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I 200 negozi di dischi che resistono alla crisi “Salvati dal vinile"

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 da repubblica del  Febbraio 27.2. 2020 Da Internet agli acquisti su Amazon, la contrazione nelle vendite va avanti da più di vent’anni. Senza parlare della pirateria                                di SERGIO RIZZO Passavamo i pomeriggi da Consorti, come si chiamava quel negozio che vendeva dischi in viale Giulio Cesare, a Roma. In quelle cabine con sottili pareti di vetro si stava ore, seduti a terra, ad ascoltare dischi appena usciti, o magari soltanto sfuggiti alla bulimia musicale che negli anni Settanta contagiava tutti i ragazzi. Un long playing a 33 giri costava fra 4 e 5 mila lire. Una discreta sommetta: rapportata a oggi, una quarantina di euro. Ne compravamo uno di tanto in tanto, e quando su... Passavamo i pomeriggi da Consorti, come si chiamava quel negozio che vendeva dischi in viale Giulio Cesare, a Roma. In q

nuova moda o mancanza di fantasia o nostalgia ? Dopo il vinile, le musicassette: la rivincita del vintage

come  da  titolo  mi chiedo   ed  ancora  riesco a  darmi una risposta  se  il ritorno al passato  è  una nuova moda  \ tendenza  oppure  è  un movimento  di nostalgici  o un tentativo  di inglobare nel mercato  coloro poco avvezzi  alle nuove  tecnologie  o malati  di Alzheimer   che ricordano solo il passato  ?