fa  di  due  cari concittadini  ,  si rimane  increduli \  basiti   e  sgomenti  Uccisa da un tumore a soli 15 anni La pallavolo piange Beatrice Lopez Uccisa da un tumore a soli 15 anni La pallavolo piange Beatrice Lopez  DAL CanaleSport Sport V

[ post notturno ] Scampia, l’oasi di calcio in un deserto incompreso e IL LUNGO VIAGGIO Da Praga a Tempio in bici per rivedere un vecchio amico

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non riuscendo a prendere  sonno  , mi  metto a cazzeggiare e in rete   e    trovo  queste  due storie   la   prima storia    viene da   repubblica  online di qualche  giorno  fa   NAPOLI  - C’è un quartiere a Napoli che ha assunto l’immagine mediatica del potere della camorra. Si chiama Scampia, per molti è solo una periferia all’insegna del degrado e soprattutto un grande supermercato di droga a cielo aperto. In realtà Scampia è ben altro, è un cuore pulsante di solidarietà, impegno sociale, vitalità, partecipazione e voglia di riscatto. Non bisogna fermarsi alla superficie, alla crudeltà che fa notizia, alla sensazione di perdizione che questa periferia trasmette, quasi come se fosse un altro mondo, un quartiere fuori le mura di cinta della città di Napoli.  Se ci s’immerge nella vita di Scampia, si notano varie oasi di resistenza al degrado, avamposti di una battaglia generale contro l’abbandono sociale. Tra quelle di maggior successo, c’è una che utilizza il calci

Giocare a calcio: diventa realtà il sogno di Francesco, nato senza una gamba A Cagliari due giorni di sport all’aria aperta per il Centro sportivo Day con la Nazionale Calcio Amputati

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alla  bellezza dei  margini  - yo yo mundi da la nuova sardegna di qualche giorno fa e da http://www.castedduonline.it/sport/altri-sport/14987/ CAGLIARI. Due giornate di gioco e di gare tra Coni e piazza dei Centomila organizzate dal Centro sportivo italiano, con la partecipazione della Nazionale di Calcio Amputati. Vale la pena di raccontare la storia di questa Nazionale. È cominciato tutto nel 2011 – si spiega in una nota. Francesco Messori, dodicenne di Correggio in provincia di Reggio Emilia, nato senza una gamba, esprime due desideri: "Voglio giocare a calcio da tesserato, non solo in amichevole, con la squadra con cui mi alleno (la Virtus Mandrio), ma anche formare una Nazionale di Calcio Amputati con ragazzi col mio stesso problema, per misurarmi alla pari con altre nazionali amputati che esistono all'estero". Da allora, passo dopo passo, iI Centro Sportivo Italiano ha realizzato entrambi i sogni di Francesco: viene tesserato al CSI e gioca il suo p

il calcio malato di razzismo i tifosi sempre più imbecilli il caso vedovca scirea vhs ultra juventini e il caso della squadra multi etnica del casablanca che gioca nei campionati amatoriali dell’Uisp di Forlì

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dopo il caso   della  vedova  scirea - ultrà  Juventini repubblica  13 marzo 2014 TORINO - Una risposta durissima e delirante, inaccettabile nei toni e nella sostanza, per replicare a Mariella Scirea. Alla vedova del campione bianconero, che in settimana aveva condannato i cori razzisti che spesso si evano dalla curva intitolata a suo marito, minacciando di togliere alla Sud il nome, ha risposto il gruppo dei Drughi: con una lettera nella quale insultano la signora e affermano che dovrebbe essere lei a rinunciare al cognome Scirea. Poi, nei primi minuti della partita con la Fiorentina, allo Juventus Stadium, la curva Sud ha intonato il coro "Mariella Cavanna, la senti questa voce? La Juve siamo noi". Volutamente gli ultrà bianconeri hanno chiamato la signora Scirea con il nome da nubile, Cavanna. Nella lettera diffusa sul loro sito i Drughi attaccano Mariella Scirea sul piano personale ("varcò la soglia di Montecitorio grazie alla sua condizione di v

Ian McKinley. Perde un occhio giocando a rugby: torna ad allenarsi e segna due mete

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secondo alcuni potrà sembrare   macchino   follia .Ma  per me  è passione   , di ripresa  , non  farsi schiacciare  \  deprimere  dalla  vita  .Proprio come avvenne  con un mio prozio   che perse   durante  una battuta  di caccia  grossa  l'occhio  sinistro    ( non ricordo se  gli spararano accidentalmente  o  era  partito  un colpo dal suo fucile) e  continuo  ad andare  a caccia   fino  ad  una  \  due  settimane  prima di morire  e  continuò ad  esercitare la professione di pediatra  .   da  http://www.sostenitori.info/?p=57781 Perde un occhio giocando a rugby: torna ad allenarsi e segna due mete mar. 04   Notizie   no comments waeschetrockner test camcorder test Udine, 4 marzo 2014   Dalla maglia dei campioni del Leinster a quella della Leonorso Udine nella serie C italiana. Domenica, nella partita interna contro l’Oderzo, la squadra di Udine ha schierato un giocatore speciale,Ian McKinley. Irlandese, 25 anni, di Dublino, McKinley nel 2010 era una star del rug