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Visualizzazione dei post con l'etichetta donne

8 marzo le donne migrati fuga dalla disperazione e riscatto , mi licenzi riapro con una cooperartiva e riassumo parte dei colleghi , non emigro ma lottto qui e lavoro qui

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http://iltirreno.gelocal.it/italia-mondo/ del 7\3\2017 8 marzo, Emma Bonino e le donne migranti: fuga e riscatto Agitu, Princess e Habiba sul palco insieme alla leader dei Radicali italiani a raccontare la potenza delle donne migranti che riescono a emergere. L'ex ministra: "Dobbiamo cambiare la Bossi-Fini per permettere alle irregolari di regolarizzarsi"di Andrea Scutellà Emma Bonino e le donne migranti ROMA. Agitu è fuggita da un regime che espropriava la terra ai pastori nomadi e ora produce un formaggio di capra biologico in Trentino. Princess è stata costretta a prostituirsi dai suoi connazionali trafficanti, si è ribellata e oggi aiuta le donne come lei a sottrarsi dal giogo dei “magnaccia”. Habiba è scappata dalla guerra ed è diventata mediatrice culturale per aiutare i rifugiati. 8 marzo, Emma Bonino: "Diamo voce alle donne migranti" La leader dei Radicali italiani a margine della conferenza stampa "Donne anche noi.

Un libro per combattere l’omofobia e la violenza sulle donne

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"Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne" di Cristian A. Porcino Ferrara  è un saggio ben strutturato e, come sempre, scritto bene. Inoltre c'è l'elemento della novità: nessuno ha trattato due temi così delicati e importanti attraverso l'analisi dei testi di celebri canzoni. Porcino Ferrara, filosofo e scrittore indipendente, ha creduto fortemente nell'uscita del libro nonostante i diversi apprezzamenti ricevuti da editori non disposti, però, ad investire economicamente su di un libro che si occupa dei cosiddetti “perduti della storia” (definizione racchiusa nella prefazione di D. Tuscano). Una scelta vittoriosa, quella del nostro autore, se pensiamo che il libro ha ottenuto anche il plauso della senatrice Monica Cirinnà. L'autore ricostruisce le vicende storiche che si celano dietro la tardiva emancipazione dell'universo femminile a causa di una società maschilista e aggressiva, spalleggiata, quasi sempre, dai rappresentanti re

Con lo chef Bottura il Parmigiano Reggiano servito ai poveri di Rio ., Irma testa prima pugile italiana a salire sul ring delle Olimpiadi . Anna Korakaki festeggia con i rifugiati e non con la crema dello sport

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Irma Testa, la prima pugile italiana a salire sul ring delle Olimpiadi - via La Città di Salerno http://bit.ly/2aRjr9J height=180" width="320" height="207" frameborder="0" scrolling="no">   da   gazzetta  di reggio del    11\8\2016 Con lo chef Bottura il Parmigiano Reggiano servito ai poveri di Rio Il cuoco stellato tramite “Food for Soul” e Gastromotiva ha aperto “RefettoRio”, dove serve pasti gratuiti ai più bisognosi durante le Olimpiadi e le Paralimpiadi recuperando le eccedenze prodotte dal villaggio olimpico 11 agosto 2016 Lo chef Massimo Bottura REGGIO EMILIA. Dopo il buon esito dell'esperienza vissuta all'Expo di Milano con il Refettorio Ambrosiano (un teatro alla periferia di Milano trasformato in mensa per i poveri), il Consorz

Lei è Zineb El-Rhazoui Un anno fa è sopravvissuta all’attentato di Charlie Hebdo, oggi Isis la minaccia

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a mente fredda   , dopo aver  lasciato sfogare  le  celebrazioni ufficiali    ed  a senso unico   ,  vi voglio parlare    e  lo faccio tramite  questo bellissimo articolo  di  quella ch'era   (  ora  è  left  )   la  rivista   http://www.left.it/   SIMONA MAGGIORELLI   GENNAIO 4TH, 2016     0     PRIMO PIANO ,  RIVISTA Vi riproponiamo l’intervista apparsa su  Left n. 11  a  Zineb El Rhazoui  a tre mesi dalla strage nella redazione parigina di  Charlie Hebdo . In un dialogo con Left la scrittrice e giornalista della rivista satirica,  ancora oggi minacciata da Daesh , si racconta:  «Dal 7 gennaio la mia vita è letteralmente esplosa»  e ci fa capire il  senso della nuova copertina del numero speciale del settimanale che verrà pubblicato il prossimo 6 gennaio , esattamente un anno dopo quel giorno che «cambiò tutto». Arriva un quarto d’ora prima all’appuntamento. È scortata da alcuni agenti. Niente perquisizioni o formalità. Ma per tutto il tempo dell’intervista le

vinciamo i pregiudizi e li stereotipi . Anche il velo ( non quello integrale, non il burka ma quello simile alle nostre donne e del sud d'italia ) riguarda la libertà di scelta individuale. la storia di la studentessa londinese musulmana Hanna Yusuf.

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Come dal titolo questa è la risposta a chi dice che il velo da intendersi quello classico ovvero il << hijab il normale foulard che copre i capelli e il collo della donna, lasciando scoperto il viso [...] >> da https://it.wikipedia.org/wiki/Tipi_di_velo_islamico e non il burka e gli altri da intendersi ( io lo intendo cosi ) una interpretazione fondamentalista e capziosa del corano in quanto  sempre  secondo wikipedia  e ad  altri studi   sull'islam    nel  Corano  la parola venga utilizzata in maniera generica, oggi è diffusa per indicare la copertura minima prevista dalla shari'a per l'uomo e soprattutto per la donna musulmana. Questa copertura prevede non solo che la donna veli il proprio capo (nascondendo fronte, orecchie, nuca e capelli), ma anche che indossi un vestito lungo e largo, in modo da celare le forme del corpo. esso  può essere  una scelta    femminista   e non tutte le donne che indossano il velo sono costrette a farlo  come  , dice la stu