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QUALCHE DOMANDA A UN BUROCRATE SIONISTA di Filippo Kalomenìdis

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Una riflessione sarcastica e provocatoria sulle dichiarazioni e minacce di azioni repressive del ministro Valditara contro gli studenti che solidarizzano con il popolo palestinese «Se è vero che alcuni collettivi scolastici hanno inneggiato ad Hamas, alla morte dei ragazzi israeliani, vanno perseguiti dalla legge. Farò partire immediatamente nostre ispezioni nelle scuole coinvolte, chiedendo alla Procura di promuovere un'azione penale per odio razziale. L'azione di Hamas è infame. Queste persone devono essere perseguite dalla Procura della Repubblica e spero finiscano in prigione, sono di mentalità nazista, personaggi che devono essere isolati e condannati senza se e senza ma. Non è plausibile che alcuni sindacati o partiti li difendano… A quello studente farei vedere le immagini dei ragazzi aggrediti senza pietà mentre ballano nel deserto. Sai cosa vuol dire democrazia? Sai cosa vuol dire antifascismo? Antifascismo significa condannare queste cose».

ARABI ED EBREI SI BACIANO, IL VIDEO SPARISCE DA FACEBOOK

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Se  un hackers  che  scusa  banale  , diciamo che potrebbe aver  subito pressioni  dal governo israeliano  o  da qualche finanziatore  filo israeliano . Ma  internet    censuri da  una parte  fuori esce  da  un altra http://bit.ly/1JuVZNN È stato rimosso da Facebook un video in cui alcune coppie di ebrei e arabi, sia etero sia gay, si baciano. Il filmato è stato prodotto da Time Out Tel Aviv per promuovere l'amore e la pace tra le due culture dopo che il ministero dell'Educazione israeliano aveva rimosso dai programmi scolastici un libro che parlava della storia d'amore tra una donna ebrea e un uomo arabo. Il quotidiano israeliano Haaretz ha chiesto chiarimenti a Facebook, che però ha smentito di essere responsabile dell'eliminazione del video e ha detto non essere a conoscenza delle cause della sua rimozione. Facebook ha ipotizzato che alcuni hacker abbiano boicottato il video, eliminandolo dal social network. Al momento della sua cancellazione, il video aveva g

Bestemmia ( Alì e Shira sono stati barbaramente uccisi ) © Daniela Tuscano

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Lui 18 mesi, lei 16 anni. La vita li aveva destinati a due fronti opposti sul medesimo lembo di terra, chiamatela Israele, Palestina o entrambi. Io ho sempre amato poco le rigide distinzioni, in questo momento poi non le sopporto. Alì era un bimbo dolce e bellissimo, palestinese di Nablus. Dal volto altrettanto bello dell’israeliana Shira l’infanzia stava dileguando, ma ancora resisteva, rosea e paciosa, soprattutto raggiante. Di quella completezza donata solo ai giovanissimi.   Chi l’ha assassinata invidiava quella felicità, ripete adesso la mamma. Se Alì fosse o no felice, lo ignoriamo. Lo ignorava pure lui, alla sua età l’interrogativo non si pone. Semplicemente si vive, la felicità è una cosa, le braccia materne, l’esitante austerità del padre, gli scintillii della piccola casa. I bambini piccoli non vedono bene, toccano, respirano. Sono “animali graziosi e benigni”. E per questo, a volte, il loro sguardo si vena d’una gravità inaspettata, misterica. Quasi percepisser