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Manifesto della scrittura Neofuturista

Scrittura nuova per nuovi Tempi La Storia è uno sparo. Due torri che crollano. Carne. Acciaio. Sangue. Merda. La Letteratura, invece, moda corrente. Contemplarsi l'ombelico. Crear giochi di parole. Rigurgitare il Postmoderno, per ruminarlo stancamente. Viviamo in tempi difficili, i neri giorni della Kali Yuga,e  gli scrittori chiudono gli occhi. Percepiscono il crollo del mondo e l'impossibilità della Scrittura di arginarlo. Ma non reagiscono. Vi è chi ha scelto la via della fuga e dell'illusione. Chi invece, come un saprofita, profitta del dell'abisso, per guadagnar legittimazione. I Neofuturisti rifiutano ciò. Come sentinelle annunciano l'alba. Come tafani ai fianchi di un pigro e possente cavallo, istigano ad agire. A cambiar prosaioli in scrittori. I nessun nome in orgogliosi creatori. Poichè L'Uomo è assetato di Assoluto. Ma la società postmoderna, desacralizzando il Mondo, ha creato il deserto attorno a lui. Per questo si avventa su ogni pozza, anche se fa

Senza titolo 1657

Un uomo nuovo per il nuovo millennio               Da qualche anno siamo entrati in un nuovo millennio. Con grande stupore e non poca delusione abbiamo dovuto accettare che nell’inutile frenesia che anima l’uomo contemporaneo in pochi si sono lasciati affascinare da quest’evento. Eppure il semplice pensare all’anno 2000 avrebbe dovuto risvegliare il nostro animo assopito. Neppure una data tanto affascinante, mille volte evocata dalla fantasia popolare e letteraria, ha costretto l’uomo alla resa dei conti con la propria coscienza e con la propria identità. In un attimo – un solo unico istante - si sono tolti 3 nove, aggiunti 3 zeri e tutto è continuato come prima. Eppure a volte anche un evento solo esteriore come è un cambio di data potrebbe essere lo spunto per un cambiamento più consistente. Soprattutto quando, come oggi, ce n’è davvero la necessità. Ma è così l’uomo contemporaneo. Non sa più sognare. Non sa più immaginare. Non sa più creare un proprio mondo. Non sa più rigenerarsi.