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· Ed i boss ordinarono “fate a pezzi la straniera”.... Pochi conoscono la ragazza nella foto: lei è Rossella Casini, toscana di Firenze ed oggi è il suo compleanno. È stata uccisa dalla ‘ndrangheta che diede l’ordine di “farla a pezzi”.

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ringrazio l'amica  Maria Patanè  per  avermi      fatto  ricordare  questa  storia   · Ed i boss ordinarono “fate a pezzi la straniera”.... Pochi conoscono la ragazza nella foto: lei è Rossella Casini, toscana di Firenze ed oggi è il suo compleanno. È stata uccisa dalla ‘ndrangheta che diede l’ordine di “farla a pezzi”. Di Rosella Casini non si conosce con certezza né il giorno né l’anno della morte. Era una ragazza di soli 25 anni che si innamorò senza saperlo, a Firenze, di un giovane studente calabrese, Francesco Frisina che era un rampollo della ‘ndrangheta. Dopo qualche mese Frisina convinse Rossella a trascorrere l’estate a casa dei suoi genitori, per farle conoscere la Calabria. Rossella accettò. Quello che accadde fu incredibile: durante quella “vacanza” fu ucciso il padre di Frisina, Domenico, da due killer della ‘ndrangheta. Quello fu il momento in cui la vita di Rossella cambiò radicalmente. Si rese conto di aver assistito ad un omicidio di mafia, ma era così inn

cosa passa per la testa di un femminicida di ®© ❤ Madre Terra e amici di ❤ Roberta Broccia

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Le  donne    in questo  caso    riesco  ad  esprimere   meglio    le loro  emozioni      davanti  a  simili fatti  .  Ecco quindi  che ammutolito  riporto   il post  ( eccetto il titolo     che  è  mio )     di  un mio utente    Facebook      ❤ Madre Terra e amici di ❤ Roberta Broccia Preferiti    ·  58 m    ·  Era di origini sarde Elisa Mulas, la madre uccisa a Sassuolo assieme ai suoi due bambini e sua madre e null'altro sono riuscito a trovare su di lei nei maggiori mezzi di informazione. Di lei si sa che si era separata una prima volta da un marito con cui aveva avuto una ragazzina oggi 11enne, un marito poi che era stato denunciato per violenza domestica. Poi l'incontro col nuovo compagno di origini tunisine, da cui erano nati due figli, uno di 5 e l'altro di 3. La domanda che ci facciamo tutti è cosa può spingere un uomo a commettere quattro delitti uno dietro l'altro, contro una donna che era anche mamma, contro due anime innocenti senza colpa, sangue del suo sa

I social media e l’amplificazione del reale

 da  http://www.sanpotitonews.it/i-social-media-e-lamplificazione-del-reale/ admin il 19 gennaio 2016 in Politica da Guendalina a Sandulli, la politica si fa in anonimo, come dire, “mi vergogno di ciò che dico e di ciò che penso e non posso prestare la mia faccia ai miei pensieri” La tecnologia e la comunicazione hanno cambiato profondamente la vita quotidiana di tutti noi. L’altro giorno parlando della situazione sampotitese un amico sosteneva che oggi la politica si fa tutti i giorni, anche perché i social media fanno talmente parte del nostro quotidiano, che qualunque affermazione o frase o citazione fatta nel mondo reale o in quello virtuale ha un poderoso impatto anche nell’altro, con effetti sia positivi, sia negativi. È una frase che mi ha fatto molto riflettere, considerando anche i numeri straordinari di lettori che abbiamo raggiunto col nostro giornale; questa non vuole essere un’autocelebrazione, ma se i nostri contatti unici sono più di centomila, continuando a crescere,

l'ingegnere e la vite

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da   http://perleepirla.blogspot.it/

SFATIAMO IL MITO dei ricercatori validissimi costretti ad emigrare. esistono anche gli imbeccilli

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  storia  tratta  da   http://www.agoravox.it   per  mezzo   della stessa  autrice   che  è anche propietaria del sito   http://www.inpuntadicapezzolo.it/ La storia di Gigione, il ricercatore scarsone Si parla sempre di ricercatori validissimi costretti ad emigrare. Delle loro difficoltà, in un Paese che non li comprende. Ma esiste un numero considerevole di storie ben diverse. Storie di scarsoni, non raccomandati, che ottengono riconoscimento (e successo) grazie alla retorica dello "stato che umilia la ricerca" e dell'incapacità di giornalisti e persone comuni di rendersi conto del loro reale (scarso) valore. La statistica ha il compito di quantificare numericamente i casi, i media quello di raccontare entrambi i tipi di storie. Perché assolutamente non bisogna trasmettere alla gente comune un'immagine idealizzata della realtà. Ecco la storia di Gigione (nome di fantasia): non bravo, non raccomandato, emigrato e poi rientrato in Italia grazie alle offert