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anche un opera incompleta e non finita è un opera d'arte ed riflessioni sul concerto d'arte

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    ti potrebbe  interessare  delle  mie precedenti  elucubrazioni  in merito  e  colegate  all'argomento del post  tratto oggi  oggi https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/02/cosa-larte-cose-lamore.html https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2012/10/larte-di-vedere-larte.html Dovendo fare diversi viaggi a  Milano   per  motivi  di salute  miei  e  di un familiare   ne  approfitto per    visitare , nell'intervallo    fra le visite mediche  e l'aereo per  tornare,  i sui  musei  e le  sue  vie . Questa settimana      ho   visitato    due  Musei   ,  il  castello  Sforzesco  ed  il museo d'arte moderna   ovvero il   museo del novecento   (   http://museodelnovecento.org/it/  ) . Ed   dalla loro  visita  che  sono scaturite le mie  odierne elucubrazioni   riflessioni  . N.b     causa   problemi con  il cellulare    le  foto   del   secondo museo visitato   mi sono state  gentilmente  donate  😂😁❤😍 dai cellulari  di mia madre

MOTTA VISCONTI, DALLA PARTE DI LUI. COME SEMPRE di © Daniela Tuscano

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potrebbe interessare  http://www.fanpage.it/omicidio-motta-visconti-la-confessione-la-famiglia-era-diventata-una-gabbia/ Al netto delle tante e tante parole, analisi, sfoghi o imprecazioni sull'atroce vicenda di Motta Visconti (e su quella, speriamo conclusa, di Yara), resta un solo punto fermo: la colpevolizzazione della vittima. Su "Repubblica" di oggi, quotidiano progressista, leggiamo l'approfondito reportage di Massimo Pisa: Carlo "era soverchiato dalla personalità della moglie, più grande di sette anni, e aveva già tentato di troncare, ma inutilmente". Spiegazione evidenziata nello strillo. Non solo: "La ricordano ancora in tanti la scenata che Maria Cristina [...] gli fece quando lui, a una settimana dal matrimonio, a chiesa e ristorante prenotati, e regali già pronti e smoking cucito, si presentò in via Ungaretti [...] per dire che lui non se la sentiva. 'Tu non mi rovini la vita', gli urlò prendendolo per il collett

nasce la prima biblioteca condominiale ( reprise )

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Poiché  copiare  il file  da repubblica  repubblica  sera   crea  uno scompaginamento del template    ho cancellato il post precedente  . Ma   potete  o  saperne di  più      tramite  la loro   pagina facebook   o   scrivendo alla loro email  bibliorembrandt12@gmail.com   Oppure leggendo  gli articoli   qui   sotto  in una versione più leggibile  ed  eventualmente  citabile   (     copia &incolla )  da uno dei tanti    forum online  più precisamente  questo     http://lariserva.forumcommunity.net/?t=53758801 Una portineria in disuso attrezzata con scaffali, poltrone e una macchinetta automatica del caffè per rendere più piacevole la lettura. Con gli inquilini di otto piani di appartamenti a darsi il turno per gestire mille libri arrivati da mezzo quartiere. Fra schedature, registri per segnare i volumi in prestito e scadenze da far rispettare. È la prima biblioteca di condominio, in via Rembrandt a Milano, gestita in tutto e per tutto dalle 72 famiglie c

Carlo delle città

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    Don Gnocchi era l'infanzia. Non l'infanzia mutilata, lacera e macilenta. L'infanzia, e basta. La mia, innanzi tutto, perché la sua figura mi ha accompagnata fin dai testi scolastici. Perché la via a lui dedicata, a Bresso, sorge sul limitare della grande metropoli, nella periferia ancora disadorna, brulla e ingrigita. Perché le immagini che lo ritraggono, già circonfuso di un'aura sfuggente, hanno qualcosa di fanciullesco. Lo sguardo. Completamente libero, trasparente, senza sopraccigli, sconfinato sulla fronte spaziosa e infinita.   L'infanzia dunque, e, conseguentemente, l'interezza. Nulla di dolciastro, di patetico, di limitato nell'operosità di questo prete lombardo, sottile come un giunco. Se oggi siamo giunti alla consapevolezza che il bambino è persona completa e intatta, lo dobbiamo in gran parte a lui. Non si limitava ad accogliere, come testimonia Vincenzo Russo che, prima di diventare uno stimato professionista, è stato ospite del sacerdote.

Pat Patfoort a Milano, tre giorni dedicati alla nonviolenza

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    Dopo qualche anno di assenza l’antropologa belga, e mediatrice a livello internazionale nel campo della Trasformazione e della Gestione Nonviolenta del Conflitto, torna a Milano per presentarci e farci sperimentare il suo metodo. L’iniziativa è promossa nel contesto della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che sta attraversando il globo. Il 16 ottobre 2009 Pat Patfoort interviene insieme a Sofia Donato , Piero Giorgi e Federico Fioretto alla conferenza COSTRUIRE LA NONVIOLENZA , educare alla pace e alla risoluzione nonviolenta dei conflitti nell’auditorium di viale Cà Granda a Niguarda. Pat ci spiega che la violenza, a tutti i livelli, si manifesta quando un punto di vista prevale sull’altro, nel sistema che lei definisce: “maggiore-minore” . E’ una condizione abituale e la maggior parte delle nostre risposte ricadono quasi inconsapevolmente in questo meccanismo. Piero Giorgi, laureato in biologia e co-fondatore del corso di laurea sulla pace presso l’Università del

Foto di gruppo

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Chi cerca trova: e noi, la natura, la sappiamo trovare, anche ai bordi di Milano. Si tratti della vezzosa villetta di Marie Teresa, in quel di Redecesio , o del Bosco in Città dove abbiamo presentato la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza e organizzato una sontuosa grigliata (complimenti ai nostri chef Alberto e Silvia), riusciamo ovunque a ritagliare spicchi di colore. Il merito? Dell'amicizia e dell'entusiasmo che ci unisce. Ricette utili in ogni stagione. Da sinistra: Marie Teresa, io, Roberto, Alberto, Michele, Silvia ed Elena a Redecesio. A fianco: sempre noi, in ordine sparso. Da notare la mia capigliatura alla Michael Jackson quando si esibiva coi Jackson 5 ... Bosco in Città: un insolito (e alquanto insicuro) mezzo di locomozione per Silvia... Roberto si protegge dal fumo della carbonella con improbabili occhiali da sole stile-Patty Pravo. Non è la fucina di Vulcano, ma Alberto... alle prese con lo spiedo. Il frutto della sua fatica... ...è ampiamente ripag

A che punto è la notte

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L'assassinio di Petru , consumato il 16 maggio scorso a Napoli nell'indifferenza generale, è testimoniato qui . Perché non l'ho menzionato prima? Perché sapevo che saremmo presto tornati sul tema. Non mi dilungo in analisi già ampiamente sviscerate sui quotidiani, in dibattiti televisivi e via discorrendo. In questi giorni, la morte del musicista romeno assume un significato nuovo. Spiega, per certi versi, come sia stato possibile giungere all' attuale ddl sui clandestini . Testimonia quel clima non d'imbarbarimento, ma appunto d'indifferenza - che è molto peggio - nei confronti del "diverso" ormai ritenuto fuori del consesso umano. Allo stesso modo, i nazisti trucidavano bambini innocenti, poiché appartenenti alla "razza nemica": bisognava eliminarli prima che fossero in condizioni di nuocere. Come le zanzare. Un lavoro di routine , Eichmann insegna. E di banalità del male parlava Hannah Arendt . 1997: Berlusconi piange di fronte ai "re

2 luglio 2009 a Milano ore 19.00 pzza della Scala con gli studenti itaniani

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Comunicato stampa – 30 giugno 2009   Con gli studenti iraniani per la democrazia Giovani e cittadini si mobilitano a Milano   Le testimonianze che a fatica giungono da Teheran generano sconcerto e preoccupazione per la drammatica situazione venutasi a creare in Iran a seguito delle elezioni presidenziali del 13 giugno scorso e delle successive manifestazioni di milioni di sostenitori, per la maggior parte giovani, dell’ex candidato Moussavi riunitisi per protestare contro la probabile manipolazione dei risultati elettorali; pacifiche mobilitazioni durante le quali sono stati feriti, imprigionati e colpiti a morte molti manifestanti.   Di fronte a ciò, come cittadini e cittadine iraniani ed italiani, come giovani, esprimiamo la nostra ferma condanna della violenza in atto contro i manifestanti e la nostra vicinanza al popolo iraniano sceso nelle piazze per affermare i propri diritti, battendosi per le istanze democratiche di libertà, partecipazione e autodeterminazione. Per questo giove