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Saviano criticato dalla madre di Claudio Domino, il bambino ucciso dalla mafia a 11 anni

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La madre del piccolo Claudio Domino, ucciso dalla mafia a soli 11 anni, si è scagliata contro il giornalista Roberto Saviano, tornato sul piccolo schermo con un nuovo programma d’inchiesta. © Fornito da Notizie.it  Nella serata di sabato 12 febbraio, Roberto Saviano è tornato in televisione con il suo nuovo programma Insider, faccia a faccia con il crimine. Il format, composto in totale da quattro puntate, si articola attraverso una serie di “faccia a faccia” con le organizzazioni criminali. Vengono mostrate agli spettatori, infatti, interviste a pentiti, agenti infiltrati e testimoni di giustizia che hanno vissuto simili realtà in prima persona, dall’interno. In seguito alla messa in onda della prima puntata del programma, dedicata al clan dei Casalesi, il giornalista è stato aspramente criticato da Graziella Accetta, madre del piccolo Claudio Domino, il bambino di 11 anni morto per un colpo di pistola alla testa il 7 ottobre 1986. La donna, che da 36 anni insieme al marito Ninni con

finalmente saviano la smette di fare cut& paste e si memtte a scrivere un vero romanzo . La paranza dei Bambini

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  colonna  sonora  Le  storie    d'ieri  -  de Andrè  -  de  Gregori   la storia    -  de  gregori  morire  per le  idde  -   Bassens  -  de  Andre'  In questi  giornbi di caldo  afoso   ho  quasdi divorato ( sono arrivsato quasi a metà  il libro  )  la Paranza  dei  bambibi di  Roberto Saviano   ,  romanzo  che  avevo mmesso  nel mucchio   di quelli  da leggere  ma  fra : lavoro , distrazioni  fumettistiche , letture  di  altri  libri  ,    e riviste  ,  cura  del mio fb  e   del  blog  ,  ecc. . .È il  suo  primo romanzo interamente ,  come dice  wikipedia alla    voce  la paranza  dei  bambini di finzione di Saviano, pur se pesantemente ispirato alla realtà della camorra napoletana degli anni 2010. Tesi che non mi trova  d'accordo  visto che  è questo suo  ultimo romanzo   è  talmente    schietto  e  duro  che   è pressochè  difficile   riconoscere  (   anche  per chi  è dotato  degli strumenti  letterari )  dove  sta la  fantasia  e  la realtà  , visto    ch

ricordiamo che la mafie uccide anche gente comune non solo politici e giornalisti . Il ricordo. Rita Atria, la picciridda di Borsellino che morì 25 anni fa

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Anche un suicidio può diventare omicidio . Soprattutto quando i media e le istituzioni ( dopo averli riempiti di merda fango quando erano invita ) si geneflettono ricordando Falcone e Borsellino e di sgtriscio gli uomini delle loro scorte .Ed  in un barlumne di coscienza  e   di lucidità   anche  le istituzioni  : <<   Conosciamo tutti le vittime della strage di Via D'Amelio eppure ne dimentichiamo sempre una. Rita Atria aveva solamente la colpa di essere nata in una famiglia mafiosa»: lo scrive su Facebook il presidente del Senato Pietro Grasso (   http://www.corriere.it/cronache/17_luglio_26 /)   >>   E il caso che mi acingono a riportare oggi  da   https://www.avvenire.it/opinioni/pagine Antonio Maria Mira mercoledì 26 luglio 2017 Figlia di una famiglia mafiosa di Partanna testimone di giustizia, aveva 17 anni quando si gettò dalla finestra appena seppe della strage di via D'Amelio.                        

trattitiva con la mafia ante litteram un inedito di Leonardo sciascia sulla mafia SULLAMAFIA L’INEDITO DI SCIASCIA UN SAGGIO DIMENTICATO PER CAPIRE COSA PENSAVA DAVVERO LO SCRITTORE SU COSA NOSTRA

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  fonte  il  venerdi  di repubblica  n 1301  del 22  febbraio  2013   UN SAGGIO DIMENTICATO PER CAPIRE COSA PENSAVA DAVVERO LO SCRITTORE SU COSA NOSTRA. RIEMERGE UN SAGGIO DEL 1972 NEL QUALE LO SCRITTORE DI RACALMUTO RACCONTAVA I RAPPORTI TRA POTERI PUBBLICI E POTERI ILLEGALI. QUASI UNA PREISTORIA DELLA FANTOMATICA «TRATTATIVA», OGGI AL CENTRO DI CRONACHE E POLEMICHE PALERMO. La storia della mafia di Leonardo Sciascia  (  foto a  destra )  fu pubblicata nel 1972 nella mondadoriana rivista Storia illustrata. Da allora era dispersa. Appena 35 pagine, che diventano 65 con l’intervista di Giancarlo Macaluso a Stefano Vilardo (amico di Sciascia dal ‘36) e un’analisi di Salvatore Ferlita. L’operazione di recupero la si deve alla casa editrice Barion, resuscitata dalla «pancia» della storica Mursia. È un tesoro nascosto.Sciascia, anzitutto, scopre nel suo studio che la parola mafia già appare nel primo vocabolario siciliano di Traina (1868) come importata dal Piemonte, sulle a