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Visualizzazione dei post con l'etichetta poesie

ecco perchè siamo ancora bambini il caso di “Se…” poesia di Rudyard Kipling composta nel 1895 e contenuta nella raccolta “Ricompense e Fate”

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“Se…” è una poesia di Rudyard Kipling composta nel 1895 e contenuta nella raccolta “Ricompense e Fate” In occasione dell’anniversario di Rudyard Kipling , padre de “ Il libro della giungla ”, nato a Bombay il 30 dicembre del 1865 e morto a Londra il 18 gennaio del 1936, vi proponiamo la sua più famosa poesia “ Se ”, dedicata al figlio e composta nel 1895 e contenuta nella raccolta “Ricompense e Fate”.                                           “Se” Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te la perdono, e te ne fanno colpa. Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano, tenendo però considerazione anche del loro dubbio. Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare, O essendo calunniato, non rispondere con calunnia, O essendo odiato, non dare spazio all’odio, Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio; Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone; Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo, Se saprai confrontarti

Sciarada di parole di ©️ Silvia Serra

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Sciarada di parole che s'insinuano sotto la pelle, come linfa che scorre, silenziosa... Accurati i versi che scelgo per inondar di gioia il mio piccolo mondo... Ricevo languidi sguardi che sono enigmi del cuore o della mente ? Non voglio lottare, mai più, ne' per te ne' per me... Voglio rivivere all'alba senza ferite nascoste, con te...                                                                             ©️ Silvia Serra  foto   di      𝓫𝔂 𝓿𝓲𝔃𝓮𝓻𝓼𝓴𝓪𝔂𝓪

Un anziano e ricco signore inglese racconta: ..... di Tommaso Notarstefano

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  LO STRANIERO    ·  Un anziano e ricco signore inglese racconta: «Avevo perso i miei genitori da ragazzo e all’età di nove anni ero stato mandato in un orfanotrofio vicino a Londra. Sembrava una prigione. Dovevamo lavorare 14 ore al giorno, in giardino, in cucina, nelle stalle, nei campi. Così tutti i giorni. C’era un solo giorno di festa: il giorno di Natale. L’unico giorno in cui ogni ragazzo riceveva un regalo: un’arancia. Niente dolci. Niente giocattoli. Per di più l’arancia veniva data solo a chi non aveva fatto nulla di male durante l’anno ed era sempre stato obbediente. Questa arancia a Natale rappresentava il desiderio dell’anno intero. Ricordo il mio primo Natale all’orfanotrofio. Ero tristissimo. Mentre gli altri ragazzi passavano accanto al direttore dell’orfanotrofio e tutti ricevevano la loro arancia, io dovevo stare in un angolo del dormitorio. Questa era la mia punizione per aver voluto scappare dall’orfanotrofio, un giorno d’estate. Finita la distribuzione dei regali,

Addio buio, nebbie... di Donatella@Camatta

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                   Addio buio, nebbie Non pensare che la nebbia non mi sfiori ma c'e' sempre l'anima che m'illumina e il cuore che mi guida ! Credi all'arte divina che hai dentro sfoglia il tuo libro segreto dei sentimenti, risultato appare luminoso il sereno arriva immacolato e un sorriso si appoggerà sul tuo volto addio buio, nebbie tutti i diritti Donatella@Camatta

inno alla luna poesia di Daniela Bionda

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Inno alla    Davanti agli occhi il mar, in ciel le stelle, e tu pallida luna, bianca come il ghiaccio, ti specchi tra le onde del mar come fossi Venere. Odo nell'aria il tuo richiamo, avanzo pian piano nell'acqua, un passo alla volta, le mie lacrime diventano perle, gli occhi sfere di cristallo, neri, come è ner al buio il mare in inverno. Vengo avvolta da un mantello di stelle, la mia paura oramai si placa e sento solo un sentimento di gioia e pace. O luna piena, o specchio di cielo, attorno a te brillano le stelle, sempre in gara tra loro rendendo così il ciel ancora più luminoso. Intanto le onde accarezzano il mio corpo come fossero vestito, i miei capelli neri come la notte, pesano come sassi sulle mie spalle. Non sento più freddo, le mie labbra sanno di sale. O luna, dolce luna, affido a te i miei segreti, affinché li custodisca come beni preziosi.

POESIE MALEDETTE DI GIOVANI AMANTI

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L'angelo nero di Daniela Bionda poesia

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Una bellissima poesia di Ada Merini recita : ”Ho bisogno di alleggerire le spalle, perchè da troppo tempo sono cariche di pesi che non ho chiesto, e poi sotto ci sono le mie ali, ci sono io che ho bisogno di volare”.   Tutti noi abbiamo bisogno di alleggerirci se pur per poco le spalle, liberarci dall'oscuirtà che ci avvolge, riposare serenamente senza pesi, cosi ho scritto una poesia intitolata “l'Angelo Nero” che naturalmente non si pone come paragone con la più grande poetessa italiana, ma è da considerarsi solo un omaggio.   L'angelo nero Sei tu dunque angelo nero che mi avvolgi tra le tue calde piume custodendomi nella notte? O non sei che un angelo di luce ammantato di nero, che accogli dentro di te le mie paure, i miei peccati, per farmi dormire il sonno del giusto. Non si raggiunge forse la pace immaginando figure di luce, e negando l'oscurità che ci portiamo dentro?Desiderato ho a lungo una mano che mi aiuti a rialzarmi e camminare

in tempo di coronavirus si tirano fuori dai cassetti vecchie poesie . CAPODANNO 2015 di © Daniela Tuscano

Questa è la noia: Una donna sola Con lo sguardo appeso A una finestra Un'altra che vaga Incappottata, nera In rigagnoli di luce Chissà dove Ha smarrito il cuore In quale letto Ha perduto il ricordo Rimmel o seta Acquistati all'angolo È un ferroviere Con odor di desco Nella fredda cabina Dei suoi pensieri Nessun rito di passaggio Solo eterne traversine E tu ripeti Che questo è pur bello Per questo vivi E canti e soffri Fra meditate plaghe E vaste città Dietro usci, mozziconi Di vacue attese Là ci sei Là ti trovi Laddove muore La speranza Risuona, fulgente La tua canzone © Daniela Tuscano

L'AMICO RITROVATO di © Daniela Tuscano

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  da  Compagnidistrada Pubblicato da Daniela Maria Tuscano · 22 ore fa · L'AMICO RITROVATO Ma guarda chi c'è. È qui, Cristina, t'ha sempre aspettato. Con le sue lucine di Natale, intermittenti, gaie e spinose. Perché chi ti aspetta è un crocifisso bambino. E il suo abbraccio sbilenco è lì, fisso, solo per te. Tre anni è rimasto così, spalancato e candido. Tre anni di passione, tre anni di missione, tre anni trinitari. Tre anni come i tuoi, diventati sei, e poi saranno nove. Di multiplo in multiplo, la vita crescerà. E solo quando l'hai rivisto, ti sei sciolta in un sorriso. Unico, incontenibile, impetuoso. Un sorriso di voce, anzi, di urlo. Un sorriso di meraviglia pasquale. Tu, fino allora sballottata fra volti antichi - i tuoi cari, certo - e scomposte feste. E rimanevi in silenzio, gli occhi tardi e gravi, le gambe ciondolate. Eri ancora nel tuo sabato ammutito. Poi la tua gioia è risorta. E finalmente, sei tornata bambina. È quella la casa: non il container, l

“Hallelujah”: di Leonard Coen l’interpretazione di questa bambina autistica è da brividi

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l coro della scuola la accompagna, ma è la voce di questa bambina autistica di 10 anni ad aver fatto innamorare il pubblico. Kaylee Rodgers, di Donaghadee, in Irlanda, si è esibita in uno dei successi planetari di Leonard Cohen, scomparso lo scorso 7 novembre: la sua “Hallelujah” è semplicemente meravigliosa 33 Infatti non so  che  altro  dire    a quanto  riporta queta  discussione  qua  sotto Emanuele Caprarelli  · Università degli Studi di Roma "La Sapienza" le persone sono autistiche, non sono affette da autismo, l'autismo è uno stato, non è una malattia. è come dire che una persona senza un braccio è affetta da mancanza di arto. inoltre come dimostra il video, sono persone, che per quanto diverse, possono avere notevoli capacità, e dunque bisogna solo esaltare le loro capacità e non soffermarsi sul loro stato, sulle loro difficoltà, o diversità. dico questo non per fare il bacchettone, ma deve cambiare cultura nei confronti

Sogna il principe azzurro ma sposa un delinquente Massa, solo dopo il sì la ragazza ha scoperto che il marito aveva una lunga fedina penale

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in sottofondo una  canzone    d'amore    che  non è  solo   pucci   pucci   e  altre menate  stucchevoli degli innamorati   essa e qui in due versioni la prima dall'album Materiale Resistente 1945-1995. I versi sono di Pietro Gori, è qui interpretata dal gruppo Settore Out la seconda la versione originale di Pietro Gori 1895 o quanto meno una versione vicinissima ad essa interpretata da Franco Coggiola http://www.antenna3.tv/  del 2\2\2016 Sogna il principe azzurro ma sposa un delinquente Massa, solo dopo il sì la ragazza ha scoperto che il marito aveva una lunga fedina penale di  Redazione web Si sono incontrati in Marocco, lei era in vacanza con alcune amiche e lui bazzicava i luoghi frequentati dalle turiste. È stato amore a prima vista, almeno per la ragazza. Del resto l’uomo è davvero affascinante: trentenne, capelli scuri, occhi castani e colore olivastro. Un colpo di fulmine che si è concluso con un matrimonio celebrato a Marrakesh, come d

sipario di tonia d'addio

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SIPARIO Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno  al quale tu possa piacere così come sei. Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come una grande opera di teatro: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita, prima che l'opera finisca senza applausi. da   https://www.facebook.com/tonyadaddio/info/?tab=page_owners

L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere \ certe cose non cambiano mai I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte e i passanti che passano li segnano a dito.

Ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno ed è soltanto la loro ombra che trema nel buio suscitando la rabbia dei passanti la loro rabbia, il loro disprezzo, i loro risolini la loro invidia. I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno, sono altrove ben più lontano della notte ben più in alto del sole nell’abbagliante splendore del loro primo amore. (Jacques Prévert)

Occasione

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Il mondo è un ragazzo spettinato, glabro, che scruta con occhi curiosi acrobazie di case, veloce nell'aria gelida d'un mattino senza libri. Le piazze, corpi deserti, s'aprono a piedi anelanti di gioventù. (Foto: Stefania Palma)

La vacanza

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  Rimane la tua assenza. Il sale dell'addio. I fiocchi di risate nella stagione azzurra. Il mare come un campo eterno, dissepolto, l'orizzonte d'albe fredde e dedali di sogni, inanellati insieme, sfogliati come angeli. Ora è vuoto nel terso silenzio, ora è libertà di cieli vagabondi.

cosa è la felicità ? e che rumore fa ?

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Dalla  bacheca di Alessandra Vasa   E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose. Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi... La felicità non e' quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,... non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari..., la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose.... ...e impari che il profumo del caffé al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per senti

Gaza 2012

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Ti hanno ammansito, dopo anni feroci, nelle nostre forre umbratili e linde, nei volti valligiani e nel folklore cittadino, merce fra tante, gioia colorata, ricordo, sentimento, luce fumigante. Ma tu, nato e disteso su ciottoli aguzzi, in larghe plaghe di molle fuoco, sei diverso, umile, strattonato, scolpito in occhi stralunati, reso pietra, arma, odio, divisione e povertà. Sembri immenso, sei esercito, e forse solo legione. Sodomizzato da voci e corpi impazziti, dall'idolatria dell'uomo. Crocifisso ancora, fuggito nei cieli, non più silenzio né preghiera, non vitalità, ma vorticoso fluire. Da sempre e per sempre t'invoca, sbagliando, la cieca umanità.