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Visualizzazione dei post con l'etichetta pace interiore

inizio a riordinare i pensieri per i 50 anni

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 in sottofondo    Zitti zitti (il silenzio è d'oro)- Aereoplani Italiani Era  un po   che   non  scrivevo  di  me   o condividevo  con   voi cari lettori \  cari lettrici,  o meglio anime  che  passate di  qua  , ma   visto il mezzo del cammin della  vita  (  i 50 anni )    sentito la  necessità  di rimettere ordine  nel percorso  fin qui fato e decidere  cosa  tenere  e cosa  buttare   ed  quindo riordinare  i miei pensieri . Infatti leggendo " il  silenzio  uno spazio  dell'anima "   di Eerling  Kagge  [  copertina  a sinistra   ]  Sto imparando  a  riscoprire  il silenzio  ed  a non vederlo quando lo incontro  quindi   a    viverlo  come un'anomalia invece di apprezzarlo,    cioè  a  sentirmi  a disagio. Ad  immergermi in un silenzio interiore, oltre che esteriore  a   vederci   un immenso tesoro e una fonte di rigenerazione che  ni  tutti possediamo a cui è però difficile attingere, immersi come siamo dal frastuono e nella  routine della vita quotidian

La riconciliazione di Karin: “Adottata da un ebreo ritrovo mio padre nazista”

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 La pace interiore  , soprattutto quando  si hanno   vissuto    fatti   cosi duri   come  quelli  delle storia   che  riporto  sotto  ,    si  può trovare  anche  in vita   .     da  repubblica  del  27\5\2019  Il viaggio a 76 anni da Firenze a Montecassino in sella a un cavallo per rendere omaggio alla tomba del genitore morto in battaglia di LUCA FRAIOLI Suo padre lasciò la casa di Potsdam indossando la divisa della Wehrmacht e portando con sé due cavalli: avrebbe combattuto in Francia, in Russia e a Montecassino. Quasi ottant'anni dopo Karin, che quel papà non l'ha mai conosciuto, ha attraversato mezza Italia stando in sella e ora entra con due cavalli nel cimitero militare tedesco di Caira (Frosinone). Lì, a pochi chilometri dall'abbazia benedettina che fu teatro di una delle più violente battaglie della Seconda guerra mondiale (trentamila soldati morti, di cui la metà tedeschi) ripo

OFF O ON ? Cresce il bisogno di staccare le mani da tutte le tastiere, il silenzio merce rara Oggi mi sento disconnesso Le ricette per essere off

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sulle  note  di Chi non ricorda il sempreverde “The sound of silence”, il celebre suono del silenzio cantato da Simon & Garfunkel ? Erano i primi anni Sessanta e il silenzio non era una merce rara, preziosa, desiderabile come lo è diventata oggi. In un mondo “always on”, sempre connesso come si usa dire, paradossalmente cresce la voglia di staccare la spina. Di fermarsi. Fare una pausa. Fioriscono così le iniziative e i segreti che promettono ristoratrici ore dove non trillano i telefonini, gli ipad dormono sonni tranquilli e le connessioni Internet sono rigorosamente disconnesse. Momentaneamente. Perché non si tratta di un'abiura a uno stile di vita, piuttosto una terapeutica disintossicazione, un digiuno dalla bulimia di dati visivi e sonori che scandisce le nostre esistenze. Credo  che   piacerebbe per esempio cenare in un ristorante dove sentire solo il sussurro dei commensali vicini a voi e non anche il trillo del loro cellulare? Sarebbe un modo per riapprezzare