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Visualizzazione dei post con l'etichetta c'era una volta

Bongiovanni, la sfida dei figli Barbara e Andrea tra spartiti, vinili e cd: “Ora pure la classica si ascolta sul cellulare” ma io resisto

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  È sicuramente un’istituzione. Per la musica e la cultura, ma non solo. «E portarlo avanti per me è quasi un dovere», spiega  Barbara Bongiovanni , socia assieme al fratello  Andrea di Bongiovanni , negozio ed editore musicale fondato nel 1904.La data fa impressione.«Sì. La data ufficiale in realtà per mio padre era 1905, poi abbiamo trovato dei cataloghi datati 1904. Il mio bisnonno Francesco era arrivato a Bologna a fine Ottocento dalla Sicilia per il servizio militare, venne assunto in un negozio di musica che dopo un anno ha rilevato. Ha iniziato lui a pubblicare e vendere spartiti e ad affittare strumenti, conserviamo ancora il suo flauto. Il negozio si chiamava “Stabilimento musicale Francesco Bongiovanni” ed era sotto il Pavaglione, poi si è spostato in via Rizzoli e nel 2000 in via Ugo Bassi. È stato gestito da Francesco, poi Edoardo e Teresita negli anni della guerra. Mio padre Giancarlo dopo un periodo di lavoro in Agip si è dedicato al negozio continuando le edizioni musica

Botteghe storiche a sassari , Mangatia . Cento anni di vita passati tra mille bontà

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 da  la  nuova  saregna  del 17\7\2023

Sono sempre bei tempi la storia di Luigi Luini

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C’è un uomo che da 78 anni ogni notte si alza, accende il forno e fa felici tutti quelli che passano dal suo panificio. È Luigi Luini che domani compie 92 anni e che nella sua lunga vita ha visto Milano cambiare ma non ha mai perso la convinzione che “sono sempre bei tempi” ecco  la storia  di  questa  settimana    della  newsletters     altre storie     rubrica   di  Mario Calabresi «Una volta mi alzavo alle tre di notte per fare il pane. Adesso alle due sono già sveglio: passano gli anni e dormo sempre meno. Mi giro e rigiro nel letto ma non vedo l’ora di alzarmi. Alle cinque scendo, sono sempre il primo ad arrivare. Controllo che sia tutto a posto, che non manchi nessun ingrediente. E poi accendo il forno». Luigi Luini Domani, sabato primo luglio, Luigi Luini, professione panettiere, compie 92 anni. È un pezzo della storia di Milano, il suo negozio dietro il Duomo resiste dal 1949 e i suoi panzerotti sono famosi in tutto il mondo. Non esiste giorno in cui non ci sia la fila davanti

L’intuito del giornalista e la strage di piazza Fontana di Emiliano Morrone

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da  https://www.corrieredellacalabria.it/2023/01/28/lintuito-del-giornalista-e-la-strage-di-piazza-fontana/ Sabato, 28 Gennaio Ultimo aggiornamento alle 20:00 LA STORIA «L’intuito del giornalista e la strage di piazza Fontana» Questa è una bella storia di giornalismo sul posto, sul campo. Il caso, qualcuno parlerebbe di fortuna o di destino, ebbe un ruolo fondamentale. Ma l’intuito e la bravura personale fecero il resto…                                     di Emiliano Morrone Questa è una bella storia di giornalismo sul posto, sul campo. Il caso, qualcuno parlerebbe di fortuna o di destino, ebbe un ruolo fondamentale. Ma l’intuito e la bravura personale fecero il resto. La strage di piazza Fontana favorì la carriera di un giovane giornalista, proveniente da Cosenza. Ho tirato fuori questo ricordo di mio zio Luigi Morrone, detto Gino, che dopo quella strage diventò una firma di punta del quotidiano nazionale “Il Giorno”. Buona lettura. Milano, 12 dicembre 1969. Quel giorno ero di “cort

Pelé rifiutò 700 mila euro per ballare in tv. "Non posso, rappresento il calcio"

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questo aneddoto di Pele recentemente scomparso conferma  come ho  detto  in <<  morte di un campione  >> quanto fosse un grande anche al di fuori dal calcio SAN PAOLO — Non ha giocato in Italia, Pelé, nonostante un contratto pronto o quasi di Angelo Moratti. Ma avrebbe potuto venire qui per ballare. In tv, come il suo amico-rivale Diego Armando Maradona . L'idea era più che concreta. Risale a qualche anno fa, e per provare a realizzarla s'erano mossi intermediari calcistici e figure della televisione italiana. Ma andiamo con ordine. Pelé, 700 mila euro per ballare in tv Provate a immaginare: una notte danzante, sugli schermi italiani, con protagonista O Rei. Siamo alla fine del primo decennio degli Anni Duemila. Non è passato molto da quando Maradona ha incantato il pubblico italiano del sabato sera. Così, a qualcuno viene l'idea: perché non provarci anche con Pelé? Da quel momento parte la mediazione: due agenti sportivi coinvolti, un intermediario c

Gli sms? Cose superate. Roba da antiquari. - Giampaolo Cassita

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Gli sms? Cose superate. Roba da antiquari. Oggi si naviga con WhatsApp, Instagram, Messenger, tik tok, telegram ed altre piccole diavolerie. Mandare un sms è davvero molto “vintage”. Certo, roba vecchia, penseranno in molti. Ne è passato del tempo. Ma quanto? Esattamente 30 anni. Solo 30 anni. Il primo sms (acronimo di Short Message Service, in italiano servizio messaggi brevi) viene inviato il 3 dicembre del 1992 ed è un ingegnere britannico a scrivere sulla rete GSM Vodafone: “Merry Christmas”. Eppure, a pensarci bene, nel 1992 non possedevo neppure un cellulare che acquistai solo nel 1995: un gigantesco Nokia con tanto di antenna detraibile che faceva molto “James Bond”. Vivevo all’Asinara e il telefono cellulare era davvero una necessità e il suo avvento fu salutato con molta enfasi e felicità. Si poteva, davvero, comunicare tra una diramazione e l’altra senza passare per la radio. Era possibile, tramite telefono, raggiungere chiunque in qualsiasi momento. Poi, il mio numero 368 di

1924, così nacque lo scudetto: un affare di cuore Un unicum a livello europeo ed il libro il mio nome è scudetto di Marco impiglia ed Annalena Tappenier la prima donna a lavorare in una cava di marmo

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da  il fatto quotidiano del 25\52022   Per più di 75 anni è stato rigorosamente a sinistra. Era così importante cucirlo sul cuore che in due occasioni – quando le divise non avevano né sponsor, né marchi, né nomi stampati – per non sloggiare lo stemma del club (anch’esso da inserire preferibilmente là dove si mette la mano sul cuore) si trovarono soluzioni innovative: nel 1969 la Fiorentina, fresca del suo secondo titolo, cucì accanto al tricolore un giglio viola a mo’ di fiocco; il Torino, nel 1976, campione per la settima volta, il toro rampante granata ce lo volle impresso sopra come un tatuaggio. Fu la Lazio, dopo il secondo titolo vinto nel 2000, a spostarlo a destra, imitata l’anno dopo dai cugini della Roma (ma nelle stracittadine, si sa, è meglio non abusare dei titoli di parentela) l’anno seguente dopo il terzo trionfo. Sarà la Juventus (36 titoli), a metà anni 2000, a spostarlo a centro casacca. Ed è lì che lo si è visto più spesso negli ultimi 15-20 anni sulle maglie biancon

il paese dei giochi senza età Una ludoteca, dove anziani e bambini giocano insieme., C'era una volta "sali e tabacchi"., Tra monti, pecore e pastori: storia di un filo di lana

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 sempre  a proposito di  giochi  la  prima  storia    che  trovate   sotto   conferma  quanto    dicevo  nelprecedente  post  : <<  ludus in fabula Rivivere il passato attraverso i giochi , la storia all'Archeologa Monica Silvestri e all'artigiano Gualtiero Tumolo  >> Una ludoteca, anzi un Centro per la cultura ludica, dove anziani e bambini giocano insieme. A Finale Ligure un progetto per prevenire il disagio sociale. Divertendosi Da zero a 99 anni: il paese dei giochi senza età Una ludoteca, anzi un Centro per la cultura ludica, dove anziani e bambini giocano insieme. A Finale Ligure un progetto per prevenire il disagio sociale. Divertendosi di Giulia Destefanis C'era una volta "sali e tabacchi" Una storia d'Italia raccontata attraverso l'evoluzione della tabaccheria: a Roma apre un museo che spazia tra chinino e brillantina, schedine e monopolio di Stato Camilla Romana Bruno   Tra monti, pecore e pastori: storia di un filo di l

I cercatori di luoghi abbandonati: viaggio con gli esploratori urbani che visitano l'Italia dimenticata

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"Prendi solo fotografie e lascia solo impronte". La frase che ai più può sembrare senza logica per gli urbexer di tutta Italia è come un vero e proprio mantra: "Vuol dire che il luogo deve essere amato e rispettato e nulla va toccato o portato via". Questo  è quello    che    fanno  gli autori  di   https://ascosilasciti.com/it/ In sintesi da    https://ascosilasciti.com/it/chi-siamo/ ASCOSI LASCITI, IN “PAROLE POVERE” Il progetto Ascosi Lasciti nasce nel 2010, dall’occhio del regista ed autore TV Alessandro Tesei (fondatore). Il suo tema principale è l’abbandono di infrastrutture, trattato in tutti gli aspetti. Si sviluppa grazie al lavoro di squadra di un team ramificato sul territorio, coordinato da Davide Calloni (amministratore), e prende la sua forma finale grazie alla sinergia tra gli esperti web di Passionlab e Subwaylab. Nel 2020 il progetto si fa associazione culturale grazie all’impegno di Cristiano La Mantia (presidente) e dei soci fondatori (E. Bai, M.

Le elezioni finiscono 22 a 22, ora è caccia al “traditore” il caso di Rondanina ( GE ) uno dei paesi più piccoli d'italia

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  Le elezioni finiscono 22 a 22, ora ècaccia al “traditore”  I DUECANDIDATI SINDACO HANNO LO STESSO NUMERO DI VOTI: ORA DEVONO SCOVARE E CONVINCERE L’UNICA SCHEDA BIANCA Un pugno di case e il mini municipio Oggi  14 Oct 2021 Dall’inviato Andrea Greco Quarantaquattro voti divisi per due col resto di una scheda bianca. A Rondanina, il più piccolo Comune della Liguria, a mille metri di altezza e a mille curve da Genova, gli elettori si sono divisi tra i due candidati: 22 voti li ha presi l’ingegnere Gaetanino Tufaro, altrettanti l’ex vigile del fuoco Claudio Casazza. A fare da ago della bilancia l’unica scheda bianca, il 45 esimo voto rimasto in sospeso, a cui tutti in paese cercano di dare un volto: la posta in gioco è alta, domenica 16 i rondanelli (così si chiamano gli abitanti) dovranno andare a votare di nuovo e in caso di parità anche al ballottaggio la legge prevede che conquisti la carica di sindaco il più anziano tra i contendenti, in questo caso Tufaro. «Sono ottimista perché, c

25 aprile | La guerra delle partigiane, la Liberazione dimenticata. “Senza di noi la Resistenza sarebbe stata impossibile. Quella battaglia serviva anche per avere gli stessi diritti degli uomini. E non è finita

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da  questo  articolo  de   https://www.ilfattoquotidiano.it N.b   poiché  non capisco il perchè blogger non  legge il codice embed  dei video    li potete  trovare   sull'url  dell'articolo   Le combattenti furono 35mila, altre 20mila ebbero funzioni di supporto. E poi le migliaia di arrestate, torturate, condannate dai tribunali fascisti. Eppure il contributo delle donne nella battaglia per la libertà è stato a lungo lasciato ai margini del racconto. "Ci chiesero di non sfilare" ha raccontato tempo fa Lidia Menapace. Ilfatto.it ha intervistato 4 di loro: Mirella Alloisio, Francesca Laura Wronowski, Teresa Vergalli e Ida Valbonesi. Storie diverse, spirito comune: "La comunanza di sentimenti fra persone che non si conoscevano, ma che si riconoscevano come appartenenti alla stessa idea di umanità”   “Senza le donne non ci sarebbe stata la Resistenza . Abbiamo rischiato come gli uomini ma allora in tanti ci guardavano male. E i