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Visualizzazione dei post con l'etichetta la manomissione delle parole

Ma l'articolo 21 della costituzione esiste ancora o con la scusa delle fake news lo si vuole cancellare ogni opposizione ? il caso di Massimo Mazzucco e quello di Adriano Panzironi

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L'articolo 21 della Costituzione italiana «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, sporgere denunzia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con no

il politicamente corretto è l'ipocrisia linguistica , circolare dell'amministrazione penitenziaria sul gergo carcerario

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le parole sono importanti come dice q uesta  famosa  scena   di un famoso  film  da me   citato  più  volte qui sul  blog  e per citare   don Lorenzo Milani (  1923-1967 ) : <<  una parola non imparata  oggi  è un calcio in culo  domani  >>    che   Ma  soprattutto   che   il potere  usa  la lingua  e le  parole  per   assoggettarci     come mettono benissimo in evidenza  questi due  libri Il  primo In un mondo in cui le parole vengono manipolate e travisate, Gianrico Carofiglio ci ricorda in questo saggio che restituire loro il senso è il primo, indispensabile passo per fondare la verità: dei sentimenti e delle idee. La sua indagine si concentra su. una selezione di parole-chiave – “vergogna”, “giustizia”, “ribellione”, “bellezza”, “scelta” - e su un ambito a lui familiare, quello del linguaggio dei giuristi, che più di altri produce conseguenze concrete sulle persone e sul mondo. È un'indagine a un tempo linguistica, letteraria e storica - e dunque, inevit