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UN TIMIDO ELOGIO DELLA PAROLACCIA, CON RISPETTO PARLANDO

finalmente  qualcuno , vedere articolo sotto  , che mi capisce ed  è d'accordo con me   .  da  http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/2013/07/25/ In queste ore ho appena finito di leggere un interessante pamphlet sui nuovi codici della comunicazione, che riserva un intero capitolo all’elogio della parolaccia. Confesso un approccio preconcetto ( ), entrato in una crisi non ancora risolta dopo la lettura. L’approccio dell’autore è completamente ribaltato: “La potenza comunicativa della parolaccia e la sua diffusione in ogni ambito sociale, culturale e professionale – pur condannabile dal punto di vista delle buone maniere – meritano un qualche impegno di analisi”.  E’ qui che si avvia un percorso così tortuosamente logico da essere capace di far saltare in aria ogni granitica certezza. Proviamo (è la prima provocazione) a “desemantizzare” la parolaccia? Se la spogliamo del ruolo di significato riferito a un vero e proprio significante (si fa l’esempio dell’intercalare, molto sa