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Visualizzazione dei post con l'etichetta ciclismo

chi lo ha detto che il teatro dev'essere solo al chiuso ? l'esecuzione dell'opera : a perdifiato la storia di alfonsina strada la prima donna che corse il giro d'italia di michele vargiu

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 da leggere  prima  del post   Alfonsina Strada - Wikipedia  e     suoi  collegamenti esterni Alfonsina Strada, pioniera del ciclismo femminile italiano | Elle Bellissimo lo spettacolo  "  perdifiato . l'incredibile  vita  di Alfonsina  l'unica  donna  a correre  il giro  d'italia  "  monologo  di  Michele  vargiu  .  Tenuto ieri  a tempio pausania   ( vedere foto    sotto   al  centro )     nel  giardino  del  ex  liceo   degli scolopi    , ora  biblioteca  comunale .  Inizialmente   il monologo  sembrava raccontare una storia  sui miti del ciclismo maschile . Ma poiall'improvviso   ,  evidentemente  fungeva  d'introduzione  \  premessa    per   spiegare   di  come mai  ancora  oggi   la  figura  ed il gesto  di Alfosina    passano    in secondo piano nell'esaltazione  e nel tifo  popolare . La Storia  raccontata     nello  spettacolo  è una   storia   sportiva  italiana poco  nota ed offuscata   dai racconti nazionali quasi ( ne avevo parlato suo tem

Il velo di Safiya al Sayegh batte (in volata) i pregiudizi

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    dal  venderdi    di repubblica  del 2\9\2022   Al Sayegh è la prima emiratina nel ciclismo di vertice. Gareggia coprendo capo, braccia e gambe: "È un mio diritto. Ogni donna deve essere libera di scegliere" Safiya al Sayegh (a sinistra) è con alcune compagne dell’ Uae Team . La ciclista di Dubai è nata il 23 settembre del 2001. Quest’anno ha vinto il  Campionato nazionale degli Emirati Arabi  in linea e a cronometro  (Manuela Heres)   Safiya indossa il velo e corre in bicicletta. È nata a Dubai tre anni e due giorni dopo il suo idolo Tadej Pogacar e negli Emirati è già un mito e un esempio.  Safiya al Sayegh è la prima donna araba nel ciclismo di vertice . Indossa l'hijab sotto il casco e corre con braccia e gambe coperte, cerca la Mecca con lo sguardo e prega prima e dopo l'arrivo. Sorride molto a chi le chiede "perché proprio il ciclismo?", "perché no?" risponde lei, con naturalezza, facendosi grande nelle sue piccole spalle. Perché no, in ef

può una eventuale condanna per diffamazione far riaprire il caso di giovanni Ianelli una vicenda archiviata troppo in fretta nonostante prove schiaccianti ?

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 Leggi  prima   https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/06/giovanni-iannelli-aggiornamento-una.html il più importante  che  parla della scandolosa  archiviazione  https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/06/e-inaccettabile-la-vicenda-di-giovanni.html https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/06/ingiustizie-ed-insabbiamenti-italiani.html l'inizio  della    storia  Breve  sunto    per  chi  non  avesse  letto i  post  precedenti o  gli avesse  dimenticati  di  cui  trova    sopra  gli url   dei miei   post  precedenti    da   https://ilquotidianoditalia.it/cronaca/un-giusto-processo-per-la-morte-di-giovanni-iannelli/ Il giovane corridore pratese Giovanni Iannelli è stato ricordato, sabato 16 luglio, durante l’iniziativa ‘Pedalando in sicurezza’ che da piazza del Duomo a Prato è terminata davanti al murales di Carmignano, dedicato proprio al ciclista che viene sempre menzionato da tutti con grande affetto e stima, perché era un ragazzo esemplare e rispetto

GIOVANNI IANNELLI AGGIORNAMENTO . UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA NON UNA TRAGICA FATALITA'.L'ARCHIVIAZIONE E'UNA VERA E PROPRIA VERGOGNA NAZiONALE CHE SI STA COMPIENDO SULLA PELLE DI UN RAGAZZO ESEMPLARE, DI UN CORRIDORE ESEMPLARE DI 22 ANNI.

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 pintate precedenti https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/06/ingiustizie-ed-insabbiamenti-italiani.html https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2022/06/e-inaccettabile-la-vicenda-di-giovanni.html nei post predenti  (  trovat  ad inizio  post  gli url )   m'ero scordato  di scrivere  che  sulla  vicenda   e  cadutas    in  manieraincresciosa   e  vergognosa  l'archiviazione giudiziaria .  Infatti  chiaccherando Carlo   il padre  di Giovanni  ho  appreso che le  ultime notizie  riguardanti  la  vicenda , il modocon cui  s'è arrivati all'archiviazione  ,   sono ancora   più torbide ed   più inquietante  ma  soprattutto  ancora  più crude  di quelle  raccontate    nei due post  precedenti    . Sono   talmente basito ed  schifato   da non trovare  la  lucidità  per  raccontarlo  . Lascio quindi   che sia  lui  a farlo meglio di me pubblicando con  il suo consenso   la nostra  conversazione Giovanni Iannelli in maglia azzurra                   alla Roubaix ju

ingiustizie ed insabbiamenti italiani . il caso del giovane ciclista di Giovanni Ianelli

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 Oggi  raccontero  dopo  quella   dell'Alpino Angelo Garro    (  ne  ho parlato  qui   su  queste pagine  )    una delle   tante  storie  di ingiustizia  italiane  . Una  storia   da  non raccontare  ,  da fa passare  sotto  silenzio  .  Infatti  gli amici  dei politici   in essa  coinvolti  non replicano  in maniera  da  far  passare il  padre   che lotta  per avere giustizia  come  un  polemico ed  un folle solitario  che parla male    in modo che su d'essa  cada  l'oblio  .Giovanni  Ianelli     era  un giovane corridore di 22 anni d’età, morto a 144 metri dal traguardo   \ dalla linea di arrivo, a causa ed in conseguenza dell’evento occorso, durante la volata finale a ranghi compatti, della corsa ciclistica svoltasi il 5 Ottobre 2019 a Molino dei Torti in Provincia di Alessandria. Inizialmente   sembra  , come spesso succede  in gare  ciclistiche  anche nazionali ed  internazionali un banale  incidente  . ma  vedendo  sia il  video amatoriale   gentilmente  inviatomi   

quando l'ideologia rovina tutto Il “caso Magni”: da Valibona alla maglia rosa La “scelta sbagliata” del campione di ciclismo, ripudiato nell'Italia divisa.

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da http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2018/05/01  Il “caso Magni”: da Valibona alla maglia rosa La “scelta sbagliata” del campione di ciclismo, ripudiato nell'Italia divisa. Ora il volume di Walter Bernardi fa chiarezza sulla sua figura e sulla battaglia del 1944 tra fascisti e partigiani sui monti intorno a Prato. A 70 anni dalla prima vittoria del ciclista vaianese al Giro di Paolo Toccafondi Una celebre immagine, esempio della proverbiale tempra di Magni: nonostante la clavicola fratturata, prosegue la corsa e si regge al manubrio tenendo in bocca un pezzo di gomma PRATO. Il rosa della maglia di leader del Giro d’Italia, sogno di ogni ciclista, il nero delle camicie dei fascisti, il rosso delle bandiere comuniste e dei fazzoletti dei partigiani. Si potrebbe raccontare anche attraverso i colori la storia di Fiorenzo Magni, il “terzo uomo” degli anni d’oro del ciclismo italiano, l’unico in grado di inserirsi nel dominio dei campionissimi Coppi e Bartali ritagliandosi un

2 gennaio 1960, muore Fausto Coppi per una diagnosi sbagliata. di Fiorenzo Caterini di sardegnablogger

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Di solito non credo alle coincidenze , ma a volte esse ci sono . Qualche giorno fa su queste pagine ( http://bit.ly/1SqvUl0 ) avevo riportato la notizia che la a Castellania, trovata la bici dell’ultima corsa di Coppi Scoperta da un appassionato a Milano, esposta durante le celebrazioni di sabato. Realizzata da Fiorello Masi nel 1959, usata dal Campionissimo al Trofeo Baracchi ebbene leggo su http://www.sardegnablogger.it /   oppure anche   https://www.facebook.com/Sardegnablogger un bellissimo network sardo che GEN 2, 2016   Fiorenzo Caterini L’Italia, era con il fiato sospeso. Le notizie del malore di Fausto Coppi rimbalzavano tra la radio e i giornali. Da qualche giorno la febbre del “Campionissimo” non accennava a diminuire. Papà, chi era più forte, Coppi o Bartali? Coppi, Coppi ci aveva una roba in più di tutti, che neppure Merckx. E si che Merckx, il Cannibale, ha vinto tanto, era un mostro. Ma Coppi ci aveva una grandezza dentro, una p