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[ primo giorno senza mondiali ] Radice o Seme ?

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  Cercando     di mantenere  quanto ho  detto   nel post    : << [ Anteprima ] Io personalmente   poi  gli altri  utenti facciano  come credano    non parlero   o  almeno ci provo   dei  mondiali  di calcio  del Qatar   >>  e  nella  prima  giornata   senza  mondiali     ne  approfitto per   farmi un  po'  di auto  analisi    ed  condividere  con  voi  il mi  dubbio     espresso  nel  titolo di  questo  post  . Inizialmente  influenzato  sia   dai dischi  : 1) Le radici e le ali dei Gang   .,  2)  radici    di Guccini   ed  altre  letture  di libri   e racconti  familiari appartenenti alle ideologie  della  guerra  fredda  (   comunismo liberale  e   marxista ,   fascismo , cattolicesimo  sia quello pre  conclio  vaticano  II   sia  quello post   concilio  )  ma    la ecisoione  \ l'arrivo  è stato  autonmamente  mio  optai per  le radici    . Qualche    anno dopo  ,  non ricordo se un libro  o intervista  di Melissa  Panariello ( la  famosa      di cento  col

Il parigino che divenne Gristolu di Gavoi

conoscevo già in parte questa storia in quanto  la persona  in questione insegna   francese  ala facoltà di lingue  di Sassari   e ne  avevo sentito parlare in una  trasmissione rai  ( non ricordo se meditteraneo  o pass partout  ) dall'unione sarda  del 23\6\2013 Cambiare nome a qualcuno non è una cosa piccola: significa riconoscere un'essenza della sua personalità che non era compresa nel battesimo originario. Per questo mettere a qualcuno un nomignolo affettuoso o un malevolo soprannome è una confidenza che si possono permettere solo gli amici e i nemici, facce contrapposte della stessa intimità. Questo rapporto con i nomi è un retaggio di antiche civiltà convinte che nei nomi risiedesse l'essenza dell'anima delle persone e che il nome vero dovesse essere svelato agli amici e nascosto agli avversari. Avere due nomi, uno segreto e uno pubblico, era una cosa comune.Oggi di questa sacralità rimane poco, ma Christophe Thibaudeau quel poco sa cos'è. Il suo

è necessario un nuovo concilio di trento ? la chiesa allo sbando .

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mi sa   che  quest'articolo  ha  ragione  è la stessa impressione   che  ho  avuto  anch'io ,ma  non riuscivo a trovare le parole per  dirlo . Quando questo bellissimo articolo mi  è venuto  incontro   IL CONCILIO DI TRENTO È FINITO. DOPO 5 SECOLI giugno 17, 2012 Corriere della Sera La Lettura 17 giugno 2012 Prospettive II problema non sono i corvi vaticani ma il ribaltamento delle pratiche devozionali Il Concilio di Trento è finito. Dopo 5 secoli Non regge più il modello organizzativo centralistico e parrocchiale definito nel ’500 Ora la Chiesa rischia di diventare una confederazione di movimenti in lotta tra loro di Marco Rizzi . . . Sarebbe un errore collocare le vicende rese pubbliche dai «corvi» vaticani sul ritmo breve della cronaca. Occorre misurarsi con i tempi lunghi propri della Chiesa cattolica; si assiste, infatti, all’esaurirsi del modello di chiesa elaborato dal Concilio di Trento alla metà del XVI secolo, che il Concilio Vaticano II ha cercato di aggior