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Paolo Crepet: “Michela Murgia dà la parola ai morituri. Qualche cretino dirà che è esibizionismo, ma le sue parole sono rivoluzionarie”

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 di  solito  non  commento tali  cose   perché    non  saprei cosa  dire    e  quindi come in questi caso lascio  la  parola    agli  altri .  Prima  con  l'articolo  di  Daniela   Tuscano   (  lo  trovate  qui  )     e poi  questo bellissimo  (  ogni  tanto mi  trova  d'accordo  )  di  Crepet  Paolo Crepet: “Michela Murgia dà la parola ai morituri. Qualche cretino dirà che è esibizionismo, ma le sue parole sono rivoluzionarie” "Le vorrei dire grazie. Per le parole e il coraggio" di F. Q.   | 7 MAGGIO 2023 “Michela Murgia dà la parola ai morituri. Qualche cretino dirà che è esibizionismo, ma le sue parole sono rivoluzionarie”. Con queste parole lo psichiatra Paolo Crepet commenta  :  l’intervista rilasciata dalla scrittrice e attivista politica al Corriere della Sera per dare la notizia della sua malattia, un tumore al quarto stadio con metastasi ai polmoni, alle ossa e al cervello . L’occasione è arrivata con la pubblicazione del suo nuovo libro “Tre ciotole”, in cu

I nostri governanti maestri di ignoranza

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leggendo i  giornali    con   https://www.medialibrary.it/home/index.aspx con  ho   letto  su     Libero   ogni  tanto    è  utile   --- anche    se   si conosce  già  ---    leggere  quello  che dicono  i  giornali (  anzi  gli pseudo  giornali ) ,  i  due   articoli che    trovate  sotto  .  Il  primo    Ora   Crepet    non ha  tutti   i  torti   perchè Dad  o  non Dad   se uno\a  non fa  un  ....  nemmeno   il minimo      dev'essere  bocciato  . Ma la    ver a  ignoranza   è dovuta  alla  nostra  classe politica      cioè a quelli   che dovrebbero  curare  l'istruzione    della  popolazione  .   Infatti    a  confermare  ciò  è i secondo  articolo   Ora   premetto   che  detesto non  la  persona in se  ,  in quanto è  un caso umano  ,  ma  la  sua ideologia  ed modo  fazioso   che questo  giornalista  (   per  essere buoni   ed non infierire  troppo )   ha   di  esporre    i  fatti   e di     e vedere      solo la  pagliuzza   del suo avversario  ed  non la trave   che   

La misoginia diventa gruppo facebook: e la chiamavano parità e psicologici da salotti televisivi

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ti potrebbe essere utile https://ilmaschiobeta.wordpress.com /  un blog  maschile i  controtendenza   che  s'incazza  contro i  femminicidi  e   le  aberrazioni culturali  contro   e  psicologiche  contro 'universo femminile   http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/01/17/news/stupro-su-facebook-ecco-cosa-si-dicono-gli-uomini-che-umiliano-le-donne-1.293546  l'articolo  a  cui   s'accenna nel post odierno analizziamo il  primo caso  e la prima parte del titolo  Essi   --- come dice   l'amica   di blog  e  di facebook  Tina Galante    sulla  sua  bacheca  di facebook  Tina Galante 3 h  ·  no condivise foto di ragazze di età che varia. E che potrebbero essere le loro madri, le loro sorelle, le loro figlie, le loro nipoti, le loro compagne. Foto rubate e che divengono fonte di indicibili ed orribili dichiarazioni.   Infatti  [ per  il momento   solo verbale  e scritta  , ma  si  sa come spesso  accade   c'è il   fo

ennesimo bla bla dopo l'ultimo omicidio genitoriale avvenuto a Ferrara

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Dopo l'ennesimo fatto di cronaca nera  Eccoci  ad  i  soliti  articoli   ed  interviste  vacue  ed ovvie a psichiatri e  sociologi  da   salotti mediatici televisivi  ( ovviamente senza generalizzare  )  e  criminologi   che  affermano  : <<   Ciò che colpisce in questa vicenda sono due cose: l’incapacità di reggere la frustrazione da parte di una generazione abituata sempre e soltanto ai sì e che al  primo no perde la trebisonda. E il ruolo dell’amico che partecipa al massacro di persone che neanche conosceva. È spaventoso, siamo al deserto educativo totale >> . Infatti i ecco  cosa  dice il settimanale        http://www.famigliacristiana.it /    sull'orribile massacro  di Ferrara   «RAGAZZI CHE HANNO TUTTO E AL PRIMO NO UCCIDONO» 11/01/2017   «Ciò che colpisce in questa vicenda», spiega lo psichiatra, «sono due cose: l’incapacità di reggere la frustrazione da parte di una generazione abituata sempre e soltanto ai sì e che al primo no perde la trebiso