Da chi abbiamo imparato l'immortalità se non dall'immortale
MANO NELLA MANO NELLA NOTTE DI GIZA Splende il tuo sguardo mai quasi orfico nella notte di nettare, stella fissa nel firmamento, non muore nel tramonto,non viene sciacquata via dall’alba, le ciglia battono cicloniche portando repentini aggrappamenti e sulla tua bocca inzuppata dal sangue delle escoriazioni dei papaveri è nata oh si fremo è nata l’ultima avventura scala appoggiata al sole e così dobbiam traballar per la gloria di qualcuno che non ci ama ma io L’ho buttata la al sole, voglio il sole le corriamo incontro scherzando la sera aspettare era più folle del gesto che abbiamo fatto così noi correvamo incontro alla sua alba dalla notte in bilico sul cratere dell’intimo tentativo sudando antiche secrezioni rem. Dentro la corsa affannosa sentir la tua dispnea perché vuoi toccar il folle fa vibrar le corde che ho attaccato alle stelle ed essa sembra uscita dal mio sogno d’oro, troppo lontana che non lo riesco ad acchiappare hai già compiuto la magia del miraggio, allora tente