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Ricorre al Tar dopo la bocciatura in prima elementare, sentenza dopo 13 anni ma lui ha finito gli studi

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concludiamo  questo  2023     coin  una  storia  tragico   comica   .  sul nostro  sistema  giudiziatrio italiano   e  su  cause  inutili  che  lo ingolfano    A mio avviso i genitori del bambino la cui vicenda è riportata sotto hanno sprecato tempo ed soldi oltre ad aver intasato il tribunale e far pagare al contribuente il loro risarcimento . In un paese serio dovrebbero oltre a migliore la giustizia ( 13 anni per una sentenza !!! ) si dovrebbe punire o impedire che si facciano cause inutili . Anch'io ho avuto dei problemi simili , anche se non sono stato bocciato , ma sempre rimandato , ma mica ho fatto ricorso a tribunali , sono andato aventi lo stesso fino ( anche se ci ho messo più anni anzichè laurearmi dopo 4 anni di corso anni o al massimo 5\6 mi sono laureato dopo 15 anni ) alla laurea . da   the  socialpost  del  31\12\2023 Vicenda incredibile a Civitanova Marche, in provincia di Macerata. I genitori di un bambino di 7 anni avevano fatto ricorso al Tar per la bocciatura

18 magistrati impegnati per il piccione ucciso Già sei gradi di giudizio per la vicenda del volatile colpito col fucile ad aria compressa da un lega

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Se oltre a lamentarci di quella  che ormai è diventata  una ciampanella\e    della  giustizia  italiana  , eviteremo di fare   come la storia  che riporto  li sotto ,  cause  per  questioni di lana  caprina o   quanto meno  di cercare  cavilli o azzeccagarbugli  anziché pur  di non  accettare regole e  pene  , forse la  giustizia    inizierà a migliorare  da  oknews  che  riporta  un articolo del corriere del sera  del 13\2\2015  di Giuseppe Guastella  Il                                      Tribunale di Milano(Fotogramma) Per quasi 5 anni 18 magistrati si sono occupati della morte di un piccione in un andirivieni di processi che è la dimostrazione lampante di come la giustizia italiana possa riuscire a perdere tempo pestando acqua in assurdi bizantinismi. E non è ancora finita. Tutto comincia il 6 giugno 2010 quando un avvocato di 50 anni si affaccia ad una finestra della sua villetta nella zona est di Milano e con un colpo di fucile ad aria compressa centra un