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ritornare piccoli sopravvivere e continuare il sogno Subcomandante Marcos: “Smetto di esistere. Non sono malato né morto

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di  Redazione Il Fatto Quotidiano  |  26   maggio 2014 A 20 anni dalla prima insurrezione che ha portato a conoscenza del mondo intero la lotta contro il liberismo messicano per tutelare gli indigeni del Chiapas, è proprio il suo primo soldato a segnare la fine di un’epoca. Figura misteriosa, controversa e abile nella comunicazione, è alla guida di Ezln dal 1983. E da oggi non sarà più il portavoce del movimento. "La mia immagine pubblica è diventata una distrazione. Il mio è stato un travestimento pubblicitario" Il passamontagna sempre calato sul volto, la pipa e la lotta per gli oppressi. Il Subcomandante Marcos, leader carismatico del movimento rivoluzionario in Chiapas, però non esiste più. “È stato un travestimento pubblicitario” dice l’uomo che è diventato una icona mediatica e un manifesto vivente di tutte le minoranze schiacciate dai capitalismi. “Il Don Chisciotte sta sempre al mio fianco. È il miglior libro che conosco di teoria politica” ri