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Torna 72 anni dopo «Voglio rivedere la mia cara scuola» Fiorenza da Milano al Mantegna, dove si diplomò nel 1943 Oggi ha 96 anni e suona ancora il pianoforte: «Mai fermarsi»

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da  http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca  del 29\3\2015 A una signora, sarebbe buona educazione non chiedere l'età. «Quando è nata, signora Fiorenza?». Lei risponde prontissima: «Ho 96 anni, sono nata il 24 ottobre 1918 a Savona».è arrivata ieri alle 13.30 davanti a quella che fu la sua scuola, oggi istituto tecnico Andrea Mantegna, in via Guerrieri Gonzaga. Scesa dall'auto guidata dal custode del condominio dove abita a Milano, è accolta con un mazzo di fiori - sette rose bianche - da tre studenti (due ragazze e un ragazzo), dalla dirigente scolastica Viviana Sbardella e dal professore di scienze Mario Cantadori. «L'ultima volta che sono stata qua, è stato 72 anni fa, mi devo un po' riambientare» dice, prima di raccontare la sua emozione per essere tornata in un luogo e in un tempo lontano eppure vicino nella sua memoria. Qui il 30 settembre 1943 sostenne gli esami per poter insegnare economia domestica, il diploma di abilitazione le fu

l'altro olocausto e l'altra shoa Quella dei pacifisti ed obbiettori di coscienza , religiosi ( cattolici , protestanti , testimoni di geova )

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In questo  giorno  di dolore  e  di ricordo voglio parlare   di un'altra  categoria  di vittime   degli  orrori  nazisti   ignorata   dai media   e  poco   studiata   dagli studiosi  .  Quella  dei pacifisti  ed  obbiettori di coscienza , religiosi  (  cattolici , protestanti  , testimoni di geova    ) Infatti  ha  ragione  il  sito http://www.olokaustos.org  ( da  cui è tratta anche    la storia  riportata  sotto  )  quando dice Se volessimo classificare le vittime del nazismo in grandi macrocategorie potremmo dire che vi furono vittime "per ciò che erano", vittime "per quel che facevano" e infine vittime "per ciò che rifiutavano di fare". Nella prima categoria possiamo far rientrare gli Ebrei, i Rom e i Sinti e - in misura variabile - gli Slavi e i "non ariani". La categoria di coloro che venivano vittimizzati "per quel che facevano" era composta da tutti coloro che mostravano attitudini e comportamenti divergenti dall'i

i morti non sono solo il 1-2 novembre \ anche la morte è vita

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ti potrebe interessare anche   http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/10/lamicizia-oltre-la-morte-post-notturno.html in sottofondo  \  consigliati Glenn Gould - Goldberg Variations BWV 988 (Johann Sebastian Bach) [Full Album] 1981 il lungo addio  (  Sclavi  - Seconda Marea  )   qui il file midi e il testo Morire non è nulla; non vivere è spaventoso.(  V.Hugo  da  Les miserables  )  famosa   lapide  di un medico tempiese   Lo so  che al  cimitero dovremmo andarci più spesso   del  periodo  fine ottobre  \ novembre in particolare il 1  e  il 2 novembre  ma  fra  vari impegni  e motivi vari (  il mio  è psicologico , mi sciolgo in lacrime   sia per i parenti indiretti e diretti   che  ho  sepolti  nei vari cimiteri   galluresi e  non   sia per le persone   che  ho conosciuto durante  il mio arco di vita  fin qui  trascorso  )  .  Ma    onde  a evitare , quello che ho visto stamattina  ( non l'ho fotografata  , rispetto a quest'altra  foto

La pasoliniana morte di Pier Paolo DI MATTEO TASSINARI

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 Sulle  note  di quel  matto sono io   dei Mnegramarò  Ho letto   il commento  a    questo mio post  sulla mia  bacheca fb  Il problema è avere occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono, nemmeno l’ordito minimo della realtà. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio. Pier Paolo Pasolini  dell'amico  ed nostro    utente Matteo Tassinari  http://mattax-mattax.blogspot.it/ Come in un suo libro di Matteo Tassinari L a morte di Pier  Paolo Pasolini ,  di cui il 2 novembre ricorrerà la 37esima celebrazione (immagino senza particolari entusiasmi) è una morte molto pasoliniana, un romanzo scritto da lui stesso. Normale, piccolo borghese, era il quartiere dove abitava, così come la sua casa, con i c

banditi ( o presunti tali ) senza tempo la storia di antonio bossu

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dalla nuova sardegna del 27\5\2013 Le memorie in versi dell’ex detenuto L’orgolese Antonio Bassu scontò un quarto di secolo per la strage di Monte Maore: a 91 anni ha deciso di scrivere un libro ORGOSOLO Antonio Bassu?  ( foto  a  sinistra   )  Innocente. La vox populi non ha mai avuto dubbi, il paese sapeva e lui Graziato dal presidente della Repubblica Giovanni Leone nel 1974, l'ex carcerato affida ora al ritmo dei versi endecasillabi in ottava rima le sue memorie di miele amaro. Ci pensava da oltre trent'anni, ora non ha più dubbi: è giunta l'ora della narrazione poetica. A novantun anni suonati, la libertà per lui è sempre un cavallo veloce che non teme le discese ripide e salva il suo cavaliere intrepido. Lui,   su cadderi   (il fantino) di tante   vàrdias   paesane, è stato derubato di un quarto di secolo della sua esistenza: 25 anni meno 25 giorni. «Mi sarei dovuto presentare prima della strage di Monte Maore, ero latitante, accusato di reati minori