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Visualizzazione dei post con l'etichetta femminismo vecchio e nuovo

Donne smettete di aver paura delle altre donne

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fonte originale  http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/lettere/2017/04/19/ http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/2017/04/19 Alessandra Leoni solleva quesiti che hanno a che fare con maschilismo e parità fra i sessi Alessandra Leoni  Da una lettera di Alessandra Leoni, Parma Alessandra ha 28 anni, una sorella gemella e un fratello minore. E’ nata a Milano, si è laureata alla Cattolica, è andata a vivere a Parma dove ha da poco trovato “un piccolo lavoretto, che è già qualcosa”. Vive da sola, ha qualche relazione anche lunga alle spalle. Mi scrive una lettera allegra e diretta piena di domande sulle relazioni sentimentali e sul sesso: il sesso come lo pensa lei, come lo pensano gli altri – il mondo fuori. “Perché se parlo di sesso con gli uomini, apertamente come fanno loro tra di loro, le donne mi additano come minaccia?”. “Perché se elogio una donna e le dico quanto è bella, che mi piace come parla e cosa dice, gli uomini (e anche le donne, sp

SINISTRA E UTERO IN AFFITTO: RISPOSTA LAMPO A MARINA TERRAGNI di daniela tuscano

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l'intervento   della Terragni   http://marinaterragni.it/ora-la-sinistra-dica-chiarezza-cosa-pensa-dellutero-affitto/ Perché sull'utero in affitto la sinistra tace, esprime obliquamente il suo favore o farfuglia imbarazzata? Ecco un tentativo di risposta. Perché in realtà essa è già assolutamente favorevole all'utero in affitto. Lo sappiamo bene. Solo che adesso esita a esplicitarlo, non conviene ancora politicamente. I tempi non sono maturi. In attes a di "ridere di queste resistenze medievali", per parafrasare un noto rappresentante di quella parte politica (che della c.d. gpa ha usufruito e non esclude di farlo ancora), occorre una massiccia opera di convincimento o "educazione": mettere di fronte al fatto compiuto, diffondere storie zuccherose di coppie di "padri" felici - non certo di mamme: l'utero in affitto serve ai maschi, non alle donne, nemmeno lesbiche - con la velata, ma non poi tanto, minaccia dell'accusa

La stampa che giustifica la violenza sulle donne è irresponsabile oltre ad essere carta straccia

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. Nella seconda metà di luglio dell'anno 2016, in Italia, e più precisamente in Lombardia, può capitare di leggere testate, come "La Provincia di Varese", che in prima pagina, taglio medio, inseriscono uno strillo intitolato "E' riuscita a distruggermi la vita. Ha vinto lei, vi chiedo perdono". Richiesta, all'apparenza, del tutto illogica: perché mai un uomo la cui vita è stata distru tta invocherebbe il perdono? Dovrebbe farlo chi gliel'ha rovinata, no? Poi, addentrandosi nella lettura, il mistero comincia a diradarsi. La distruttrice di vite non può più chiedere perdono, è morta. Non di morte naturale. L'ha ammazzata il distrutto. Che non era uno qualunque. Bensì il marito (pur se, ironia della sorte, si chiama Scapolo). Distrutto. Dalle continue angherie di lei: "non un violento" ma - come testualmente riferito dall'autrice (!) dell'articolo, Simona Carnaghi - "un uomo mite, lavoratore, che voleva anda