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Il caso - Il papà "ultras" a bordo campo: "Prendi un barcone e torna al tuo Paese !"

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Succede che sui campi dilettantistici e giovanili della Brianza, come di tutta Italia, ne vedi e soprattutto ne senti, davvero, di tutti i colori (e in questa vicenda è proprio il caso di sottolineare la parola “colori”...). Ma  c'è un limite a tutto . E quando senti qualcosa che va “oltre”, ti senti in dovere di denunciarlo. Per far riflettere un pochino, senza demagogia.Succede che in un sabato pomeriggio di primavera, su un campo della zona, ti fermi a vedere una  partita di Primi Calci 2008. Bambini di 8-9 anni.  La partita è normalmente combattuta.  Un papà “ultras”  della squadra di casa, peraltro molto noto al proprio gruppo di genitori e all'allenatore, manda in scena il consueto show: improperi, urla, critiche all'allenatore e ai bambini, incitamenti sguaiati e ordini al proprio figlio. Immarcabile. Ingestibile. A un certo punto, però, si supera:  “Prendi un barcone e torna al tuo paese!”. Diretto all'attaccante della squadra avversaria,  un bambino africano ,

il calcio malato di razzismo i tifosi sempre più imbecilli il caso vedovca scirea vhs ultra juventini e il caso della squadra multi etnica del casablanca che gioca nei campionati amatoriali dell’Uisp di Forlì

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dopo il caso   della  vedova  scirea - ultrà  Juventini repubblica  13 marzo 2014 TORINO - Una risposta durissima e delirante, inaccettabile nei toni e nella sostanza, per replicare a Mariella Scirea. Alla vedova del campione bianconero, che in settimana aveva condannato i cori razzisti che spesso si evano dalla curva intitolata a suo marito, minacciando di togliere alla Sud il nome, ha risposto il gruppo dei Drughi: con una lettera nella quale insultano la signora e affermano che dovrebbe essere lei a rinunciare al cognome Scirea. Poi, nei primi minuti della partita con la Fiorentina, allo Juventus Stadium, la curva Sud ha intonato il coro "Mariella Cavanna, la senti questa voce? La Juve siamo noi". Volutamente gli ultrà bianconeri hanno chiamato la signora Scirea con il nome da nubile, Cavanna. Nella lettera diffusa sul loro sito i Drughi attaccano Mariella Scirea sul piano personale ("varcò la soglia di Montecitorio grazie alla sua condizione di v