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Visualizzazione dei post con l'etichetta femminismo

GPA, libertà o mercificazione del corpo? Una prospettiva femminista. Intervista a Valentina Pazè

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  credo  che  da  antiproibizionista  ed libertario  dopo aver letto l'articolo    sotto    rireso    debba  rivedere    le mie  posizioni   espressepiù volte    precedentemente   sul  blog   ( in particolare  qui  )   di  voler  normare  la  pratica  . Resto solo    contrario  sul reato  interazionale proposto    da questo  governo   da   https://www.pressenza.com/it/2023/08 GPA, libertà o mercificazione del corpo? Una prospettiva femminista. Intervista a Valentina Pazè 07.08.23  -  Lorenzo Poli (Foto di Serre d'Estate) In questi giorni la Gestazione per altri (GPA) è ritornata d’attualità. Sebbene il proibizionismo della destra non sia una soluzione, il lassismo sulla GPA non può esserlo altrettanto in quanto esempio lampante di come, nelle democrazie neoliberali occidentali, sia sempre più preponderante l’affermazione del biocapitalismo, della mercificazione totale della vita. Negli anni il dibattito etico, bioetico e politico sul tema ha visto molta divisione interna nella

Femminismo, l’ultimo tabù ? di www.associazionevivarte.com

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  Il femminismo è da sempre stato uno dei movimenti più importanti della storia. Se non il più importante. Quando si pensa a questo movimento, che incarna valori sacri e fondamentali come libertà, parità, giustizia, è difficile pensare che all’interno di esso ci possano essere delle sfumature. Perché sfumature e non troncamenti? Usare la parola “troncamento” - come mi è capitato leggere durante la fase di documentazione - mi è sembrato se posso dire errato, oppure non “esatto.” Partendo dal presupposto che il femminismo per tutti quei valori, quei messaggi che porta, viaggia in una linea temporale diversa, più longeva, più propensa al cambiamento, al superamento di valori basilari, si trova sempre avanti rispetto - se possiamo dire - ai giorni nostri. E qui viene posta l’attenzione su tematiche molto profonde, tematiche più mature, più sensibili, che possono creare disaccordi su questioni delicate, molto delicate. Si cerca di raggiungere un obiettivo comune, di ottenere risultati prefi

Donne ai vertici AL CENTRO LE PERSONE NON IL GENERE di carla.bassu Ordinaria di diritto pubblico comparato all’Università di Sassari

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 la  nuova sardegna  2\10\2022 E Questa settimana ha portato agli onori delle cronache una serie di esordi al femminile: la prima donna che arbitrerà oggi una partita di calcio di serie A; la prima europea comandante di una stazione aerospaziale; la prima (probabile) premier. Titoli che mettono il genere al centro della notizia, più della persona che ne è protagonista. Così ciò che conta e merita di essere raccontato non è il talento, la capacità, la storia di Maria Sole Ferrieri Caputi, Samantha Cristoforetti, Giorgia Meloni ma il fatto che si tratti di donne. Però non è l’essere donne che ha condotto queste tre persone a risultati eccellenti bensì, rispettivamente, una perfetta conoscenza delle regole del calcio e doti atletiche; un prestigioso curriculum da astronauta; una carriera politica pluridecennale. Piuttosto, a dire il vero, bisogna riconoscere che le tre sono riuscite a ottenere risultati nonostante siano donne. Se infatti fino a ora nessuna aveva occupato

LA SCHWA? NON È COSÌ CHESI LOTTA PER LA PARITÀ La linguista e accademica Cecilia Robustelli boccia la schwa anche in nome delle battaglie femministe.

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Sono  stato accusato  perchè non   ho  usato    ɐ   ( lo schwa )  d'essere  ,  accuse che mi  scivolano  via e  di cui  non  m'importa  ......   (beh ci  siamo capiti )   politicamente  scorretto    e  d'informarvi meglio  . Ora     leggo pareri contrastanti sull’utilizzo del simbolo grafico “schwa” ɓ . Essa Dovrebbe tutelare l’uguaglianza anche nel linguaggio. E invece, addirittura, una linguista della Crusca la attacca in nome delle lotte femministe!   !  IL  che mi  conferma     che  la  questione     è  di poco conto    è più importante    se  mai  il linguaggio  d'odio e  violento che  orami   è  sempre  come  un onda  nera  appiccicosa   presente  ovunque  non solo in  rete  e sui  social  purtroppo  .  Ora   sulla piccola “e” rovesciata che alcuni vorrebbero aggiungere o sostituire alle desinenze italiane per includere tutti i sessi e le identità di genere se ne sono dette tante . Personaggi autorevoli e qualificati (linguisti, filosofi, sociologi) hanno espresso

non sono il solo ad essere influenzato dal femminismo ci sono anche Padri femministi: storie di uomini che infrangono gli stereotipi

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 leggi  anche   L'età delle notizie: così l'informazione libera i bambini dalle paure I padri sono padri e basta. Ecco perché usare parola ''mammo'' danneggia uomini e donne C’era una volta il papà che guardava la tv mentre la moglie gli serviva la cena. E  quellli  che   sfuggivano a questo   erano pochi  e  rari  . Ma Oggi  sono sempre  più numerosi   quelli  che   giocano  con i figli e li porta a scuola: ma basta questo ad alleviare il peso della gestione famigliare sulle spalle delle madri Quest'articolo   di repubblica  parla con uomini che stanno rivoluzionando il concetto di paternità P.s molti diranno   di voi  : < < Ma anche no: io accudisco i miei figli ma non sono neanche minimamente femminista ., Femminista ? No. Un buon padre. Come quello che ho avuto la fortuna di avere io > > ed in effetti hanno ragione . ma l'articolo che trovate sotto , erroneamente così come a volte io equelli che come me non hanno conosciuto ,

SONO FAVOREVOLE AL DDL ZAN MA…

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 Lo so che  dovrei usare parole mie e dire   direttamente il mio  pensiero    , ma  a vote  capita  che    qualcuno\a     esprima  il tuo stesso concetto  in mainerà più efficace     di  te  . Infatti    concordo    con   Mauro Mercatanti t f 5 S s   a r p r i a p s l S e   o a l l n l r l e   o i n o a s n r o l i S t l e   1 t 5 m r f : t e 3 d h 2    ·  SONO FAVOREVOLE AL DDL ZAN MA… Per la serie “ma chi se ne importa di che cosa pensi tu del ddl Zan” vi dirò ora precisamente che cosa penso io del ddl Zan: penso che sono favorevole al ddl Zan, alla sua ratio e all’opportunità sia di allargare il perimetro del 604-bis del Codice Penale alle fattispecie proposte sia di esprimere uno sforzo a livello statale per diffondere e promuovere una cultura del rispetto e della tutela dell’uguaglianza nel campo, diciamo così, dell'identità, delle scelte e degli orientamenti sessuali MA penso anche che ci sia un problema (o meglio un rischio) nel ddl Zan che mi sento, in tutta coscienza, di d