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Seconda riflessione post blocco facebook: I morti famosi. di Leonardo Spartaco Luxemburg Boscani

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  Seconda riflessione post blocco facebook: I morti famosi. Semplicemente che sono nato e cresciuto in una famiglia di comunisti. Il più a destra era mio zio Piero , un ragazzo down che era democristiano e suo padre, Antoni Nigola , mio nonno , naturalmente, che era socialista. La mia famiglia mi ha insegnato una cosa, il rispetto anche per il nemico, per l' avversario soprattutto dinnanzi alla loro morte. Mi hanno insegnato loro e poi più avanti i miei compagni di lotta che la differenza tra noi e i fascisti e gli imperialisti o i militari golpisti, stava anche che questi brindavano alla morte del nemico come vittoria finale e noi comunisti e socialisti e anarchici al limite si brindava alla vittoria sul nemico e che inveire o insultare il cadavere del tuo nemico era barbarie, era populismo era rabbia "nazifascista" . Oggi leggere di compagni che brindano non al nemico da sconfiggere ma alla loro morte mi fa capire ancora di più che la sinistra che sta nascen

il coraggio di Raffaele Del Gaudio il ristoratore di Forcella e l'umiltà di Willy Gnonto rispetto a donnarumma

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Una grande notizia anzi due perchè la siua storia ne continene due insieme . Vi ricordate di Raffaele Del Gaudio, il ristoratore di Forcella che aveva denunciato quella paranza di ragazzini che l’avevano minacciato dopo aver investito (e mandato in coma) la moglie? Bene. Ieri, grazie alla sua coraggiosa denuncia, la Squadra mobile ha arrestato tre persone, tra cui anche il figlio di un boss di camorra. Tutti e tre finiti in manette con accuse che vanno da lesioni personali stradali alla violenza privata aggravata dalle modalità mafiose. La seconda è che lei, Veronica Carrasco, è ormai quasi guarita, dopo trenta giorni da incubo tra la vita e la morte, e si prepara a tornare a casa dall’ospedale. È la vittoria di Raffaele Del Gaudio, del suo coraggio, del suo profondo senso civico. È la dimostrazione che denunciare serve, che non bisogna mai piegarsi, anche quando tutto sembra inutile. Una grande lezione di civiltà. “È semplice” ha commentato lui. “O sei con loro o contro

come sopravvivere alla crisi 2 puntata Il ritorno all'economia del baratto

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Un tempo beni effimeri, oggi linfa economica. Da qui nascono gli Swap party, ovvero feste del baratto dello scambio. Come quelli organizzati non solo a Manhattan dove sono nati, ma anche in Italia. Più che una moda, ormai, una necessità come racconta Ilaria Aquili che già da qualche anno ne organizza nella Capitale uno ogni tre domeniche aprendo, ora, anche a giornate dedicate esclusivamente ai più piccoli grazie al riciclo dei giocattoli. Abiti, scarpe, accessori ma non solo: un modo comodo di riciclare e rifarsi un armadio. E in tempi di crisi a finire nei mercatini dello scambio o in una dei tanti party creati ad hoc non sono solo più gli abiti ma anche telefonini, piccoli elettrodomestici. Non mancano, ora, neppure i gruppi su Facebook: piccole mecche virtuali della moda utili quanto, in alcuni casi, esclusivi dove una borsa un tempo tanto amata può essere utile per accaparrarsi un pantalone sospira a lungo. Per chi vuole, poi, sempre online non mancano i consigli su come met