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Visualizzazione dei post con l'etichetta palestina

padri di Daniela Tuscano

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  Oggi si commemorano le vittime del #covid19 . La ricorrenza è nazionale, ma nessuno la simboleggia meglio di Jihad, il giovane #palestinese che ogni giorno si arrampicava sulla parete dell'ospedale dov'era ricoverata sua madre Rasma Salama, per poterla vegliare da lontano. In molti siamo stati Jihad, o avremmo voluto esserlo. Molti hanno salutato i propri cari solo dietro un vetro. Altri non hanno avuto nemmeno questa possibilità. Da allora sono trascorsi quattro anni. Rasma nel frattempo è deceduta, di Jihad abbiamo perso le tracce, ma la #Palestina sanguina più che mai; e il mondo intero trema sotto l'incubo di una #guerra , la #pandemia più devastante di tutte. Il «vaccino» in verità ci sarebbe. È il vaccino del #figlio , di chi sa di essere amato e a sua volta ama. Non esiste altro rimedio per le infermità che incontriamo o ci procuriamo. Oggi è anche una pagina cittadina, milanese, grigia Da #annidipiombo . Quegli anni non erano formidabili, ma #faustoejaio sì. F

tolerranza o coesistenza ? la seconda seconda me

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infatti infatti il filosofo  cristian porcino in  una  recente  intervista   che trovate  qui in qusto mio post  sul suo libro   altro ed altrove   afferma : <<   Il concetto di tolleranza ha una storia importante ma col tempo tutto si è trasformato.  Trovo aberrante l’idea di un essere umano che sopporta qualcuno. È il fallimento dell’idea di umanità e di uguaglianza. Nessuno deve tollerare gli altri ma capirli, o per lo meno sforzarsi di comprenderli rispettandone le differenze. Io preferisco il termine rispetto alla parola tolleranza. Come diceva James Hillman: ‘Siamo qui non per capire tutto, ma per apprezzare quello che c’è”.>> ecco  una storia condivisa  su facebook   Ruth Ebenstein è con Ibtisam Erekat . 15 maggio alle ore 21:48 These are some really tough, painful days in this corner of the world. There is something so affirming, so incredible about my friendship with Ibtisam Erekat . It truly transcends what's going on around us. We'r

Criticate Israele per quel che fa. Non per ciò che è Umberto De Giovannangeli Giornalista, esperto di Medio Oriente e Islam

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Di Medio Oriente mi occupo da trent'anni. Ma non ho dovuto attendere che i capelli si facessero bianchi per comprendere quanto fosse vera una riflessione lasciataci da un grande giornalista, ahimè scomparso, che il mondo l'aveva conosciuto e raccontato davvero: Sandro Viola. "Ho scritto tanti articoli da ogni parte e su tante cose avvenute nel mondo, ma non ho mai ricevuto insulti o plausi. Solo quando mi accingevo a scrivere di Israele avevo la certezza, sempre azzeccata, che sul tavolo del direttore sarebbero arrivate decine di lettere, quasi tutte di critica se non di insulti...". È la verità. Non c'è altro argomento, in politica estera, come Israele che tocchi così tante corde, emozionali e razionali, che susciti polemiche le più aspre, che fomenti divisioni, che militarizzi l'informazione. Sembra non esserci spazio per il dubbio, o si sta da una parte (israeliana) o dall'altra (palestinese) della barricata. E poco vale ricordare, con le parole e l

Stefano Cusin, insegnare calcio a Hebron: “Qui il lato umano non è un dettaglio”

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Ogni   tanto  il calcio sa' essere quedllo che  è realmente  sport  e non solo  Infatti  E' il primo allenatore italiano in Palestina dopo una vita da globetrotter del pallone. Prima della Cisgiordania era il secondo di Zenga a Dubai: "Un giorno il presidente mi ha detto: mister prima lavoravi per gli sceicchi, ora lo sceicco sei tu" di Dario Falcini | 14 febbraio 2015   Stefano Cusin, insegnare calcio a Hebron: “Qui il lato umano non è un dettaglio” E' il primo allenatore italiano in Palestina dopo una vita da globetrotter del pallone. Prima della Cisgiordania era il secondo di Zenga a Dubai: "Un giorno il presidente mi ha detto: mister prima lavoravi per gli sceicchi, ora lo sceicco sei tu"

Per non dimenticare.... - 1

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Rachel Corrie 16 marzo 2003 ore 16:57 - Gaza   Io vissi in una terra la mia terra lo stesso mare La "Terra del Sole" lo stesso cielo La "Terra Santa" lo stesso mare Da noi la chiamano MAFIA " ...A corromperlo fu la fede nelle menzogne, un delirante autoinganno la regola di vita." Da voi non potete nemmeno chiamarla. Se dite Israele non è giusto se li chiamate ebrei non è vero, il MALE il CRIMINE l'INFAMIA non ha stato non ha bandiera non è mio non è tuo nostro è il sangue, nostro il dolore le lacrime. Lo stesso sole sotto lo stesso cielo e lo stesso mare che ci bagna ........... Per non dimenticare Rachel Corrie.   The Ballad of Rachel Corrie   C'è un muro a San Francisco con facce dipinte a cui puoi dare un nome In mezzo a questo gruppo di eroi c'è una faccia che segna la vergogna Di un'occupazione brutale che nega i diritti di un popolo Ed il coraggio di una giovane donna che lottava contro corrente Ponete fine all'occupazione, nuova

PERSEPOLIS GOMORRA VALZER CON BASHIR TUTTO ILMONDO E' PAESE

Miei cari amati  blogger, Oggi riflettevo su tre bellissimi film,   di cui due realizzati dal fumetto all'animazione (Persepolis e Un Valzer con  Bashir) e il terzo, l'Italianissimo "Gomorra" di Garrone, unico dei tre in pellicola. La drammaticità dei contenuti e delle rispettive storie territoriali, li accomunano, mentre si differenziano per stile, nazionalità e appartenenza culturale intesa come  tradizioni e retaggi storici. Arrivo alla riflessione nata da un luogo comune: "Tutto il mondo è paese". Nel 2007 esce nelle sale italiane, distribuito dalla BIM il bellissimo film "Persepolis" di Mariane Satrapi. (oggi distribuito in dvd dalla 01) La regista Iraniana anni prima,  aveva scritto in un romanzo a fumetti  la dura storia della sua vita , nell'arco di 16anni, quella di un paese che dal giorno alla notte, cambia in tutto per via del' fondamentalismo islamico" salito al potere, dopo la caduta dello Scià, nell'allora Persia, og