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Visualizzazione dei post con l'etichetta miti sfasati

La fine

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Del videoclip che intendevo proporre posso indicare soltanto il link : l'incorporamento è stato "disattivato su richiesta dell'utente" , come avverte la nota che accompagna il filmatino. Ed è un peccato. Il brano ( Don't stop 'til get enough ), celeberrimo eppure non sempre ricordato tra le pietre miliari di Michael Jackson , risale al 1979. L'artista aveva appena 21 anni, non ci sono particolari coreografie, ma solo la sua presenza dilatata sul palcoscenico, anco ra così tipicamente e smaccatamente disco, con un che di pacchianamente artigianale, il bacino che rotea, le movenze sensuali e delicate, quasi una versione ambigua di Charlot. In tale sede mi restano solo le foto per mostrare soprattutto ai più giovani quanto fosse bello (e bravo) Michael Jackson. L'ho scelto apposta seminudo, caraibico, seduttivo. Vero. Michael era un ragazzino di colore dalla vocetta sottile, a tratti anche un po' petulante, eppure irresistibile, maliosa. Così l'ho

Senza titolo 1449

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Da oggi , con questo post , inaugurerò una nuova categoria “ miti sfatati “ .per dimostrare che i miti e le leggende metropolitane sono labili ed ingigantiti ( come nel mio caso ne ho già accenato in questo blog ma che prima o poi lo riprenderò perchè mi stanno arrivando email in cui mi si chiede di chiarire e approfondire alcuni aspetti ) lo facciio con due storie . la prima  è quellla sui Kamikaze Giapponesi che in realtà non erano sempre pronti alla morte Infatti c'è uno studio di Emiko Ohnuki-Tierney Nata e cresciuta in Giappone, si è trasferita negli Usa e si è laureata in Antropologia. Ora è ricercatrice presso il Dipartimento di Antropologia dell’Università di Wisconsin-Madison. Ora nel suo libro La vera storia dei kamikaze giapponesi ( Kamikaze, cherry blossoms and nationalisms ) dimostra analizando le memorie ( diari , quaderni testimonianze dei familiarti ecc ) e documenti ufficiaòli che essi non volevano mo