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Visualizzazione dei post con l'etichetta incultura che diventa cultura

VI ABORRO… di © Daniela Tuscano

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leggi anche  http://www.wired.it/play/cultura/2016/06/07/stupro-turner/ Lo ammetto, vi aborro. Aborro voi, la vostra brutalità, la vostra (in)cultura dello stupro, la società di diseguali – dove la diseguaglianza è considerata nullità – che avete incubato, alimentato e cresciuto a dismisura. Aborro quel corpaccione chiamato maschilismo, l’origine d’ogni violenza, razzismo e discriminazione. L’aborro perché è morto, e voi lo sapete, ma ne mantenete artifici almente l’esistenza. Vi serve per conservare il potere. E per il potere siete disposti a tutto. Cioè al ginocidio. Ginocidio, sì. Perché voi, maschi impazziti e feroci, disprezzate il mio sesso. Da sempre. E io non voglio più capirvi. Non voglio più capire un mondo che si reputa progredito berciando contro i roghi di Daesh e poi impugna una penna per chiedere a un giudice di non punire il figliolo, stupratore sì, ma per soli venti minuti, preda dei fumi dell’alcool e d’un’imprecisata “promiscuità” (palese, fra le

SAPERI E CULTURA, PANE BUONO SONO

 A    chi mi rimprovera  che nei miei post  non  si parla  , e  se  se  ne parla  se  ne parla   per  criticare  ,   dei programmi di maria  di maria  de  filippi  ,   ecco questa risposta   . da   http://gavinominutti.blogspot.it/2014/01/saperi-e-cultura-pane-buono-sono.html Una parte della classe politica italiana inizia oramai ad avere consapevolezza di cosa è stata la crisi in questo quinquennio. Tuttavia, consapevolezza e conoscenza non sempre inducono le classi dirigenti nazionali, e ancor meno quelle regionali, a individuare nuove ipotesi per riavviare i processi economici. E’ noto che una parte dell’occidente ha vissuto di un economia dopata da prodotti finanziari fasulli, come i “derivati” e i “derivati dei derivati”, finché la bolla speculativa è deflagrata, fagocitando un terzo del risparmio mondiale e con esso trascinando nella crisi parti sempre maggiori di manifattura e terziario. Oggi riavvolgere la pellicola e ripartire da dove abbiano lasciato, temo sia pressoché i

quando l'incultura diventa cultura il caso dei lucchetti dell'amore di Moccia [ reprise \ parte 2 ] ]

Ringrazio vivamente marino niola per avermi mandato via email l'articolo di repubblica da lui scritto il 7\IX\2012 e precedentemente  citato tramite  collegamento ipertestuale    nel mio post precedente  . Esso conferma   quello che  ho scritto  nel precedente  post Via i lucchetti dell’amore da Ponte Milvio. Stanno meglio al museo. Il comune di Roma ha deciso di trasferire la ferraglia che appesantisce il celebre monumento per restituire dignità a uno dei luoghi più rappresentativi  di Rom a.  Fin qui tutto bene. Il problema è la destinazione scelta per ospitare la singolare collezione. E cioè lo storico museo Pigorini, tempio della preistoria, dell’etnografia e dell’arte primitiva. È una decisione che lascia più che perplessi. Perché per un verso considera i catenacci lesivi del decoro del ponte. E per l’altro li ritiene degni di entrare in un museo. Trattandoli dunque come oggetti d’arte. Delle due l’una. O i ferri sono delle testimonianze puerili. Delle forme og

quando la rozzezza -l'incultura diventano cultura il caso dei Lucchetti dell'amore di moccia che finisco in un museo

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  Ho letto   su   repubblica \ Agi    d'oggi Lucchetti dell'amore finiscono al museo; Moccia, "soluzione temporanea" CONDIVIDI: RSS Condividi   18:05 06 SET 2012  (AGI) - Roma, 6 set. - Addio ai lucchetti dell'amore. Il Comune di Roma ha deciso che "per decoro" i chili e chili di acciaio lasciati negli anni dagli innamorati sul ponte piu' antico della citta', Ponte Milvio, devono sparire. Ma non finiranno in una fonderia: il municipio ha stabilito che meritano di far bella mostra di se' al 'Pigorini', il museo etnografico dell'Eur. Le operazioni, ha annunciato l'assessore ai Lavori Pubblici Stefano Erbaggi, inizieranno lunedi' alle 11. GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA La rimozione dei lucchetti di Ponte Milvio" dice, servira' a "ridare decoro ad uno dei ponti piu' famosi di Roma, che il prossimo 28 ottobre celebrera' il 1700esimo anniversario della battaglia fra Costantino e