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la squadra degli Insuperabili e la break dance alle olimpiadi

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  Insuperabili è una scuola calcio per ragazzi con disabilità, nata a Torino 10 anni fa ed oggi diffusa su tutto il territorio nazionale con 650 atleti che giocano in 17 sedi. In occasione dell'annuncio della partnership con Intesa Sanpaolo, Davide Leonardi, Co-founder Insuperabili, ci ha raccontato del loro Metodo, il sistema costituito da molteplici figure professionali che insieme costituiscono l'equipe di lavoro che quotidianamente segue e allena tutti gli atleti. "Vogliamo raccontare il nostro Metodo tramite una storia concreta, quella di un nostro atleta: Alessio. Scopriremo insieme il suo percorso, la sua stagione e soprattutto come vive e come affronta quotidianamente lo sport. Il finale è tutto da scoprire, perchè proprio come nello sport, non abbiamo un finale già scritto". Il sogno di Alessio, atleta della squadra Pre Agonistica, è quello di difendere i valori ed i colori di questa realtà con la maglia della Prima Squadra. ------- Inizialmente   pensavo c

perchè dire si allo ius soli sportivo

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 rileggendo   quanto      scritto in  <<   La nazione multietnica è già una vibrante realtà,e le  olimpiadi  di  tokyo lo  dimostrano   >> e   leggendo le storie    che  troverete  sotto  mi    venuta    di getto   questa  breve lettera     a  sovranisti   Cari sovranisti  e salvinisti voi  e la vostra cloche mediatica che  siete  contro lo ius solis  non lamentatevi se l'Italia  non dovesse vincere  medaglie perché atleti che ne hanno la possibilità  non ci posso andare perché  pur presenti d'anni su suolo italiano  non hanno la cittadinanza  o devono aspettare le calende greche per averla . non lamentatevi se l'italia sarà  come l'Africa saccheggiata dei suoi talenti  e quell'atleta sarà reclutato  da uno stato straniero e vincerà  per lui un olimpiade e quello stato sfrutterà la sua vittoria ed il suo talento politicamente .infatti sembra,  mi auguro come tutti voi , che  Jacobs ,( Oro nei 100 m e nella 4×100 ) voglia lasciare l'italia ed andars

storie olimpiche 8 ( fine ) olimpiadi vince l'oro a 14 anni per pagare le cure alla madre malata , "Finestre sigillate, poco cibo, solitudine": ecco il Covid Hotel degli atleti, dove muoiono i sogni olimpici e altre storie

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  da   Lorenzo Tosa   5 i   a t u h g o i s t o t   a S l f l u e t   o n r e l e S e o p o s n r S a e s u e   1 a 2 l : c 1 o f r e d 7    ·  Una delle storie più belle di queste Olimpiadi, forse la più bella e commovente, arriva dai tuffi e da questa ragazza qui. Quan Hongchan è un’atleta cinese, una tuffatrice di 14 anni e 130 giorni. Poco più che una bambina. Due settimane fa è partita per Tokyo per coronare il sogno di partecipare alle Olimpiadi e un obiettivo molto piu intimo e personale: racimolare abbastanza soldi da poter pagare le cure della madre, malata. Quan Hongchan non si è limitata a partecipare. Non si è limitata neppure a vincere. Oggi è entrata nella Storia dello sport dalla porta principale portando a casa un clamoroso oro olimpico dalla piattaforma dei 10 metri con un puntegggio da record (466.20 punti totali) e addirittura tre tuffi semplicemente sublimi che hanno ottenuto 10 da tutti i giudici. La perfezione tecnica ed estetica. Mica male per una ragazza adoles