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diario di bordo n°10 anno I quando la magistratura ratifica le fake news l’offensiva leghista contro il museo l’Egizio d torino . Notizie speciali Amicizie grattate via, retromarce maestose, incroci brasiliani, aragoste liberate, roditori inseguiti, supereroi molesti e inondazioni di vino, ed altre storie

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 fonte  Ansa 21\09\2023 T ORINO. Un video fake. Costruito ad arte e pubblicato su Facebook per screditare il museo Egizio, incitare all’odio e alla discriminazione. L’idea era stata del leghista Andrea Crippa che per «gettare fango» su uno dei musei più noti della città aveva strumentalizzato la promozione «due biglietti al prezzo di uno per chi parla la lingua araba». Era il gennaio 2018, in piena campagna elettorale e con le elezioni politiche alle porte. Così il deputato, vicinissimo a Matteo Salvini e vicesegretario della Lega, si riprende mentre finge di fare una telefonata in  vivavoce al museo Egizio. E posta il montaggio sui social. n el video lo si sente chiedere informazioni su eventuali agevolazioni in corso e innescare una polemica con un finto centralinista. Crippa tuona contro la promozione a favore degli arabi, accusa gli organizzatori di una discriminazione «a rovescio». Tutta una bufala, che l’allora leader del movimento dei Giovani Padani prepara con cura. E poi condi

no all'obbligo imposto da salvini del crocifisso .si alla libertà facoltativa di esporlo o non esporlo

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 canzone    suggerita Laico reggae -   Avanzi Sound Machine   La proposta della Lega di rendere obbligatorio il crocifisso “ben visibile” in ogni luogo pubblico di questo Paese non è solo un’arma di distrazione di massa per distogliere i cittadini dai disastri sul fronte immigrazione, economia, politica estera e qualunque cosa questo governo abbia toccato.  Infatti   È anche, e soprattutto, figlia di un’idea di mondo retrograda e paranoica che, attraverso l’ostentazione del simbolo - sia esso una croce, un tricolore, una parola, uno slogan - irregimenta i cittadini e li inquadra in una visione settaria del mondo.L’idea non è certo nuova né particolarmente brillante. La differenza è nel metodo, nella forma, mai come in questo caso sostanza. Un tempo, neppure troppo tempo fa  [ cioè fino al  1985   rinnovo del concordato  \  patti lateranensi   del 1929   aggiunta mia   ]  con quel simbolo si voleva esprimere un circoscritto sistema di valori condiviso da una parte non trascurabile dell

la morte ed i suoi usi il caso dello scontro fra salvini e il marito di Feliciana Chimenti e il mio fra i pro e contro il titolo d'eroe a Fabrizio Quattrocchi

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  Accade che una donna di 44 anni, un’artigiana e imprenditrice di nome Feliciana, sia morta per una grave malattia e, secondo alcuni giornali, mi pare  l'edizione  di bari della repubblica,  si sarebbe sacrificata rifiutando le cure per salvare la sua secondogenita. Al che Matteo Salvini non ha trovato di meglio da fare che cavalcare, al solito, la notizia poi  risultata  non vera   - o meglio, la fake news - sui social. Gli ha risposto il marito di Feliciana, Gabriele, con una splendida lettera aperta che merita di essere letta tutta, fino in fondo, e che smonta il più becero salvinismo dalla A alla Z. Ciao Matteo Salvini, innanzitutto mi presento, sono Gabriele, il marito di Feliciana. Da un po', causa "vicissitudini familiari", ho deciso di sospendere il mio unico account social (facebook), motivo per cui mi sono fatto "prestare questo spazio" dagli amici della libreria Zaum (che ringrazio di cuore). Sto già attraversando il periodo più buio della mia vi