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Visualizzazione dei post con l'etichetta felicità

Felicità è mare, yoga e libertà: la nuova vita di Camilla Pusateri Esperta di comunicazione, 44 anni, lavorava a Milano per lo studio Boeri. «Ho chiuso con lo stress, ho trovato la mia dimensione a Rena Majore»

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da la nuova sardegna del 15\3\2023   Felicità è vedere il mare dietro la finestra, fare una passeggiata all’alba sulla spiaggia deserta, scegliere le verdure al mercato, raccogliere la legna per il fuoco nel caminetto. Felicità è respirare, respirare a lungo, prendersi del tempo per stare bene con se stessi e di conseguenza con gli altri. Camilla usa l’espressione “stare centrati”: vuol dire riuscire a capire cosa si vuole per conquistare il proprio posto nel mondo. Il suo è in Sardegna, a Rena Majore, tra Aglientu e Santa Teresa Gallura. È la casa di famiglia, quella che per gli altri è rimasta casa delle vacanze e per lei invece è diventata rifugio, nido, luogo dell’anima. La scelta di Camilla Si chiama Camilla Pusateri, ha 44 anni e il suo motto è “male non fare, paura non avere”. E lei paura non ne ha mai avuto, quando ha lasciato Cagliari per andare a studiare a Modena, quando ha cambiato più volte città e professione tra Venezia e Milano e quando infine

"Dipingo i sassi e li lascio per strada": così Francesco a 82 anni ha riscoperto la felicità

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 ricolleggandomi   a quello  che  dicevo nel mio post    elucubratorio : <<    cosa è la felicità  >> credo che la risposta o almeno una delle risposte sia questa   da  repubblica  online La pittura come forma di evasione dalla depressione. Strumento di felicità che poi è diventata - inevitabilmente - condivisa per l'82enne Francesco Occhiogrosso. L'anziano pittore di Bitetto, in provincia di Bari, ha scelto una tela particolare per le sue opere: i sassi. E ogni mattina, quando esce di casa, ne porta uno con sé, per lasciarlo in strada e attendere che venga ritrovato, per regalare un sorriso a un estraneo. L'anziano pittore di Bitetto, in provincia di Bari, ha scelto una tela particolare per le sue opere: i sassi. E ogni mattina, quando esce di casa, ne porta uno con sé, per lasciarlo in strada e attendere che venga ritrovato, per regalare un sorriso a un estraneo. Un'idea nata grazie al fugace incontro con un gruppo Facebook, ideato da una donna

cosa è la felicità ?

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  dialogando   con  *****  su   cosa   è  la  felicità  e   i suoi limiti   mi    viene  da  canticchiare  una canzone  della mia infanzia il cui  ritornello è  :  [..] Senti nell'aria c'è già la nostra canzone d'amore che va come un pensiero che sa di felicità. Senti nell'aria c'è già un raggio di sole più caldo che va come un sorriso che sa di felicità.  su    https://lyricstranslate.com  il resto del testo Mentre cercavo il testo della canzone citata , a voi indovinare o andare sull'url per sapere o ricordare , visto che sono famosi nonostante siano passati 40 anni dalla prima esecuzione , chi sono gli esecutori ho ricevuto la notifica di un account che seguo che riportava la storia che trovate sotto Quindi credo che la risposta sia in storie come queste perchè ci sono persone che scelgono di Vivere la propria vita seguendo un percorso non lineare perchè << la retta è per chi ha fret

chi l’ha detto che la felicità è vera soltanto se condivisa ? IL primo matrimonio single

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da   http://napoli.repubblica.it/cronaca/ 5.V.2017 Sant’Antonio Abate, il parrucchiere si sposa da solo: “Viviamo in una società che ti emargina se sei single a quarant’anni. Il mio amore lo dedico all’Africa”. Festa nel castello del boss delle cerimonie                                  di PASQUALE RAICALDO Emozionato, ha pronunciato il fatidico sì nel cuore de “La Sonrisa”, il Castello de “Il Boss delle cerimonie”, dove aveva organizzato una grande festa. Ma nessuno ha gridato “bacio”, al termine della cerimonia, a Nello Ruggiero, parrucchiere quarantenne di Sant’Antonio Abate, un piccolo paese del Napoletano. E il perché è presto detto. Il suo è stato un matrimonio assolutamente sui generis: non c’era la sposa. Proprio così: Nello ha sposato se stesso, in uno stravagante matrimonio da single che, spiega, certifica “la convinzione che non potrò mai amare nessuno quanto amo me stesso. Anzi – ha aggiunto - amare se stessi è la cosa più bella che possa capitare a un essere umano: solo

La riparazione del dolore la storia di Antonio Butti, chirurgo

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anche se di solito concita De gregorio usa troppo il cuore e poco la mente stavolta nell suo ultimo intervento sula sua repubblica di repubblica d'oggi << Ho conversato a lungo con Antonio Butti, medico chirurgo, ci siamo scritti, scambiati foto, ho ascoltato la sua storia, ho letto il libro che ha scritto. E’ una bellissima storia d’amore, di cura – anzi di Cura, con la maiuscola – di riparazione del dolore. Anche il suo libro lo è, così come i frutti che ne nascono e la consolazione che genera. E’ una storia personale e politica, mi viene da dire usando un linguaggio di altre epoche. E’ il punto in cui la propria storia individuale genera azioni che riverberano nelle vite degli altri. La Cura della comunità, questo è la politica [ da non confondersi con la politika \ politica dei palazzi ] . Lascio che sia lui a raccontare.>> mi ha commosso perchè . Nel dolore ci si conosce, si cresce e si riesce ad andare oltre se stessi. infatti    

quando le offese ti rafforzano e non ti feriscono insomma ti scivolano via

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in sottofondo Giorgio Gaber - Barbera e Champagne DALLA NUOVA  SARDEGNA   FACEBOOK Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo.  Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne. L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il  proprietario pensava al da farsi. Finalmente il contadino prese una decisione crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo. Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale dal pozzo. Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Il contadino alla fine guardò ve

cosa è la felicità ? e che rumore fa ?

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Dalla  bacheca di Alessandra Vasa   E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose. Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi... La felicità non e' quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,... non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari..., la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose.... ...e impari che il profumo del caffé al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per senti

basta devo smettere di vedere l'erba del vicino sempre più verde

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 ho deciso d'estendere  dopo avwer  ascoltato queste parole    di continuare   il mio viaggio interiore    a me  questo articolo  riportato  qui sotto  tratto  da    blog.donnamoderna.com/sessoeluna/2012   pur  continuando  a    vivere    cosi   insomma a cercare una via di mezzo tra me stesso e gli altri \ il mondo che mi circonda Il detto “L’erba del vicino è sempre più verde” ha del vero anche quando si parla di relazioni di coppia. Ci troviamo infatti spesso a pensare che  quello che fanno o hanno le altre coppie sia sempre migliore.  Oppure che le scelte che prendiamo come coppia  siano sempre le peggiori , invece di tirare fuori il meglio dalle scelte fatte. Quante volte ci ritroviamo a stare fuori con gli amici più a lungo di quanto vorremmo solo perché pensiamo che una volta andati via accada qualcosa di straordinario che noi perderemmo. O ci ritroviamo a spendere interi pomeriggi controllando le e-mail, twitter o facebook per la disperata ricerc

come affrontare la crisi ed essere felici

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Gli europei (  ed   tutti i paesi  del Nord   del  mondo  ) avevano perso  salvo alcune comunita  di persone   considerate matte   e\o stravanganti  come :                                                   il matto di  Francesco  Guccini                                                               un matto di de  andrè                                                                        i matti di de gregori il senso dell'essenziale  (  proprio come   questa  l'altra  canzone  de Modena  city Ramblers  ) , ma la crisi ce lo farà riscoprire. Peccato che ci sia bisogno di questo per ritrovare il gusto della semplicità ecco come  fanno  a vivere  conn 1000 € al mese   da  http://www.presseurop.eu/it/ tendenze e costume  Spagna Viva la vita low cost 9 gennaio 2012 El País Madrid                                          Un supermercato Dia a Valenci

Walt Whitman, A uno sconosciuto, letto da Mimmo Pelini

qui  altre poesie  e altre  letture  di  W.Whitman  da  http://tinyurl.com/nqeysq

Nella città di Holden

E' nel tempo degli ideali andati a male. Nella città di Holden. Che si raschia il barile. E' durante la notte che si pensa al giorno. Ma quello che da lontano è un punto, da vicino può diventare qualsiasi enorme oggetto, dipende dalla distanza. O dal tempo trascorso. In questo caso. Lei vede solo l'ombra, allungata dal lampione, di Betty Friedan. Così, però, i capelli son diventati serpenti. E le gambe, stuzzicadenti. E spine, le dita. Le immagini deformate non piacciono a nessuno. Eppure, forse per salvare la paura di cambiare, non alza gli occhi dall'asfalto per scoprire l'immagine reale di quella donna. Le immagini deformate non piacciono a nessuno. Tanto meno a lei che è così affaccendata nello scegliere la posizione giusta per partire. Non perde tempo quindi, deve pur sempre tornare a combattere la propria battaglia personale contro lei, che le somiglia. Contro loro, le altre migliaia di identità messe sotto chiave da scatole luminose. E esempi di finto orgogli

Perchè siamo insoddisfatti?

perchè oggi come oggi le persone, pur avendo una grande disponibilità di beni materiali, si sentono insoddisfatte? Da cosa dipende secondo voi questa grande impressione di malessere, infelicità e solitudine che sembrano avere tutti? Molti dicono che è perchè siamo viziati ma io non concordo. Cosa ci manca per essere felici?   Dì la tua su http://ilmondochevorrei.forumfree.net/?t=37167278

Hussein, da non credere!

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Ho puntato la sveglia alle 5,30 e sono stato fortunato. Così ho visto in diretta Jesse Jackson ascoltare Obama in silenzio, immobile, mentre le lacrime gli rigavano il volto. E sul quel viso c'era Martin Luther King, Angela Davis, Nelson Mandela. Ho seguito il discorso di McCain, dignitoso e rispettoso della contesa. Laggiù quando si perde non si invocano i brogli. Poi Obama. Già. E così mentre in Italia si faranno classi separate per bianchi e diversi dal bianco, negli Usa eleggono presidente un uomo nato a Honolulu da padre Kenyota, vissuto da piccolo in Indonesia. Che di nome fa Barack Hussein! Insomma una svolta epocale. E siccome al di là dei massimi sistemi si vive anche di piccole soddisfazioni, stamattina davanti al caffè ho immaginato il cattivo risveglio di Borghezio, Boso, Calderoli, Castelli, Bossi e compagnia. Gentaglia che siamo riusciti a mandare al governo del nostro paese. E il prode Gasparri che non si è risparmiato la cialtronata giornaliera (Al Qaeda sarà conten

LE TRASFORMAZIONI DI PICTOR

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LE TRASFORMAZIONI DI PICTOR  (Pictor's Verwandlungen, H. Hesse, 1922) Appena giunto in paradiso Pictor si trovò dinnanzi ad un albero che era insieme uomo e donna. Pictor salutò l'albero con riverenza e chiese: "Sei tu l'albero della vita?". Ma quando, invece dell'albero, volle rispondergli il serpente, egli si voltò e andò oltre. Era tutt'occhi, ogni cosa gli piaceva moltissimo. Sentiva chiaramente di trovarsi nella patria e alla fonte della vita. E di nuovo vide un albero, che era insieme sole e luna. Pictor chiese: "Sei tu l'albero della vita?". Il sole annuì e rise, la luna annui e sorrise. Fiori meravigliosi lo guardavano, con una moltitudine di colori e di luminosi sorrisi, con una moltitudine di occhi e di visi. Alcuni annuivano e ridevano, altri annuivano e sorridevano, altri non annuivano e non sorridevano: ebbri tacevano, in se stessi si perdevano, nel loro profumo si fondevano. Un fiore cantò la canzone del lilla, un