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Parole di Ernesto

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Dice Ernesto che il pullman della gita scolastica lo vede come un grosso toro. La facciata è il muso, gli specchi retrovisori le corna. E lui lo cavalca come nelle antiche avventure, adesso che s'immerge negli ori di Ravenna, in tutto quel blu. A Ernesto il blu piace molto: lo affascina forse più del toro al quale, a sua volta, preferisce il bisonte, più selvatico e meno "toccato" dall'uomo. Al verbo "toccare", Ernesto si rattrappisce nel suo piccolo immenso corpo indifeso. E appunto la sua storia preferita è quella del bisonte blu. Storia, non leggenda, storia vera, indiana. Si chiama bisonte blu perché visibile solo al buio e ha il colore del cielo notturno. Chi lo cavalca vede tutto l'universo e non ha bisogno di mangiare né bere. Ernesto si tuffa nei mosaici ravennati con una naturalezza stupefatta. E' il suo mondo, lì ritrova tutte le sue lune. L'hanno diagnosticato sapiente autistico. Lui è solo lui. Al tempo stesso innocenza ed espansione.

Donna: l'animale imperfetto?

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Sagge, streghe e befane, ieri e oggi Un percorso al femminile che muove dalla Milano e dall'Italia del '600 per giungere ai giorni nostri, per riflettere sulla discriminazione e la "cultura" della discriminazione. Ne parliamo con Daniela Tuscano, insegnante, blogger e scrittrice, rappresentante dell'associazione "Mondo Senza Guerre e Senza Violenza". www.mondosenzaguerre.org La serata è uno degli appuntamenti del progetto "Tutti insieme indiscriminatamente" e del progetto Artemisia, patrocinato dal Comune di Sesto San Giovanni. L'appuntamento è per domenica 18 marzo, alle ore 19.00, presso lo Spazio A, via Maestri del Lavoro, Sesto San Giovanni. Per info: infoarcobaleni@gmail.com

Aria di neve

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(Foto di Cosimo Palazzo)  È una Milano antica, una Milano da neve, da tazzinetta benefica, quella che vediamo in questi giorni. Una Milano che ascolta il suo cuore, che il cuore lo porge in Mano. Una Milano lenta, uggiosa, bianca, ingolfata. Ma pure così nuova, multicolore, brulicante di volti e storie. È la Milano dei "mezzanini" delle metropolitane, trasformati dal Comune in luoghi di accoglienza per senzatetto e poveri di ogni provenienza. È una Milano con tratti da reduce, paziente nella ricostruzione. Il calore nel gelo. I poveri espongono sé stessi, rallentano la frenesia delle mattine, ci mettono di fronte al nostro sorriso. È una Milano quasi da preghiera, solidale nel dolore. Linda.

L'eccezione (Per la Giornata della Memoria 2012)

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(Nella foto: Particolare della Risiera di San Sabba, Trieste) E sono qui, dietro le coltri ispessite, oltre il muro del tuo rifiuto, ribelle, impudico alla liscia normalità. Sono l'eccezione, sono la natura. Sono il quadro incompiuto, il riccio d'oro del ramo soave, fronda sbarazzina, filo di seta. Esisto, senza peso, e più alzi quel muro, più m'espando sulle pareti, e divengo cielo, respiro, imprendibile, beffardo, sulla tua cappa di dolore.

Dietro il nulla

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C’è qualcosa che accomuna la morte della ventenne prostituta romena e quella di Francesco Panariello, fratello del più celebre Giorgio, abbandonato (o, più probabilmente, trascinato) su una panchina della pineta di Viareggio: ed è appunto la trascuratezza, l’anonimato. La squallida odissea di Francesco Panariello è persino più stridente: la sua fine ha qualcosa di caravaggesco, di febbricitante, è una conclusione stordita e in fiamme, pur se avvenuta nel freddo di dicembre. Lo scenario maestoso del litorale toscano, la parentela illustre, la vicinanza con le feste natalizie hanno messo ancor più in risalto quell’anonimato da poveracci, quella realtà di minuzie e ferraglia, il tedio, l’orizzonte obliquo d’un futuro grigio, piatto, esangue. Francesco è morto nell’odore muschioso delle conifere, insensibile e alieno al paesaggio circondante, magari eliminato o gettato là, tra le immondizie d’un’autostrada, mentre tentava di rimediare un tondino, “c’ho i soldi, giuro”. La giovane romena la

E' Natale...

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Un Gesù Bambino nero contro ogni razzismo. "...Per il cosiddetto Natale, per la Babilonia delle feste dei ricchi, per le lobby, per le mafie, per i partiti, per i prelati - verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora piu' forte per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti. - Compagne e compagni, amici e amiche, eterosessuali, gay, lesbiche, transessuali, atei, agnostici, cristiani, musulmani, buddisti, indù, continuiamo a camminare tutti in direzione ostinata e contraria. Su la testa! UN CALDISSIMO ABBRACCIO A TUTTA LA TERRA! Scavalchiamo i "MONTI" al grido LIBERTA'-UGUAGLIANZA-FRATERNITA'! SE NON ORA QUANDO?" (Don Andrea Gallo, prete del marciapiede) PDTM NEWS24H

Mai più, e per sempre

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Gli sembrava che l'aria, lì intorno, lo ghermisse fin quasi a soffocarlo. L'avvertiva liscia, umida, appiccicosa, con un sentore di miele. Simile a certe mattinate cilestrine, che avevano punteggiato la sua infanzia ormai lontana. Ne percepiva l'odore buio, remoto. Era entrato con lei in quella stanza dalle pareti asettiche. Attendeva il parto e si sentiva svuotato e incredulo. "Non tornerà più", risuonava una voce dentro di sé. Sopra: Stefania Scarnati, Natività E non sapeva se usciva dalla sua mente o da qualche spazio siderale. Non tornerà più questo momento, questa sconfinata regressione nell'universo. Tutto si ampliava e al tempo stesso tornava grumo, domanda, inizio. Attendeva. Udiva sé stesso incoraggiare, accarezzare, percepiva il suo sorriso fragile, inerme, bianco, poi un fulgore indistinto irrorò lo spazio circostante. Avrebbe voluto interrompere i gemiti di lei, e al tempo stesso non muoveva le mani grandi e inutili, la forza s'arrendev

L'odore del silenzio

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C'è sempre, in ogni vicenda umana, un momento di ricapitolazione, una pausa in cui il respiro rallenta, o addirittura si ferma. E' un momento timido, che svanisce non appena ne percepisci la presenza; eppure è anche una luce. Te ne puoi nutrire, senza però possederla. Devi fare un passo indietro, permetterle di invaderti. E allora, lei ti restituisce a te stesso. Pienamente, completamente. Quando usciva dal Quirinale, nella lunga notte di ieri, Silvio Berlusconi è stato restituito, o forse donato, a sé stesso. Non coglierà l'occasio ne, lo sappiamo. Tornerà, entro brevissimo tempo, il Berlusconi che abbiamo sempre conosciuto: un Berlusconi non super-umano, non post-umano, bensì para-umano. Qualcosa che sta accanto all'umanità senza esserlo. Una carcassa vuota, un'apparenza di vita, esattamente come le immagini dei dépliant pubblicitari. Perché questo e null'altro è stato il senso della sua avventura "politica": una strenua difesa della roba (sua), u

Ingrata patria...

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Nessun ricordo ufficiale per il volontario sardo-ligure che ha donato la vita per salvarne altre Per Lui, SANDRO USAI, nessuna diretta televisiva... solo: Sul coperchio un mazzo di piccole orchidee e le lacrime della moglie Elena, che non ha abbandonato un istante la bara... è quello che capita spesso ai "veri eroi"... (Domenico Savino)

Un vescovo-madre

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Dopo nove anni di episcopato, il card. Tettamanzi lascia la Cattedra ambrosiana A Bresso, dietro il Parco Rivolta, al confine con la strada, si trova uno spazio vuoto, in marmo bianco, circondato da un cancelletto. Un rettangolo dalle linee severe eppur addolcite dalle dimensioni domestiche, dal colore stesso, candido, certo, ma tenue, e leggermente venato di rosa. È un limite sospeso, che presto sarà occupato da un monumento. Ai caduti? alle donne del Risorgimento? Ancora lo ignoriamo. Tettamanzi festeggiato dai fedeli della Valbiandino. Sotto: con Madre Maria Vittoria Longhitano, parroca della Chiesa veterocattolica ambrosiana ; in basso: in mezzo ai Rom del Triboniano. Mentre, ieri, costeggiavo quell’opera in divenire, ricordavo l’ingresso a Milano del cardinale Tettamanzi, la difficile eredità che si accingeva a raccogliere. Ricordo quella partenza a piedi da Renate, la sua città natale, immersa nella Brianza lussureggiante e devota: terra di parroci, di oratori, di processioni. Al

Umano, solo umano

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È, decisamente, l’estate delle sorprese. Il giovane segretario (…) del Pidielle, l’ex ministro enfant prodige Angelino Alfano (il quale, con raro senso di modestia, ebbe a dire: “Mi considerate troppo giovane? Ricordatevi di Bob Kennedy”) s’è infatti rivelato “nientepo podimenoché” un pugnace comunista. Anzi, un umanista a tutto tondo . Sentite cos’ha dichiarato l’altro ieri in Parlamento: “Da quando in qua sono i mercati che scelgono i governi? Da quando in qua la tecnocrazia s’impone sulla politica? Noi crediamo all’antico e sempre valido criterio per cui spetta ai popoli designare i loro rappresentanti!” (a seguire, scroscio di applausi e di vistosi cenni d’approvazione col capo da parte dei notabili del partito). Poteva il suo vecchio mentore essere da meno? Nossignori. Non poteva. E infatti ecco uno dei giornali di famiglia spiattellare la clamorosa notizia: “Silvio sfida i mercati”. Incredibile! Già lo immaginiamo, il Cavaliere lancia in resta contro i poteri forti, contro i re

Mi svelo

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Come al solito sperduta in un altrove, sempre troppo vicino, perché in me. Io Renato lo ritrovo, anche quando non vorrei e dove lui, forse, adesso non desidererebbe. Eccomi al Carroponte di Sesto S. Giovanni, uno di quegli spericolati e improbabili esperimenti d'un tempo dove la fabbrica diventava teatro, e protesta. Lo spettacolo verteva sulle diversità di genere. Nulla di ammiccante e modaiolo: umanità azzoppata e sbilenca, urticante e sulfurea. Insomma Zerofobia . Il contrappunto musicale era duro e ossessivo; un tappeto ritmico, non melodico. Ma l'azione non si svolgeva solo sulle assi del palcoscenico. S'allargava come un'onda, nel pubblico, nei fissi e metallici colori di vernice, nei volti scavati rosei svettanti e in sentori di pinosilvestre. Riesumati da chissà quale vecchio stralcio di cronaca... O non se n'erano mai andati? Anche lì, nell'attesa, diffondevano musica. La solita musica delle processioni drag: Raffaella Carrà, Abba... Un mix dal quale d&

Nord

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Amministrative: il centrosinistra vince quasi dappertutto E' anche centro, anche Sud. Napoli, per esempio. Però lasciatemelo godere, adesso, il Nord. Lasciatemi amare Milano. Il "mio" Milano (al maschile, come usava tra gli antichi abitanti). Lasciatemelo amare da oriunda . Da una che ci è piovuta a caso, e non sa come. Mica facile, da amare, questo Milano. Lasciatemelo amare con le sue guglie d'oro antico, carolingio, squillante e rasserenato. Oro di guazza e di cieli meno ingombri. Adesso lasciatemelo solo amare. Forse per la prima volta, da quando ero bambina, accompagnata da mio padre in piazza Duomo a comprare il settimanale "Il Milanese" e a sostare al Camparino. Io ero scura e mediterranea, poi ne sono seguiti altri, più scuri e mediterranei di me. Sarebbe sbagliato affermare che "ha vinto Pisapia" . E, forse, nemmeno (solo) la sinistra, com'è accaduto a Napoli e altrove. Un pochino, abbiamo vinto noi. Un pochino. L&#

Nelle mani DI DIO...

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Il 15 e 16 maggio , a Milano , si terranno le elezioni amministrative . Tra i redattori del "manifesto dei cittadini" fatto redigere dal candidato Sindaco Giuliano Pisapia ad associazioni, gruppi, partiti e singole donne e uomini figura anche la giovane ricercatrice precaria Laura Di Dio , umanista, candidata al Consiglio comunale assieme ad altri amici, in corsa per il Consiglio di zona. La lotta potrebbe sembrare impari, data la feroce e dispendiosa campagna elettorale di Berlusconi, ma giungere al ballottaggio costituirebbe già un ottimo risultato. Tra i sostenitori dell'avv. Pisapia tutti i rappresentanto della Milano migliore, da Roberto Vecchioni (che terrà un concerto di chiusura venerdì 13 in piazza Duomo) a Benedetta Tobagi , figlia di Walter, agli eredi Ambrosoli , Rossa , Bachelet , vittime del terrorismo negli anni '70, a don Andrea Gallo e moltissimi altri. In bocca al lupo, futuro, in bocca al lupo, Laura. Milano vive in questi giorni uno straordinari

Wojtyla senza miti

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Dunque domani, con gran clamore, proprio nel giorno della festa del lavoro, o piuttosto della mancanza di lavoro (secondo le ultime stime, il tasso di disoccupazione giovanile in Italia è volato al 28,6% e molti 40-50enni licenziati non verranno più riassunti, la sicurezza è tornata a essere un fastidio per i "padroni" interessati al solo profitto e le conquiste sociali minate dalle fondamenta), il Vaticano ha deciso di canonizzare Karol Wojtyla , Giovanni Paolo II. Un uomo che, fra l'altro, fu operaio. Fra i pochi prìncipi della Chiesa che ha voluto sottolineare una continuità, e non una contrapposizione, tra i due eventi è da menzionare, al solito, l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi , che ha organizzato veglie per il lavoro in tutta la diocesi (nel capoluogo, il rito si è svolto il 28 aprile scorso, presso la chiesa "Regina Pacis" di via Kant) e ha attivato da alcuni mesi l'inizativa Adotta una famiglia , per testimoniare solidarietà fattiva

Altri mondi

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Non c'è il mare. E' solo il cielo dietro le onde. (Pronunciata da una bambina di cinque anni, in treno verso la Riviera)

L'alieno

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...e di nuovo arriva il buio, lo sgomento, il tedio di giornate sfatte, ceree, anguste. Giornate irrisolte, così pesantemente vuote, in cui ci si sente inani, come un orologio sbilenco. Giornate in cui constati che non può migliorar nulla. Giornate disgustate, dove ti lasci travolgere dall'ubbia. Perché ingiustizia e prepotenza ti assediano oltre ogni tollerabilità. Poi ti càpita di sfogliare un giornale e d'incrociare lo sguardo di lui: un musetto rincagnato, una curiosità inespressiva d'uccello, spumeggiato dai primordi della terra. E d'incerte acque. Nato su una zattera della disperazione , tra Italia e Africa, tra Eritrea ed Etiopia, fuggite a loro volta dalla Libia dilaniata e dilaniante verso gli ospiti neri. L'hanno chiamato Yeabsera, dono di Dio. Internazionale, di tutti, come di tutti è il dolore, ma anche la gioia. Ci spiazza, quel bambino, perché davanti ai suoi occhi si crea un immediato vuoto; non lo spleen , ma un calore sospeso, un fiato, un

Siamo creature

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Questo giorno 11, così maledetto. Sempre ricorre, ultimamente. E dopo, solo il silenzio. Una strana, forse stolida consolazione, nello stordimento afasico di Hiroki Azuma : "Faccio lo scrittore - egli afferma - ma non sono ancora stato capace di mettere in parole ciò che stiamo vivendo" . E, quando tace l'artista, tace l'uomo. Sconvolto il Giappone da un tremendo tsunami e un altrettanto tremendo maremoto , che ha mietuto cinquemila vittime accertate. E poi, l' incubo nucleare . A Fukushima si sta verificando un principio di fusione. Il resto, per questo popolo che così dignitosamente subisce e galleggia su un infiammato lago di dolore, non riusciamo a immaginarlo. Affermare, come Azuma, che "niente sarà più come prima" non è un'espressione sciatta del linguaggio medio-quotidiano; è semplicemente vero; e la verità è nuda, cruda, scabra, materica. Noi continueremo a scrivere, per sentirci vivi. Perché siamo obbligati, dannati all'esisten

Instancabile amore

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Vecchioni trionfa a Sanremo 2011 Grazie, Roberto! Grazie perché la tua vittoria a Sanremo è stata veramente meritata. Grazie perché ti chiamano professore, ma io non ti ho mai sentito così collega come adesso. Grazie perché le tue note mi scivolavano addosso rotonde, piene, ampie, logiche come l'acqua fresca, come un abbraccio rigenerante, come una finestra spalancata, attesa, agognata, eppure da sempre lì, e non ce ne eravamo mai accorti. Grazie per aver ricordato a tutti che la semplicità non è semplicismo, grazie per questa tua ballata antica e accorata, così tipicamente italiana, quell'Italia che tu ami svisceratamente - l'hai detto, e si capisce -, grazie per averla dedicata a tutte le donne e in particolare alla tua. Sì, hai rivendicato con quel tuo sorriso largo e quei gesti dinoccolati e, in certo senso, teneramente scomposti, Chiamami ancora amore è un brano "elettorale", cioè di parte, cioè di tutti, o forse di ognuno (ognuna). Grazie perché la tua carn
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"Rachele piange i suoi figli e non vuol essere consolata, perché non sono più" (Ger 31,15) . La madre di Raul , Fernando , Sebastian e Patrizia , i quattro bimbi rom arsi vivi nel rogo del 6 febbraio scorso a Roma, ricorda la biblica Rachele in modo impressionante. Il sindaco Alemanno ha proclamato il lutto cittadino. Eppure, adesso, sia la donna sia la famiglia rischiano di essere imputati di “abbandono di minore”, reato previsto e punito dall’art. 591 del Codice Penale. L'abbraccio del presidente Napolitano alla madre rom. L’organizzazione umanitaria Gruppo EveryOne si appella al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché, dopo la strazio dei bambini, le istituzioni non colpiscano ancora i genitori . Sono periti quattro bambini. Questo dovrebbe bastare. Altro non dovremmo aggiungere. Prima delle azioni, contano i segni. I silenzi. Ma non tutti i silenzi sono uguali. Esistono silenzi che impetrano, e silenzi che racchiudono scaturigini di d