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mi sa che siamo ritornando ancora di più ai tempi di nanneddu meu

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IL  post  d'oggi  , soprattutto per  noi  sardi  o   sardi  d'oltre mare  o  sardi acquisiti     dovrebbe  è sintgetizzabile  ed  posso   se   vogliono  evitarlo  d  leggello   .  da   questa  poesia    po trasformata  in canzone     tradizionale  rappresentata    qui in due  versioni  una classica   ed  una   moderna     che  con il testo qui  la  traduzione    descrive benissimo   la  situazione    non  solo  della mia isola  ma   della  nostra  amata  \  odiata    italia  Nanneddu meu su mundu est gai, a sicut erat non torrat mai. infamidades e carestias; Semus in tempos de tirannias, gridende forte "cherimus pane". commo sos populos cascan che canes Famidos nois semus pappande terra ch'a fangu, torrat su poveru pane e castanza, terra cun lande; senz'alimentu, senza ricoveru. Semus sididos, issa funtana Cussas banderas numeru trinta de binu bonu mudana tinta; appena mortas cussas banderas non pius s'osse

COSE DA VEDERE IN SARDEGNA: REBECCU, IL PAESE FANTASMA

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da http://sardegnaremix.com Rebeccu è una frazione del comune di Bonorva, in  provincia di Sassari  da cui dista circa sei chilometri. Il centro abitato è situato a metà del costone del monte Cuccuru de Pischinas, a circa 408 metri di altezza, quasi a dominare dall’alto la piana di Santa Lucia In passato, durant e l’epoca giudicale,Rebeccu fu un centro importante del Meilogu, poi pestilenze e carestie ne causarono la decadenza. Oggi fa parte di quei suggestivi luoghi abbandonati della Sardegna ma ricchi di fascino: antico, misterioso, disabitato … e con una maledizione che lo condanna in eterno.Rebeccu è un paese che si può definire fantasma. O quasi, visto che un abitante c’è ancora. Uno solo, però Un paese che venne maledetto, secondo una  leggenda , quella delle trenta case, lanciata dalla principessa Donoria, figlia del Re Beccu, che viveva nel castello, cacciata dal paese perché ritenuta una strega. Dopo aver lanciato la maledizione secondo cui il paese non avreb