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Morte pasoliniana di Pier Paolo Pasolini di Matteo Tassinari

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 Mi  scuso  con l'interessato   per  il ritardo con  cui  pubblico il suo  post . Ma  fra  :  1) lavoro   , 2)  impegni  con  la  classe  per  la  festa  (  faremo solo   quelli religiosi  e non civili causa covid  ) patronale  di    agosto., 3) corvée  domestiche  , 4  )  il  blog    solo ora  trovo il tempo  . Buon lettura   Un uomo inquieto, in tempesta col mondo COL VENTO NEI SUOI CAPELLI IN FESTA Nulla è più  anarchico del potere La vittima ideale IL GESU' "VISTO" DA PASOLINI nel film da lui diretto: "Il vangelo secondo Matteo". Una vittima ideale. Solo il volto di Pasolini era un po’ diverso, un volto profondamente segnato, un volto quasi da Cristo, ma un Cristo molto diverso dal terribile Cristo putrefatto di Matias Grünewald o, tanto meno, dal Cristo oleografico dell’iconografia cattolica. Insomma, anch’esso, un Cristo molto normale, un Cristo piccolo borghese. Pasolini non aveva, nei gesti, nel parlare, nel modo di porgersi, nulla della “checca”. An

pasolini e toto' Favoreggiatori di immigrazione clandestina di tempi passati

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Donato Auria 2 h Favoreggiatori di immigrazione clandestina di tempi passati

SOLO (In morte di Pino Pelosi) © Daniela Tuscano

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Quella pace che non so augurarti. E di cui tu pure hai diritto. Quella pace, parola grande, imprendibile, quella pace oggi forse t'accoglierà. Cerco le tue immagini - non voglio affiancarti al poeta vivo, meglio il monumento - e ti vedo sempre estraneo, mai protagonista. da   https://www.facebook.com/Pier.Paolo.Pasolini.Eretico.e.Corsaro/  Non so se incarnassi la mutazione antropologica preconizzata da Pier Paolo. Eri semplicemente capitato lì, come un grande punto interrogativo, vagante e privo di curiosità. Con  quelle rughe sbagliate, incapaci di far storia. Ogni tanto perfino sorridi, accanto ai manifesti del poeta. Ed è un sorriso, purtroppo per te, inopportuno e scentrato. Dolente? Semmai, umiliato. Vedo alle tue spalle una notte remota che mi spira ancora addosso, e vorrei tornare a quel novembre del '75, a quel tavolo, alle chiacchiere. Vorrei riavvolgere il nastro e implorare: "Fermatevi!". Oppure no, oppure mi ripeto che non può finire così, che P

L'AMORE INCOMPIUTO di daniela tuscano

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Scorro il silenzio delle vecchie immagini, al Museo del Risorgimento, dedicate a "La Nebbiosa", il film mai girato di Pier Paolo Pasolini su Milano. E, come tanti, mi chiedo: perché non c'è riuscito? Non l'amava? È un luogo comune duro a morire, avverte la guida. Eppure, di quella sceneggiatura, sono rimaste solo pagine sparse. Pagine belle: alcune, magnifiche. Ciò che maggiormente colpisce è il riferimento ossessivo alla luce. Forse, l'aspetto di Milano più caratteristico. Ma - attenzione - si tratta pur sempre della luce d'una Nebbiosa. Luce avvolta, soffocata, che si fa largo, ed esplode, in violenti bagliori. C'è ghiaccio in quella luce, o forse nemmeno: non vi si trova natura, né umanità. Roma è sempre ritratta d'estate, Milano accoglie il poeta coi suoi inverni, stagioni oggi scomparse, come la nebbia dileguatasi al largo, ostaggio di rade periferie o signora, incontrastata, delle campagne. Eppure, il sole esiste anche a Mil

La pasoliniana morte di Pier Paolo DI MATTEO TASSINARI

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 Sulle  note  di quel  matto sono io   dei Mnegramarò  Ho letto   il commento  a    questo mio post  sulla mia  bacheca fb  Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l’ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio. Pier Paolo Pasolini  dell'amico  ed nostro    utente Matteo Tassinari  http://mattax-mattax.blogspot.it/ Come in un suo libro di Matteo Tassinari L a morte di Pier  Paolo Pasolini ,  di cui il 2 novembre ricorrerà la 37esima celebrazione (immagino senza particolari entusiasmi) è una morte molto pasoliniana, un romanzo scritto da lui stesso. Normale, piccolo borghese, era il quartiere dove abitava, così come la sua casa, con i c