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Visualizzazione dei post con l'etichetta giovinezza

quello che io ero tu sei quello che io sono tu sarai .

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 colonna  sonora UN ALTRO GIORNO E' ANDATO - Francesco Guccini , con testo in scorrimento Farewell - Francesco Guccini Attimi  come     quelli    da me  bloccato   con una foto   fatta  con il  cellulare    ( ed  appossitamente  modificata nei colori   pere  evitare noie  con le persone  ritratte  ) stasera  mentre passeggiavo  solitario     ed  intitolata  appunto    : << si studia  per  maturità  >> mi ricordano  e mi rammentano  quando  ero  giovane  ,   le  ....  , le chimere  ed il tempo perso   ed occasioni  mancate   che   adesso rimpiango  .... . ed ecco  che l'altro Io  mi  dice  : <<  ma  che  c....   dici . smettili di piqangerti addosso    quello che   è  stato   è  stato   è inutile piangerci sopra .  coraggio  lasciati alle spalle   e  vedi che   c'è  anche  un'altra  giovinezza     >>  . dal mio istangram ( https://www.instagram.com/redbeppeulisse/ ) Forse   la mia  voce   interiore  \  grillo parlante   ha rtagione   

se eri un bambino .negli anni cinquanta, sessanta, settanta, ottanta ti ricordi com'eri

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  da   un utente  del mio facebook   che ha condiviso in sieme  alla  foto  il post da https://www.facebook.com/stereopuntoradio 1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag… 2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo. 3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo. 4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte. 5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco. 6.- Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale… 7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto! 8.- Uscivamo a giocare c

lo schifo resta la bellezza muore . 5 aprile, triste giorno per il grunge

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a volte fra lavoro e cazzeggio mi sfuggono news importanti .Ma va beh non sempre si può stare dietro a tutto o per rimanere in musica :<< Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento? Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento. >> ( una famosissima canzone di Guccini non riporto il titolo perchè è talmente famosa e stra nota che anche mia nipote che ha 6 anni la conosce ) da http://fabiocaironi.wordpress.com/ 5 aprile, triste giorno per il grunge Sono morti entrambi il 5 aprile. Entrambi sono stati grandi alferi del grunge, e sono scomparsi al termine di un percorso di autodistruzione, spia di un profondo malessere. Kurt Cobain e Layne Staley, rispettivamente leader di Nirvana e Alice in Chains, condivisero i successi in vita, e il giorno della morte. Cobain se ne andò nel 1994, Staley otto anni più tardi, nel 2002. Paladini di un movimento, il

Occhi di ragazza

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Il regime ha dovuto ammettere che sono andati perduti "solo" tre milioni di voti, ma che le elezioni non verranno annullate e che, anzi, la magistratura si appresta a impartire ai ribelli una "lezione esemplare" . Quasi sicuramente ci riuscirà. Il potere è ancora forte, coeso, determinato. E la diffusa ignoranza degli osservatori occidentali (anche dei semplici cittadini e/o della società civile) verso la peraltro complicata situazione non solo politica, ma culturale, e direi sentimentale dell'Iran non aiuta a creare, a livello mondiale, una risposta ferma e convincente (ci sta provando Obama, probabilmente l'unico a poterlo fare benché il successo della sua strategia non sia affatto sicuro). L'Islam iraniano non è né quello saudita né quello cupo e truce dei talebani afghani. E i giovani (il 70% del Paese ha meno di 30 anni) che in questi giorni si battono pacificamente (e vengono uccisi) per le "riforme" non hanno in mente una democrazia di t

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Quanta  acqua  è passata soptto i  ponti   da  repubblica online  Radio Days, trent'anni di libertà via etere di Claudia Spiti Una mostra itinerante celebra i 30 anni dalla sentenza della Corte costituzionale che pose fine al monopolio della radio di Stato Il 28 luglio 1976 la sentenza nº 202 della Corte costituzionale sancì la legittimità di trasmissioni radiofoniche private, purché a copertura locale: iniziava l'era della libertà d'antenna. A trent'anni di distanza una mostra celebra le radio italiane in Fm, un evento partito da Bologna a settembre e che toccherà varie città italiane fino alla conclusione, a Roma, ad ottobre 2007. Già a partire dagli anni '60 c'era qualche alternativa ai tre canali Rai, e veniva dall'estero. C'era Radio Vaticana, ovviamente. Prima ancora, si potevano ascoltare le trasmissioni (in lingua straniera) di Radio Caroline e Radio Luxembourg. Dal 1966 iniziarono le trasmissioni in italiano di Radio Monte Carlo: al microfono d

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nel  penultimo post  mi sono  dimenticato d'aggiungere    agli approfondimenti   uyna serie di libri sul 11 settembre  2001  o ad esso collegati  . eccovi qui l'elenco ROMA. Cinque anni fa quasi tremila persone morirono nel grande attacco terroristico agli Usa. Da allora si cerca di capire, raccontare ed esorcizzare quell’evento con alcuni film (da Fahremheit 9/11 di Michael Moore, al recentissimo World Trade Center di Oliver Stone) e un numero crescente di libri. Ecco quelli di maggior rilievo pubblicati in Italia negli ultimi mesi, molti dei quali scritti da giornalisti, storici e sociologi.   «11 Settembre. Bush ha mentito» , dell’avvocato Philip J.Berg e di William Rodriguez, che contribuì a salvare molte vive umane. Pubblicato da Editori Riuniti, è il «documentato atto d’accusa del guardiano delle Twin Towers».   «9/11. Il rapporto illustrato della commissione americana sugli attacchi terroristici» , di Sid Jacobson e Ernie Colon (Alet Edizioni). Seguendo i risultati del R

Giovinezza

Giovinezza Viali assolati, alberi e fronde verdi costeggiano la strada da percorrere. Un sole ogni tanto oscurato da qualche nube brilla nel cielo. Un cielo di vita, speranze e gioie. Un cammino veloce, ogni tanto incerto, ma scaldato dal calore del futuro. Colori vivaci costellano i prati circostanti e margherite primaverili rallegrano il sentiero. Profumi di ogni genere arrivano fino infondo all’anima e gli occhi non finiscono mai di stupirsi. Giovanna Nigris http://sisu-g.splinder.com