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Tony Marino ha suonato negli alberghi di lusso “Vida loca”d’un sassofonista d’hotel

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Incollato al suo sax  negli hotel extra lusso di mezzo mondo,Tony Marino ha incrociato grandi  e grandissimi dello spettacolo. Da Buenos Aires a Porto Cervo, dalla Costa d’Avorio a Città del Messico,è stato un collezionista d’avventure e di donne (intese come inevitabile appendice dei recital). Oggi, a ottant’anni compiuti, abita a Olbia e continua a suonare: «Sanno dove sto di casa, io non  vado a bussare». Ricordi  travolgenti dalle serate in Costa Smeralda, compresa la scoperta dei rubinetti d’oro a bordo di uno yacht. Grandi feste private,mance stratosferiche e mai una storia che sia andata oltre  la fine della notte. Se li è visti sfilare tutti sotto gli occhi, i  colleghi ricchi e famosi: Gilbert Becaud, Ray Charles,Ella Fitzgerald.E la volta di Zsa Zsa Gabor ? Indimenticabile, quella. Il direttore d’albergo l’aveva chiamato: vieni a suonare in camera mia.Mai e poi mai si sarebbe aspettato di trovarsela lì,sotto ospitalissime lenzuola. La vita di cantante d’hotel

oltre il nuoto , il canottaggio , adesso anche l'atletica ? ma che ..... sto succedendo stanno prevalendo le armi ?

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 dovremo ricominciare  da capo  se  vogliamo riprenderci sport  in cui   eravamo  eccelsi  e  (  fncl ai miei dettrattori   via@  ) e non essere  ricordati solo  ,  sport  per altro eccelsi e degni di rispetto  anche se  veicolo ( poi  ovviamente dipende  dalle persone  ) di una cultura  guerriera   e guerrafondaia   , per  sport  d'armi  .  Leggendo questo articolo   tratto da http://www.repubblica.it/speciali/olimpiadi/londra2012/  che   riporto  qui sotto   Fidal, fallimento da 15 milioni Il caso Schwarzer è solo l'ultimo episodio negativo per una federazione che da anni non produce più atleti di valore. Eppure i finanziamenti non mancano dall'inviato ENRICO SISTI LONDRA -   Giochi sì, ma proibiti, squallidi. Quello che colpisce è lo stupore. Quello che emerge è la disperazione. Che pena tutta questa storia. Il numero uno dell'atletica italiana, l'unica ragionevole speranza che avevamo (se Donato non ci smentisce) di conquistare un'oro nell&