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Visualizzazione dei post con l'etichetta jazz

ascoltando Dave Brubeck - Take Five

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a tu per tu con daniele bergese L'uomo che restituisce la voce ai vecchi sax

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 Incuriosito dalla passione    è dall'attività di  Daniele Bergese,  e  dalla sua storia     racconta      nel  video  di gedi   da me  riportato    post  precedente  ho  deciso d'intervistarlo   .  Per  chi   non  ha     voglia  o  tempo    nè  di fare  ricerche  in rete  nè  di  andare   sull'url del mio precedente  post    trovate  oprima dell'inmtervista    alcuni suoi  cenni    biografici Egli secondo  la  sua  biografia  pubblicata  sul  suo ex   sito  https://sites.google.com/site/danielebergesesax / sostituito ed  integrato da quello  nuovo   https://danielebergese.com/  suona i sassofoni baritono, tenore e contralto. Diplomato in sassofono jazz presso il Royal Conservatoire dell’Aia e in jazz a indirizzo compositivo con il massimo dei voti presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, si è specializzato seguendo corsi e masterclass con David Liebman, Joe Lovano, Gerry Bergonzi, Harry Sokal, Barry Harris, Kurt Rosenwinkel, John Ruocco, Furio di Castri, Emanu

dialogo con l'autore della lettera LETTERAa beppe sevegnini Trap-Remo, ovvero dell’Incompetenza Musicale Diffusa

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Leggo che      la  lettera  sotto riportata    , oltre     ad essere  stata  mandata   alla  nova  sardegna  ( del 15\2\2019  )     è stata mandata    anche al corriere  della  sera  del  11\2\2019 Gentile Severgnini, “Povera Patria”, come cantava uno dei più competenti musicisti italiani, Franco Battiato. La prima e la seconda serata del “Trap Remo” 2019, Festival della I.M.D. (Incompetenza Musicale Diffusa), hanno martoriato le mie orecchie con poche eccezioni. Brani effimeri, privi di soluzioni rigeneranti per l’ascoltatore medio (modulazioni, strutture formali dignitose, esecuzioni ricche di note estranee alle scale musicali conosciute, etc.) e interpretati da aspiranti cantanti, barcollanti nell’intonazione e nel senso ritmico. Le parti migliori del 69° Festival della Canzone Italiana, ça va sans dire, sono appannaggio di ospiti del calibro di Giorgia, Riccardo Cocciante e Marco Mengoni. Sul resto, fatta eccezione per Cristicchi, Arisa e Il Volo, riempirei il pentagramma di pau

adesso anche per fare spettacolo bisogna emigrare e andare oltre il mare LOU DI FRANCO, LO ''SWING SARDO'' CHE HA CONQUISTATO LA FRANCIA

Inserito il 16/03/2014 h 13:00 Swing e jazz nelle proposte musicali di Lou di Franco, cantante sarda emigrata in Francia con un secondo album uscito di recente

l'unione di cibo e musica Note di jazz in salsa sarda Giammy sax alias Gian Marco Caboni da Calasetta a Roma

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Gian Marco Caboni, emigrato 46enne, lavora come cameriere e si esibisce con brani jazz in sardo. Per inseguire il suo sogno, la musica, ha lasciato Calasetta 17 anni fa. Sassofono in mano e Sardegna nel cuore, è stato accolto a Roma da una panchina della stazione Termini, su cui ha dormito per venti giorni. Sono passati tanti anni e Gian Marco Caboni, nome d'arte Giammy sax, classe 1968, ne ha fatta di strada, a colpi di jazz: lavora come cameriere nel ristorante sardo "Isola d'Oro" e, tra un piatto di malloreddus e uno di bottarga, allieta i clienti sulle note dei testi che compone: "Il mio repertorio è ricco di canzoni dedicate alla mia terra come 'Sos zingaros e sos sale' che racconta la mia storia, quella di un emigrato sardo che non dimentica mai il sale del suo mare".   unione  sarda online del Martedì 25 febbraio 2014 11:55

Tony Marino ha suonato negli alberghi di lusso “Vida loca”d’un sassofonista d’hotel

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Incollato al suo sax  negli hotel extra lusso di mezzo mondo,Tony Marino ha incrociato grandi  e grandissimi dello spettacolo. Da Buenos Aires a Porto Cervo, dalla Costa d’Avorio a Città del Messico,è stato un collezionista d’avventure e di donne (intese come inevitabile appendice dei recital). Oggi, a ottant’anni compiuti, abita a Olbia e continua a suonare: «Sanno dove sto di casa, io non  vado a bussare». Ricordi  travolgenti dalle serate in Costa Smeralda, compresa la scoperta dei rubinetti d’oro a bordo di uno yacht. Grandi feste private,mance stratosferiche e mai una storia che sia andata oltre  la fine della notte. Se li è visti sfilare tutti sotto gli occhi, i  colleghi ricchi e famosi: Gilbert Becaud, Ray Charles,Ella Fitzgerald.E la volta di Zsa Zsa Gabor ? Indimenticabile, quella. Il direttore d’albergo l’aveva chiamato: vieni a suonare in camera mia.Mai e poi mai si sarebbe aspettato di trovarsela lì,sotto ospitalissime lenzuola. La vita di cantante d’hotel

ecco cosa rispondere a chi mi chiede cosa è il jazz

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Nei  giorni  scorsi    un mio amico  era venuto a prendermi per uscire  e  mentre aspettava  che mi finissi di radermi  , sente provenire dallo stereo  di  camera mia   questo pezzo di jazz  Quando   entro in camera mi chiede :<< niente male  'sto pezzo  >> prendendo la copertina del cd << non sapevo che fosse  jazz .  Visto che  sei un esperto [ in realta  sono  uno  che  si appassiona   ,  uno che sà  di non sapere e  che non pretende, anche se non sempre  ci riesce ad applicarlo , di sapere tutto ed  essere onnisciente ]   di musica   , cosa  è 'sto jazz  ?> > Inizialmente  ero tentato   di rispondergli    banalmente   con alcuni suggerimenti   video  ( che   qui  riporto sotto o suggerendogli   :1 ) questa pagina di   di wikipedia  http://it.wikipedia.org/wiki/Jazz  2)   questo film    ( vedere  sopra  la scena iniziale  )   3)  la storia  a fumetti  di     Topolino  (numero 2737) : <<   L

omaggio jazz a de andrè

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E' uscito il 23 maggio con il settimanale l'espresso il live "Casa del Jazz All Stars - Omaggio a Fabrizio De Andrè". é con alcune delle più grandi sdar del jazz italiano: Stefano Di Battista ( sax alto e soprano ) Rita Marcotulli ( piano ) Fabrizio Bosso ( tromba ) Giovanni Tommaso( contrabasso ) e Roberto Gatto ( batteria ) straordinari musicisti riuniti sotto il nome omonimo “Casa del Jazz All Stars” ( trovate sotto a fine post alcuna scelta di loro dischi solisti ) tenuto con il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De Andrè, il 30 aprile alla Casa del Jazz di Roma . Tale disco è un buono , di notevole fattura da regalare e regalarsi , per chi incomincia l'ascolto de jazz o per chi è " seguace " di tale genere musicale . Rimane la sensazione come ha ricordato Nicola Piovani << De Andrè non è mai stato di moda . E infatti la moda effimera per definizione passa >> cosi come è passata ormai nel dimentic