i soliti idioti che attaccano o criticano “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare zero calcare solo perchè parla romano e non sulla sostanza
Che ci crediate o meno, c’è chi è riuscito nell’impresa di criticare “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare perché - udite - “è troppo romanesco”. Che è un po’ come criticare Troisi perché parla in napoletano o Montalbano per il dialetto siciliano o la serie la paranza dei bambini o Gomorra di Saviano Significa , come giustamente fa notare Lorenzo Tosa , non aver mai aperto neanche per sbaglio una graphic novel di Zerocalcare negli ultimi 10 anni, ignorare il senso delle radici e delle origini nel vocabolario intimo dell’autore. Il romanesco, nell’universo di Michele, non è pigrizia, sciatteria o esercizio di stile. È la chiave di tutto. È lo stargate che connette la camera di un post adolescente di Rebibbia a un esperimento di democrazia sotto le bombe di Kobane, un triangolo isoscele alla paranoia esistenziale. Allora cari intellettualoni \ radical chic dovreste lamentarvi di : tutta la letteratura italiana post unitaria che usa molto i