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A 16 anni prende di nascosto l’auto della madre per fare gare di guida con gli amici da postare sui social . ma casal palocco non è servito a nulla ? ed i genitori che dicono ?

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sfogliando    le mie news su bing.com\  ho letto di un altro fatto come quello di Casal Palocco.i Poteva essere una tragedia anche questa ,. Meno male che I sedicenni di Giussano non hanno ammazzato nessuno forse per puro caso o fortuna. Di sicuro si sono molto divertiti: ridono e si preoccupano di non farsi fermare dai carabinieri. “Corri, corri nooo: qua ci sono i carabinieri”. Grandi autisti non sono, anzi, ma si aiutano tra loro: “Vai, vai che te le metto io le marce. Vai tranqui”, “Occhio, occhio! Le cambia lui le marce? No le cambio io” e ancora “Tu schiacci la frizione che te le metto io le marce” . Velocità? Un obbligo anche se la 500 non è una Lamborghini. “Corri, corri”, la freccia per una svolta è un disonore. Un “Oddio che stiamo facendo” seguito da una risata collettiva quasi d’orgoglio è agghiacciante. Ma la frase che sintetizza tutto secondo il  video   (  che     non pubblico  per  evitare   sensi  di ola  qualora  dei  ...    dovessero  emularlo   e  ci s

il mondo è impazzito ed la censura ed i divieti anacrostici non risolvono certo la cosa .

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colonna  sonora CCCP Fedeli alla linea - Morire Articolo 31 - Fotti la censura Come  dicevo  sia  nei post  precedenti    in cui parlavo del fenomeno  SquidGame   (    I   II   )   sia   nel titolo  del post   : i  divieti  ,  le  censure  , ecc.    oggi  con la nuova  rivoluzione  digitale  e  con  il  facilissimo accesso alle  tecnologie  (   brutto vezzo   di  padrini  , genitori  di regalare e  comprare   :  smartphone , tablet , iPod , ecc. ai figli o nipoti fin dalle elementari ) dove tutti minori compresi accedono a tali contenuti servono ben poco e risultano vista la facilità con cui vengono dribblati ed elusi a ben poco ed addirittura il famoso \ famigerato Facebook pur di guadagnare con la pubblicità diffonde e alimenta l'odio come dice l'articolo di  repubblica     del  30\10\2021   intervista aWalter Quattrociocchi,  capo del Center of Data Science and Complexity for Society (Cdsc) dell’università La Sapienza di Roma. È uno dei ricercatori europei più importanti nel

Blue Whale, un "virus " nato in rete alimentato dai media

http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2017/05/31/news/pavia-dona-un-rene-e-una-nuova-vita-al-marito-1.15419896?ref=fbfci Paolo Attivissimo, giornalista informatico, spiega il fenomeno del Blue Whale, il presunto “gioco del suicidio” che sta spaventando le famiglie italiane. Consisterebbe in una sfida in 50 passi, tra cui atti di autolesionismo, sotto la guida di un “curatore”: l’atto finale dovrebbe essere la morte. Molti esperti della rete sono scettici su origine e natura del fenomeno,  ma è necessario stare in guardia. “A furia di parlarne si è creato il mito e se le persone ci credono diventa vero”, avverte Attivissimo  (intervista di Maria Rosa Tomasello, video a cura di Andrea Scutellà )